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La mostra “La fabbrica della bellezza. La manifattura Ginori e il suo popolo di statue” impreziosisce il museo del Bargello dal 18 maggio al 1° ottobre 2017.

 

In via del Proconsolo si trova a Firenze un museo unico, forse poco valorizzato ma che ospita capolavori scultorei di Donatello, Michelangelo ed altri insigni scultori a partire dall’età romana fino ai giorni nostri. È il Bargello, edificio trecentesco prima palazzo podestarile e poi carcere nel cinquecento. Dal 18 maggio la straordinaria collezione permanente è arricchita da una mostra di alcuni dei capolavori della manifattura Ginori di Doccia (Sesto Fiorentino).

Un po’ di storia

Il marchese Carlo Ginori fondò nel 1735 la manifattura di porcellana, la prima in Italia e ancora funzionante, presso Sesto Fiorentino. Si diffondeva nel settecento, in Italia, la moda della porcellana, proveniente dal nord Europa ed ancora prima dalla Cina. Il marchese volle riprodurre in porcellana modelli di statue antiche, ma anche le più importanti raffigurazioni tardo rinascimentali e barocche fino ai modelli a lui contemporanei, girando per i più importanti ateliers e botteghe di Firenze. Cere bronzi e terrecotte che servirono per modellare statue di porcellana, difficile da lavorare ed assemblare molto più del marmo e del bronzo e che spesso quindi si poteva spaccare durante la cottura.

Uno dei pezzi più sorprendenti della mostra è il Tempietto Ginori, concepito come una grande macchina rotante e decorato con 73 medaglioni dei membri di casa Medici, doveva rappresentare le glorie toscane ma anche l’inevitabile tramonto della casata. Si possono poi ammirare la Venere Medici riprodotta in porcellana, identica a quella che si trova agli Uffizi, e il monumentale Camino ornato con le riproduzioni delle statue di Michelangelo, il Giorno e la Notte, che troviamo nelle Cappelle Medicee. Queste sono tutte opere che riassumono l’ambizione artistica e politica di Carlo Ginori.

Come esaltare una tradizione

Sono ben tre anni che il museo della manifattura Richard-Ginori è chiuso e che la fabbrica stessa è in declino, ma l’Associazione senza scopo di lucro Amici di Doccia lavora per diffonderne la conoscenza sia in Italia che all’estero. Uno sforzo destinato ad esportare un pezzo di cultura fiorentina, che lavora per restaurare le porcellane e per la riapertura del  muse. Ciò potrebbe avvenire grazie forse all’unione di enti pubblici e privati e questa mostra vuole ribadire l’importanza del patrimonio da salvare.