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Toscana terza per numero di eco-reati. La legge sui reati ambientali, nei primi dieci mesi di applicazione, dimostra che il problema dei rifiuti non è solo meridionale.

Gli eco-reati.

Dopo dieci mesi dall’entrata in vigore della legge che ha introdotto i “delitti ambientali” Legambiente pubblica il dossier sui suoi effetti. Si tratta della legge che introduce per la prima volta in Italia i reati penali d’inquinamento e disastro ambientale, morte o lesioni come conseguenze del delitto d’inquinamento ambientale, traffico e abbandono di materiale radioattivo, impedimento al controllo e omessa bonifica.

Il rapporto di Legambiente.

Ciò che emerge dal rapporto di Legambiente è la posizione della nostra Regione. La Toscana, preceduta solo da Lazio e Campania, raggiunge il terzo posto sul triste podio degli eco-reati. Insomma, la nostra amata regione è una “terra dei fuochi”. Il problema delle eco-mafie non è solo meridionale.

Solo grazie ai nuovi strumenti legislativi è stato possibile quantificare il numero di reati. Così in Toscana sono stati accertati 73 reati ambientali.

Prima delle legge.

Precedentemente le forze dell’ordine e le autorità giudiziarie per fermare gli eco-criminali «dovevano ricorrere con scarsa fortuna ad articoli e commi previsti per tutt’altro (dall’art. 434, con il cosiddetto disastro innominato, al getto pericoloso di cose, piuttosto che l’insudiciamento delle colture o il danneggiamento di beni)»  spiega Fausto Feruzza Presidente di Legambiente Toscana.

Se da una parte il dato rappresenta un successo della nuova legge dall’altra evidenzia che lo scorretto smaltimento dei rifiuti non è solo un problema meridionale. In Toscana sono stati accertati solo il 23% di reati in meno rispetto alla Campania. Non è una differenza sufficientemente ampia per poter considerare i rifiuti un problema locale.

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