fbpx

Un concerto intimo, quasi come se sul palco ci fosse una band alle prime armi quando invece all’ombra della Cattedrale di Santo Stefano ci sono i Baustelle, croce e delizia del pop italiano che non sbagliano un colpo e portano a casa un successo dopo l’altro.

Il palcoscenico è lo stesso del tour invernale con la scenografia che fa molto discomusic anni 70 e la scritta illuminata Baustelle a far da sfondo al palcoscenico. Nella sua semplicità il colpo d’occhio del palco è veramente bello, una piccola chicca che solo i Baustelle potevano pensare.
Sono le 10 circa quando il palco si accende e tra gli applausi di una piazza che ormai è gremita salgono in scena i Baustelle.


Si parte con Love ed i successi dell’ultimo albulm come “Il vangelo di Giovanni”, “Amanda lear”, “Betty”, “Eurofestival”, “Basso e batteria”, “La musica sinfonica”, “Lepidoptera”, “La vita”, “Continetal stomp”, “L’era dell’acquario” e “Ragazzina” per passare poi ad i grandi classici come “Monumentale”, “Un romantico a Milano”, “La canzone del parco”’, “La moda del lento”, “La canzone del riformatorio”, “La guerra è finita”, “Le rane””.

Sul palco Francesco Bianconi (voce, chitarre, tastiere), Claudio Brasini (chitarre) e Rachele Bastreghi (voce, tastiere, percussioni), Ettore Bianconi (elettronica e tastiere), Sebastiano de Gennaro (percussioni), Alessandro Maiorino (basso), Diego Palazzo (tastiere e chitarre) e Andrea Faccioli (chitarre)