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Potrebbero riaprirsi presto le porte del carcere per l’ex-re dei paparazzi, Fabrizio Corona, che ha incassato una mite condanna a 1 anno, mentre il pubblico ministero aveva chiesto 5 anni di reclusione: il giudice ha assolto Corona per i due reati più gravi per i quali era imputato. E così, alla luce di questa nuova sentenza, il suo legale punta a ottenere presto l’affidamento ai servizi sociali che segnerebbe la vera e propria svolta in questa lunga vicenda giudiziaria.

DALLA SICILIA A LELE MORA

44 anni, siciliano di Catania, Fabrizio Corona è ormai da anni protagonista delle prime pagine nazionali. Definito “re dei paparazzi” per le sue attività imprenditoriali e fatti di cronaca che tra mille esordi, gli procureranni altrettanti guai.

Personaggio vanitoso ed eccentrico, il nome di Corona è indissolubilmente legato al manager dei vip Lele Mora, croce e delizia della sua avventura prima nel mondo del business, poi nelle aule dei tribunali. Le prime disavventure con la giustizia, incredibile, ma vero, sono legate guida senza patente (anche dopo che gli era stata ritirata) e per aver imboccato una corsia preferenziale e, poco dopo, una strada contromano. Sempre con gli occhi della Municipale addosso: Corono viene pizzicato anche per eccessi di velocità e guida senza casco.

VALLETTOPOLI E IL CARCERE

Nel 2001, nemmeno trent’enne,  fonda un’agenzia fotografica, chiusa 7 anni dopo, diventando il “re dei paparazzi” pur senza aver mai scattato una fotografia. Ma mentre Lele Mora è il più celebre agente dei VIP del nostro Paese, Fabrizio Corona si ritaglia il suo ampio spazio nel luccicante mondo dello spettacolo: trova infatti terreno fertile nel movimentato mondo del gossip divenento lui stesso protagonista. Poi esplode “Vallettopoli”, indagine condotta dal pm Woodcock di Potenza, poi trasferita a Milano nel 2007: Corona è accusato di vari reati e non ne uscirà indenne. Avrebbe avuto un ruolo, insieme a Lele Mora, nel far incontrare giovani ragazze con noti personaggi della politica, dello sport, dello spettacolo.

A seguire, di tutto un po’: una partecipazione a un reality show, un ristorante e un negozio di parrucchieri, numerosissime (e strapagate) serate nelle discoteche più importanti del Paese, la pubblicazione di due libri, e numerose condanne. Tra le più note quella surreale per il Caso Trezeguet, oltre ad altre per possesso di banconote false, bancarotta frautolenta e frode fiscale, corruzione. Ma ci sono anche alcune assoluzioni, non ultima quella del 12 Giugno.

IPOTESI SERVIZI SOCIALI
ALLE PORTE

Una vicenda, quest’ultima, che riguarda i 2,6 milioni di euro in contanti trovati nascosti in un controsoffitto. Corona, prima di essere arrestato per questa vicenda, si trovava già affidato ai servizi sociali, beneficio del quale fu privato in considerazione delle gravi accuse venute però meno con la sentenza a soli 12 mesi emessa dal giudice. Ed è prorio a tornare ai servizi sociali punta il suo legale, se il tribunale decidesse di riconsiderare l’intera vicenda alla luce di quest’ultima sentenza.