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Manca ancora poco e il cockatil Negroni potrà festeggiare i suoi primi cent’anni: semplice nei suoi ingredienti, veloce nella preparazione, necessità del più semplice dei bicchieri e ha notoriamente un gusto inconfondibile, conosciuto in tutto il mondo. Pensare che fu inventato per caso, a Firenze, per assecondare il “vizio” di un conte…

NASCE A FIRENZE, AL CAFFE’ CASONI, POI “GIACOSA” 

Proprio in questi giorni si è tornati a parlare, con una vena di malinconia, dell’antico bar Giacosa in via dei Tornabuoni, a Firenze, causa sua prossima chiusura. Fu proprio qui che tra il 1919 e il 1920 vide la luce il primo bicchiere di cockatil Negroni. Già, quante volte ci siamo chiesti l motivo di un nome così strano? Niente, invece, di più semplice che il nome del suo ideatore: il conte Camillo Negroni, era solito frequentare assiduamente il Caffè Casoni, all’angolo di via Tornabuoni, vista Palazzo Strozzi, lì dove qualche anno dopo si trasferirà il Caffè Giacosa. Negroni consumava abitualmente l’apertivo Americano: vermuth rosso, bitter Campari, seltz. Fu un giorno forse del 1919 (non si sa con sattezza, forse anche nel 1920) che, di ritorno da uno dei suoi viaggi a Londra dove aveva abuto modo di apprezzare il gin, che il conte Negroni chiese di sostituire il seltz con il gin. Nacque così “l’aperitivo americano al modo del conte Negroni“, poi più semplicemente “il Negroni”. ne segue una storia lunga cent’anni e milioni (miliardi) di aperitivi e di cocktail in suo onore.

UN GUSTO INCONFONDIBILE IN TUMBLER BASSO

Detti gli ingredienti (peraltro in eguali quantità: 1/3 caduna), il tutto va servito con ghiaccio in un tumbler basso, detto anche Old Fashioned (o “Rocks”): fondo alto e pesante, 6/7 cm di diametro, altrettanti (al massimo uno di più) in altezza. Il gusto (ma chi non l’ha mai gustato?) è ‘amarostico‘, naturale conseguenza del mix tra gin e vermuth: amaro, sì, ma apprezzato proprio perchè deciso. Ci sono numerose varianti: tra queste il “negroni sbagliato” che sostituisce il gin con lo spumante brut (rendendolo, appunto, meno amaro). Senza scordare la versione originaria, ovverosia l’Americano, con il seltz al posto del gin. Ah, non può mancare, per l’ultimo tocco di gusto e guarnizione, la scorza d’arancia.