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Martedì 27 Febbraio alle ore 21:00 al Teatro Puccini di Firenze, Chiara Civello in concerto per presentarci il suo nuovo e meraviglioso album dal titolo “Eclipse”

Il pop italiano elegante, le influenze brasiliane, alcune rivisitazioni di classici del cinema italiano, gli arrangiamenti elettronici. Tutto questo è “Eclipse”, dodici brani registrati tra Parigi, New York, Rio e Bari, che uniscono gli elementi fondanti della musica di Chiara alla produzione illuminata di Marc Collin (Nouvelle Vague), capace di trovare un perfetto equilibrio tra atmosfere classiche e sonorità moderne e di mischiare l’atmosfera del grande cinema italiano con quella da nouvelle vague francese.

INTERVISTA A CHIARA CIVELLO

“Eclipse”, Suo nuovo e sesto album: come nasce questo titolo ? E’ vero che è un disco molto diverso ai precedenti, soprattutto grazie alla preziosa collaborazione di Marc Collin ?

 Eclipse nasce da un omaggio ad Antonioni e dall’idea dell’incontro che per me è fondamentale in ogni mio disco. In questo caso è l’incontro con Marc Collin, la Francia, il French Touch dei musicisti incredibili e tanti artisti italiani con cui ho scritto le canzoni.

Ci sono tre canzoni non inedite ma omaggio al cinema italiano, che rappresentano degli incontri insoliti “Eclisse Twist” di Antonioni con Fusco, “Amore Amore Amore” scritta da Alberto Sordi e Piero Piccioni, e “Quello che conta” scritto da Morricone e Luciano Salce. Incontri speciali tra persone diverse. L’eclissi è un incontro di emisferi opposti, il sole e la luna che non si incontrano mai, come un amore impossibile e le cose impossibili, che ci affascinano ed hanno influenzato tutte le opere d’arte più belle.

Come mai la scelta di avere degli ospiti nelle Sue canzoni ? Come ad esempio: Francesco Bianconi dei Baustelle, Cristina Donà, Diego Mancino, Pippo Kaballà e molti altri …

Oltre ad essere artisti riconosciuti, sono degli autori di grande poesia. Ora sono anche degli amici.

Cosa pensa di quello che è successo a S. Remo riguardo alla vicenda di Ermal Meta e Fabrizio Moro ? Nel 2012, successe la stessa cosa anche a Lei con il brano “Al posto del mondo”, regolarmente registrato alla SIAE, in quanto presentato da Daniele Magro nel 2010, nelle categorie delle “Nuove proposte” …

A me quella vicenda tolse tanta energia e mi dispiace per loro percé immagino cosa abbiano passato in quei giorni. Penso che in Italia ci sia sempre una grande confusione e la visione distorta che le risorse altrui invece di infondere entusiasmo diventano una minaccia per gli altri e innescano dei meccanismi distruttivi che bloccano tutto invece di far fluire le cose. Altro che Sanremo, si pensi ai lavori pubblici, agli appalti e i lavori bloccati per anni appositamente per estorcere più denaro, le sembra normale? Mi sembra sia un po’ il modus operandi qui. Tornando a noi, risparmio i dettagli della mia vicenda ma teoricamente una canzone che non ha generato alcun introito e, quindi mai fatta realmente uscire, resta un inedito. Amen.

Che rapporto ha con la nostra città ? C’è un aneddoto o qualcosa che la lega a Firenze

Adoro Firenze, ci vengo spesso ma ogni volta è nuova. La associo a passeggiate notturne e mangiate indimenticabili

Chiara Civello in pillole

Chiara Civello nasce a Roma e lì scopre la musica. A 18 anni lascia la Capitale alla volta dell’America, per frequentare il Berklee College of Music. Diventa la prima artista Italiana nella storia ad esordire con la leggendaria etichetta Verve Records, sotto la produzione di Russ Titelman: Last Quarter Moon (2005) contiene sette canzoni scritte da lei, e tre in collaborazione con altri artisti. La ballad Trouble è composta a quattro mani con Burt Bacharach, vero monumento della storia della musica.

Billboard Magazine scrive: “la bellezza, lo charme e il carisma del debutto discografico della cantautrice Chiara Civello sono certamente un inizio promettente e segnalano al mondo la prima rivelazione del nuovo anno”. L’International Herald Tribune dichiara: “la combinazione di personalità, profondità e sofisticatezza…impressionanti”.

Il secondo album, The Space Between (2007), prodotto da Steve Addabbo per la Emarcy/Universal Jazz and Classic, mostra un lato più intimo di Chiara. Un viaggio attraverso 13 brani, tra cui Night e Un Passo Dopo l’Altro. “È un disco sullo spazio. Sullo spazio tra le note, sui silenzi tra le parole, sullo spazio tra me e te… lo spazio che ti fa percepire meglio la realtà, lo spazio che ti costringe a sentire la mancanza di qualcuno”.

Se nel primo disco ti cerchi e nel secondo ti raccogli, nel terzo cominci a trovarti. E infatti 7752 ha una precisa connotazione geografica. Il numero è la linea d’aria in chilometri che congiunge le due città chiave del disco: New York, la città in cui Chiara vive da anni, e Rio, quella che le cambia la vita: è lì che nel 2008 inizia la sua collaborazione con Ana Carolina, star del pop brasiliano e sua principale collaboratrice nella scrittura di questo album. Scritto tra Rio, Trastevere e New York, 7752 ha un cast d’eccezione: Marc Ribot alla chitarra, Jaques Morelenbaum al violoncello, Mauro Refosco alle percussioni. Nel disco emerge un lato della voce di Chiara più pop, libero, immediato, ironico, in una felice alchimia tra rock anni ‘60, melodia italiana, armonia brasiliana e R&B. 7752 De Luxe Edition, ristampa del 2010, contiene l’inedito Tre (scritto con Rocco Papaleo).

Nel 2012 Chiara partecipa per la prima volta al Festival di Sanremo, nella categoria BIG, con il brano Al posto del mondo. In contemporanea esce il quarto album di inediti, omonimo. La canzone Problemi, nella versione portoghese Problemas vince il premio come migliore canzone del 2012 in Brasile. Un riconoscimento conferito all’unanimità dalla Giuria Popolare Brasiliana.

Al quinto album in studio, Canzoni (2014), Chiara Civello si presenta nell’inedita veste di sola interprete, immergendosi in quell’oceano meraviglioso che è la musica italiana: un disco di canzoni d’amore dal sound elegante, che mescola il Northern Soul alla Bossa Nova, il Blue Eyed Soul al jazz e al pop internazionale. Tanti gli ospiti straordinari: Gilberto Gil, Chico Buarque, Ana Carolina ed Esperanza Spalding. Gli arrangiamenti per orchestra sono scritti dal leggendario Eumir Deodato (arrangiatore di Sinatra/Jobim, Bjork e Roberta Flack) e il dj-producer Nicola Conte crea il perfetto amalgama tra una sensibilità musicale contemporanea e internazionale e la vivida profondità del suono analogico. «È il disco che volevo fare, con le canzoni che avrei voluto scrivere e un sound che strizza l’occhio al passato ma guarda al futuro. Gil, Chico, Eumir, Nicola, Ana, Esperanza rendono omaggio alla musica italiana con una freschezza assolutamente emozionante».

 

Eclipse è il sesto album e ce la restituisce ancora nuova e diversa. Gli elementi che da sempre caratterizzano la sua musica ci sono tutti, ma le sfumature sono inedite, grazie anche alla brillante produzione di Marc Collin (a.k.a. Nouvelle Vague). Tra gli ospiti, Francesco Bianconi dei Baustelle, Cristina Donà, Diego Mancino, Pippo Kaballà, i giovani cantautori Dimartino e Diana Tejera, i grandi musicisti brasiliani Pedro Sà e Roubinho Jacobina. Il tutto sotto la buona stella delle suggestioni cinematografiche.