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Io? Doppio! 15 anni di risate: la festa di Paolo Ruffini al teatro Verdi di Firenze | INTERVISTA E FOTO

Il grande e poliedrico Paolo Ruffini, attore, sceneggiatore e doppiatore toscano di una simpatia travolgente, ha scelto Firenze per festeggiare con “Io? Doppio! 15 anni di risate” una ricorrenza importante ovvero, i quindici anni dell’associazione Nido del Cuculo

L’evento o, per meglio dire “l’happening sociale”– così come lo definisce Paolo nell’intervista–, andrà in scena con tante sorprese e novità, il 27 Dicembre, alle ore 20:45, presso il teatro Verdi.

Non solo teatro. L’appuntamento con Paolo è anche nelle sale cinematografiche con la commedia Natale a Londra – Dio salvi la Regina, in cui veste i panni di uno chef romantico e timido.

Caro Paolo, domani in anteprima nazionale, nella tua città, Livorno, e il 27 Dicembre a Firenze, al teatro Verdi, sarai in scena con lo show Io?Doppio!15 anni di risate. Come è nato lo spettacolo e come si è evoluto nel tempo?

Lo spettacolo è nato tanti anni fa quando pubblicammo su You Tube, ma, forse nemmeno noi – come gruppo del Nido del Cuculo– li abbiamo pubblicati, ad ogni modo, si diffusero in maniera bislacca spezzoni di film riddoppiati in livornese che ebbero tanto tanto successo. Erano altri tempi. Non c’era Facebook, Twitter, Instagram. Non c’era niente e questi spezzoni riscuotevano un grande successo. Cominciammo a fare così degli spettacoli dove i doppiaggi erano protagonisti e poi, col tempo, sono diventati sempre più una piccola parte di un varietà molto più complesso, che prevede musica, coinvolgimento, monologhi, riflessioni, poesie. Adesso Io Doppio è diventato più che uno spettacolo un grande evento, un happening sociale, familiare, amichevole. Un qualcosa difficile da raccontare. I doppiaggi ora occupano solo cinque minuti all’interno di uno spettacolo che dura più di due ore, a seconda di quello che vuole il pubblico.

Il grande protagonista di Io Doppio dunque è il pubblico…

Esatto …

C’è un doppiaggio al quale sei particolarmente legato?

Essendo molto livornese quello di Stallone che dice: “Dé, Boia dé, però allora dé”. È fatto interamente con due parole che creano un’incomunicabilità. In realtà è una cosa che succede spesso nelle strade a Livorno, una gamma di emozioni, come lo stupore e la tristezza, sottolineate con l’uso di solo due parole.

Qual è il motivo che ti ha spinto a celebrare l’anniversario di Io Doppio a Firenze? C’è un legame particolare con la città?

Assolutamente sì. Tutti gli anni, o il 26 o il 27, faccio uno spettacolo a Firenze. È una tradizione. Come il cinepanettone al cinema, noi facciamo il teatro-panettone. Il teatro Verdi di Firenze è un posto talmente storico e magnifico, uno dei più belli di Italia, e vederlo gremito di persone mi riempie di gioia.

Quella stessa gioia con cui riempi il tuo pubblico…

Grazie, ci provo…

A proposito di cinema, attualmente sei nelle sale cinematografiche con Natale a Londra- Dio salvi la regina, commedia che ha ricevuto tantissimi complimenti. Qual è il tuo ruolo e come è stata l’esperienza sul set?

L’esperienza è stata magnifica. Anche questa ormai è una tradizione. Quando si fa un film comico, se uno si diverte viene meglio. Un’esperienza fantastica. E poi sono un grande fan di Nino Frassica, con cui non avevo mai lavorato. È stato un gran piacere e un grande onore. Lillo e Greg li conosco da tantissimi anni, l’anno scorso avevo fatto il film Natale col Boss. Eleonora Giovanardi fantastica. È stato tutto bello. Il film poi è talmente carino, gentile, fa ridere ma anche sognare. Interpreto un ruolo diverso dal solito, sì comico ma più da commedia romantica. Nel film sono innamoratissimo di Eleonora Giovanardi, sono un cucciolotto, molto romanticone. Ad un certo punto lei mi chiede: “Ma perché mi ami?” Ed io: “Perché sì”. Sono proprio un cucciolone. Mi sono divertito tanto!

Qual è stata la scena più divertente?

Ci sono tante scene con i cani perché nel film vogliamo rapire i cani della Regina per chiederle un riscatto. Tutte queste scene sono molto divertenti. E poi i cani erano addestrati benissimo, fantastici.

Paolo, sei stato da entrambi i lati della cinepresa. Meglio essere interprete o autore?

Sono due responsabilità diverse. Ho fatto due film da regista, ma non mi ritengo un professionista. Mi vedo come un dilettante a cui hanno dato una grande possibilità. Soprattutto il primo, Fuga di cervelli, è da intendere come un film tra amici. Io ho la fortuna di divertirmi molto. E forse si vede in quello che faccio e quel film è fatto con amici. Ha avuto un grandissimo successo. Subito dopo ho fatto il secondo film. Ora mi diverto a fare l’attore! Un domani quando sentirò quella voglia e mi troverò con gli amici e dirò che c’è qualcosa che riesce a smussare anche la grande responsabilità che ha un attore o un regista, allora perché no…

Per l’anno nuovo quali sono i tuoi progetti?

Intanto a Gennaio tornerà su La7 “Eccezionale veramente” e, sarò ancora un giudice insieme a Diego Abbatantuono e Selvaggia Lucarelli. E poi un altro spettacolo, Un grande abbraccio, che avrà luogo il 4 Gennaio al teatro Pacini di Pescia ed il 5 Gennaio al teatro Eduardo De Filippo di Cecina. È uno spettacolo molto bello che faccio con sei ragazzi disabili e cinque portatori della sindrome di down.

 

Un augurio per il 2017?

Quest’anno nel biglietto d’auguri, visto che vedo tanta rabbia a giro, ho scritto: “Meglio essere felici o aver ragione?”. Io vi auguro entrambe le cose, ma, soprattutto la felicità, la cosa più importante.

Ascolta l’intervista integrale a Paolo Ruffini

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