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Venerdì 24 novembre

Secondo appuntamento stagionale con Rooty. Sul palco, dopo l’apertura di Andrea Mi dj set, Fawda in concerto: tra tradizione e innovazione, sonorità della musica Gnawa marocchina, elettronica e jazz contemporaneo.

Sabato 25 novembre

Francesco Bottai (I Gatti Mézzi) presenta “Vite semiserie”, il suo primo disco solista: musica d’autore, osservazione delle piccole cose, storie da vedere oltre che da ascoltare. In chiusura Coqò djette: dj set che spazia dall’elettronica alle canzonette italiane anni ’50 e ‘60


Il programma del circolo culturale urbano BUH torna questo venerdì 24 novembre con Rooty: la rassegna di musica elettronica, curata da Andrea Mi, che indaga su quel suono che riconosciamo come fortemente connesso a alle radici (Inizio ore 22:30, Ingresso 6 € con tessera Arci, primo ingresso compreso nel costo della tessera. Preadesione sul sito ->https://portale.arci.it/preadesione/lascenamuta/). 

In questo secondo appuntamento stagionale i protagonisti sul palco saranno quelli del progetto Fawda. Un ensemble che nasce a Bologna nel 2011 dall’incontro dei musicisti Fabrizio Puglisi, Danilo Mineo e Reda Zine, originario di Casablanca. Diventa una formazione a quattro con il recente arrivo di Brothermartino, alfiere italiano del jazzfunk con importanti release internazionali su Sonar Kollektiv, Jazzman Records e IRMA.

La musica di Fawda naviga tra repertorio sacro e profano, testimoniando un patrimonio musicale aperto alle influenze di altri linguaggi. La musica Gnawa, e il suono basso e caldo del Guembrì, strumento tradizionale a tre corde, testimone di una cultura musicale legata alla trance, alla guarigione, al sufismo e ad antichi culti di possessione. Un incontro inedito tra tradizione e innovazione che attinge dalle sonorità della musica Gnawa marocchina, dell’elettronica e del jazz contemporaneo da Sun Ra a Coltrane. Nel 2013 Fawda viene invitato dal Mastaba Center For Egyptian Folk Music per una residenza insieme ai musicisti sudanesi ed egiziani, da cui è scaturito l’incontro tra i vari stili musicali suonati nel nord Africa, come lo Zar, la Tanboura e il Gnawa, al fine di realizzare una produzione artistica all’Opera del Cairo. (https://youtu.be/coGCRL8_ep0).
Fawda è stato ospite del Festival delle Culture di Ravenna e del Roma Europa Festival all’interno della rassegna Afropolitan trasmessa e registrata live da Battiti Rai3 (
https://shar.es/1R9Ygm).

In ambito discografico, Fawda Trio nell’Ottobre del 2016 ha inciso in Marocco, l’LP “Road to Essaouira” prodotto dall’etichetta Original Cultures, in collaborazione con i dj/producers londinesi Swami Million, con il Maallem Najib Soudani e i musicisti della confraternita Gnawa di Essaouira (https://youtu.be/pnjtV7SmrNs).
La serata di venerdì 24, che sarà introdotta dal dj set di Andrea Mi, offrirà anche l’occasione per festeggiare i 20 anni dell’associazione Anelli Mancanti. Come Buh Anelli Mancanti è nata con l’obiettivo di essere un punto d’incontro per la città nel nome della convivialità tra cittadini italiani e stranieri. Da sempre l’associazione è promotrice di una cultura di integrazione e contaminazione attraverso l’insegnamento della lingua italiana e delle lingue straniere, ma anche attraverso l’arte, la musica, lo sport ed il semplice stare insieme.

Sabato 25 novembre la programmazione del circolo di Rifredi si sposta su sonorità decisamente più autoctone. Francesco Bottai (I Gatti Mézzi) presenta “Vite semiserie”, il suo primo disco solista: musica d’autore, osservazione delle piccole cose, storie da vedere oltre che da ascoltare (Inizio concerto ore 22:30, Ingresso 5 € con tessera Arci, primo ingresso compreso nel costo della tessera). “Vite semiserie” è il tentativo di affermare che le vite non possono essere solo serie o solo gioviali. Le vite descritte in questo disco sono “malincomiche”. E’ un gioco che si fa serio, una giraffa col torcicollo è l’incanto di un amore visto come un giardino chiuso da un cancello. Questo disco ha un colore: è azzurro. Ecco come ce lo racconta Francesco: ”Mi trovo spesso a riflettere sui dettagli. In fondo la mia poetica deriva dall’osservazione delle cose piccole, che ha come punto d’arrivo l’idea di riuscire a far “vedere” quello che scrivo, le situazioni che creo. Sono un grande appassionato di cinema e ho sempre cercato di utilizzare la parola e la musica in modo filmico”.
Francesco dal vivo si esibirà in quartetto composto da Mirco Capecchi (Contrabbasso), Daniele Aiello (pianoforte) e Bernardo Guerra (Batteria).

In chiusura Coqò djette dj set: Dj, Selecter nata nel Sud Italia comincia il suo percorso artistico anni fa a Firenze nel progetto Ladies Collage, una coppia di vinyl lovers dal gusto retro, innamorate di vecchi dischi e di abiti retro. Il suo djset è dinamico, servito come un caffè con camomilla dall’effetto eccitante e al contempo strettamente rilassante. Cha cha cha, cumbia, groove mediterraneo, l’elettronica, il reggae, polverose canzonette italiane anni ’50 e ‘60 e l’hip hop: tutto viene sapientemente frullato nel mixer di Dj Coqò e filtrato attraverso la cartina tornasole della sua sensibilità.
A partire dalle 20:30, in entrambe le serate, “TAVOLONI, cene in famiglia”: cene a menù fisso prima degli spettacoli in programma con cibi tradizionali, di provenienza locale, rivisitati con un occhio di riguardo alla stagionalità.

Una cucina attuale, sentimentale e capace di intrecciare cibo e convivialità attorno alla tavola (cena + concerto o dj set 20 € – ingresso riservato soci Arci – prenotazione obbligatoria: prenotazioni@lascenamuta.com). Il menù è curato da Francesca Zannoni: agronoma tropicale, e cuoca classe ’79, promuove una cucina a ritmo con le stagioni e pratica personali alchimie tra i sapori semplici della cucina tradizionale del Mediterraneo e non solo (menù di questa settimana in allegato).

Maggiori informazioni
https://www.facebook.com/BUHCircoloculturaleurbano