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Firenze, un’isola che non c’è … Giorgio Camandona al Verdi | INTERVISTA E FOTO

Lo straordinario Giorgio Camandona regala grandi emozioni con il “suo” Peter Pan eroe bambino

Il Musical Peter Pan, tratto dal romanzo di James Matthew Barrie, è una rappresentazione teatrale inconsueta. È un sogno da condividere con tutta la famiglia, un viaggio verso l’Isola che non c’è.

Lo spettacolo, che a 10 anni dal suo debutto ha conquistato bambini e adulti ed è stato insignito di prestigiosi premi come il Biglietto d’Oro Agis ed il Premio Gassman, farà tappa al teatro Verdi di Firenze dal 13 al 15 Gennaio.

Il ruolo del protagonista è affidato a Giorgio Camandona, classe 1985, che ha ereditato il personaggio dai suoi predecessori: Manuel Frattini e Massimiliano Pironti.

Tutte le volte che Giorgio interpreta Peter Pan prova una grande emozione ritenendolo uno di quei ruoli immortali. Il suo Peter Pan è un guerriero, un eroe bambino, un vero leader dotato al tempo stesso di un alone di sincerità e purezza: Peter – asserisce l’artista– non ragiona tanto, non fa gesti con secondo fine per risultare vincente, solo quelli più corretti e giusti in quel momento”.

Giorgio, sei un artista a 360°. Ti sei avvicinato dapprima alla danza e al canto, successivamente al teatro. C’è un’arte tra queste che prediligi o costituiscono un’unità?

Queste arti oramai costituiscono un’unità. Le discipline sono complementari. Nel musical infatti si è attori che cantono e ballano. Principalmente la recitazione è la forma d’arte chiave per il mio lavoro, poi mi esprimo in base al tipo di spettacolo.

Attualmente sei impegnato nel tour del musical Peter Pan, in cui interpreti il ruolo di Peter Pan, che precedentemente era stato affidato a due importanti performer: Manuel Frattini e Massimiliano Pironti. Quali sfumature hai dato al tuo Peter Pan? Che procedure hai attuato per delineare il personaggio?

Mi piace definire il mio Peter Pan come un eroe bambino. Un eroe perché Peter Pan è un guerriero, un combattente che salva dai nemici le persone che più ama portandoli sull’Isola che non c’è. È un grande leader. Al tempo stesso ha un alone di purezza, di serenità tipica dei bambini. Non è mai spigoloso, è sempre accompagnato dalla caratteristica di essere un bambino. Tante volte fa gesti eroici quasi senza accorgersene, inconsciamente. Questo è il suo fascino che cerco di far emergere: Peter non ragiona tanto, non fa gesti con secondo fine per risultare vincente, sono solo i gesti più corretti e giusti che bisogna fare in quel momento. Rispetto a miei predecessori, sono davvero contento di interpretare il ruolo impersonato da due grandi amici e colleghi performer così stimati da me.

Quali sono stati gli insegnamenti di Manuel Frattini e Massimo Pironti?

Ho lavorato con entrambi. In generale sono un po’ secchione e devo dire che anche loro due lo sono. Mi spiego meglio, sono un gran lavoratore, una persona che quando ha una sfida si dedica completamente. In questo Pironti è d’esempio. Manuel, invece, è un esempio di generosità nei confronti del pubblico, dei colleghi e del lavoro. Non si risparmia mai. È un’instancabile! Ed io cerco di fare lo stesso…

Il musical Peter Pan, ha debuttato a teatro per la prima volta nel 2006 e da allora non ha smesso di incantare bambini e adulti. Quali sono, a tuo giudizio, i segreti di tanto successo?

Provo una grande emozione tutte le volte che interpreto Peter Pan perché è un ruolo che ritengo immortale. Al di là del musical in generale e della storia, il personaggio di Peter Pan non morirà mai. È un personaggio vivente di per sé, una storia conosciuta da tutti. È una fiaba che coinvolge anche il mondo degli adulti, come dico io i “diversamente bambini”, avendo al suo interno moltissimi spunti di riflessione. Il Musical ha tanti punti di forza che gli hanno fatto compiere ormai 10 anni. Per esempio le musiche di Edoardo Bennato, che sono la colonna sonora delle spettacolo e dipingono e colorano il succedersi delle vicende, delle relazioni tra i personaggi e degli avvenimenti.

 

Terminato il tour di Peter Pan quali sono i tuoi progetti nell’orizzonte lavorativo?

Ho alcuni progetti, di cui adesso non posso ancora parlare! Posso solo dire che saranno nella seconda parte dell’anno. E poi, chi può dirlo… Speriamo che Peter abbia vita lunga e di poter continuare a volare anche l’anno prossimo. Quest’estate… Vedremo un po’!

Un tuo sogno?

Mi piacerebbe ottenere un ruolo nel mondo cinematografico!

Ascolta l’intervista integrale a Giorgio Camandona