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Firenze, come New York, ha la sua Bronx: via Palazzuolo e le vie limitrofe. Da una strada con botteghe, fiore all’occhiello dell’artigianato fiorentino e dalle architetture religiose, ad una zona franca in cui droga, alcool e criminalità la fanno da padrone.

Localizzazione e storia di Via Palazzuolo.

Via Palazzuolo è una lunga via del centro fiorentino che si dirama da piazza degli Ottaviani a via Il Prato e scorre quasi parallela al fiume Arno. Precendentemente, prendeva questo nome solamente il tratto di strada che veniva da piazza Ottaviani, mentre l’altra parte, che partiva dall’entrata dell’ospedale di San Paolo, si chiamava borgo San Paolo.

La strada faceva parte di una zona popolare, caratterizzata dalle tante architetture religiose e da segni devozionali come i tabernacoli. Uno di questi è situato al civico 89, con una Madonna col Bambino attribuita a Giovanni da San Giovanni, e uno al 98, con una Madonna col Bambino scolpita a bassorilievo in pietra.

Il nome di “palazzuolo” deriva con molte probabilità da un antico palazzetto, di proprietà della famiglia Del Bravo, che successivamente è stato poi incorporato nel convento di Ognissanti.

Le problematiche della via e il terrore dei residenti

In questa strada sorge, tra le altre cose, l’antico Monte di Pietà e l’oratorio dei Vanchetoni, costruito nel 1602 da Matteo Nigetti e riccamente affrescato dal già citato Giovanni da San Giovanni, Pietro Liberi e altri ancora. É una strada quindi, come abbiamo potuto analizzare, con una propria storia che la caratterizza, ma è anche una strada che sta purtoppo perdendo la propria identità.

Da circa un decennio, infatti, questa via è diventata una zona franca, dove lo spaccio e il consumo di droga avviene perfino in pieno giorno, alla luce del sole, senza preoccuparsi dei passanti. In questa zona, il degrado regna sovrano, con spazzatura e vetri rotti sull’asfalto e l’odore nauseabondo di urina che impregna l’aria.

Via Palazzuolo è una strada dove i ragazzi fiorentini e quelli stranieri che escono dalla vicina discoteca non fanno dormire i residenti durante la notte, con urla, risate sguaiate e frequenti risse.
Chi abita in questo punto di Firenze vive perennemente nella paura, ma non si arrende. Vogliono reagire, si uniscono in comitati per riportare agli antichi fasti la propria strada, ma si sentono abbandonati dalle autorità che troppe volte hanno fatto promesse ma che, purtroppo, poche hanno mantenuto.

Firenze, una città come la nostra, non può permettersi un ghetto a due passi dal cuore del centro storico, a pochi minuti a piedi da piazza della Repubblica. Serve una pianificazione e un progetto concreto, che, purtroppo, per ora manca.

Siamo proprio sicuri che serva aspettare un tragico avvenimento prima di prendere coscienza di questo problema?