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Non posso non esordire, ripercorrendo i ricordi della mia memoria, legati a questo musical. Ero poco più che una ragazzina quando vidi per la prima volta Notre Dame de Paris.

In occasione della prima, è  stato un susseguirsi di emozioni, per me e  gli altri spettatori che  hanno condiviso i tantissimi spettatori che hanno letteralmente gremito la platea e i vari settori del Mandela Forum

Alcuni cenni sullo spettacolo

Il musical Notre Dame de Paris, tratto dall’omonimo  romanzo di Victor Hugo, vede le firme di notevoli persone del panorama artistico e non. Iniziamo col menzionare  il produttore David Zard, l’autore Luc Plamondon, il compositore Riccardo Cocciante, il paroliere Pasquale Panella che ha curato la versione italiana del Musical e  la regia di Gilles Maheu

Sono passati quasi 18 anni dalla prima di Notre Dame de Paris proprio a Parigi e sembra ieri, quando si ricercavano i protagonisti che avrebbero dovuto ricoprire i singoli ruoli. E circa 14 anni dalla prima a Roma.

Oggi questo musical è tra i capolavori indiscussi del panorama della musica contemporanea. Che vede la sinergia di ogni singolo componente del cast e della compagnia.

Lo spettacolo infiamma gli spettatori fiorentini

Lo spettacolo inizia con qualche minuto di ritardo, ma l’attesa non delude le consolidate aspettative.

In un gioco di luci, ombre e musiche penetranti fin nell’animo, i protagonisti, il loro canto e le loro acrobatiche danze incantano il Mandelaforum che già per la prima registra un tutto esaurito.

È  difficile togliersi di dosso l’atmosfera della serata appena trascorsa, uno spettacolo che appaga ogni senso, facendo rabbrividire di  piacere con le note  di trascinante musicalità  de I Clandestini, La Corte dei Miracoli, in cui Clopin interpretato da un bravo Leonardo Di Minno, anima i cuori del pubblico;  di voluttuosa  sensualità con i brani Cuore in me in cui Febo , Graziano Galatone, è  combattuto tra l’amore per la sua promessa sposa  e la passione  per la zingare Esmeralda, o ancora brani come Mi Distruggerai che Vittorio Matteucci, un imponente Frollo, rende carnale con la sua voce quel desiderio dissacrante verso Esmeralda e ancora La Voluttà in cui Lola Ponce, Esmeralda, cede alle lusinghe del capitano Febo. Ma  anche di struggente intensità, con gli straordinari brani Le campane,   Dio ma quanto è ingiusto il mondo e Balla mia Esmeralda interpretati da un coinvolgente Gio’ Di Tonno, voce indiscussa legata a Quasimodo, ma interprete di notevole abilità e vocalità . E poi sull’ultimo canto  che Lola Ponce, Esmeralda, rivolge quale suo ultimo desiderio: Vivere per Amare, un significativo inno alla vita nonostante tutto anche la morte.

Profondità  di emozioni suggellare da una musica che valida ogni confine e distinzione

Nei due atti che caratterizzano quello che è  il capolavoro musicale del terzo millennio, non c’è  una musica e un brano che non abbiano fatto trepidare gli oltre 2.500.000 spettatori che in tutti questi anni hanno visto un così ben fatto Musical.

Non fanno eccezione gli spettatori del Mandela Forum di Firenze che a conclusione, come da copione e insieme a Gringoire, un eccellente Matteo Setti, si sono intonata le note de Il tempi delle cattedrali, brano peraltro che apre il Musical. E i quattro anni di sosta, non hanno tolto lo smalto di questo irraggiungibile e straordinario entusiasmo da parte del pubblico, quando è  stato dato l’annuncio della ripresa. E il tutto esaurito per ogni serata è  la dimostrazione di tanta passione per questo spettacolo .

Con un “Grazie Firenze”, gli artisti si congedato dal pubblico ma non negano a fine spettacolo foto e autografi con fans ed estimatori.

Tutto sommato cari amici  c’è  da sperare che la Musica possa riappropriarsi del posto che le compete, queste sono le eccellenze, in gran parte Italiane, che danno orgoglio e riscatto all’Italia.

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