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Convegno sul compositore, musicista e musicologo
EDOARDO CAVALLINI

Con gli interventi del direttore del Conservatorio M° Paolo Zampini, del Prof. Dario Lo Cicero e della Dott.ssa  Miriam Viapiana
 A seguire
Prima assoluta del concerto di un quintetto per fiati a cura della classe di musica d’insieme per fiati del Professor Guido Corti
 
Lunedì 12 marzo 2018, ore 16

Sala del Buonumore “Pietro Grossi” (piazza delle Belle Arti 2, Firenze)
Ingresso libero
Lunedì 12 marzo 2018 a partire dalle ore 16 appuntamento con una delle figure più interessanti e originali tra le avanguardie musicali del ‘900 per il convegno sul compositore, musicista e musicologo fiorentino Edoardo Cavallini (sala del Buonumore Pietro Grossi, piazza delle Belle Arti 2, ingresso libero). Interverranno il Direttore del Conservatorio M°Paolo Zampini e il Professor Dario Lo Cicero. Per l’occasione sarà presentato l’Archivio del Fondo Cavallini, riordinato, inventariato e oggetto di una imminente pubblicazione curata dalla Dott.ssa Miriam Viapiana, edita da Firenze University Press. Con questo volume si inaugura la collana “Ex Bibliotheca Cherubini”, ideata dalla Prof.ssa Elena Zomparelli, docente bibliotecaria dell’Istituzione, il cui intento è quello di valorizzare e rendere fruibile l’immenso patrimonio musicale racchiuso nella biblioteca del Conservatorio di Firenze. A seguire, in prima assoluta, il concerto di un quintetto per fiati a cura della classe di musica d’insieme per fiati del Professor Guido Corti.
Quella del Cavallini è una figura complessa: studioso appassionato di musica, in particolare di quella greca e rinascimentale, il suo obiettivo fu quello di inserire nelle partiture a lui contemporanee delle “alterazioni”, ispirategli appunto dalla musica del passato; questo è ben dimostrato dalla sua ampia opera trattatistica e dalle stesse composizioni. I suoi studi lo portarono così avanti da costruire addirittura un modello di tastiera “pluricromatica”, che rendesse possibili le alterazioni tonali da lui teorizzate.
Solitario, molto legato alla famiglia, ma fondamentalmente assorbito dai suoi studi, Cavallini fu un grande innovatore, anche se – soprattutto in Italia, il suo paese natio – non ha mai ricevuto riconoscimenti sufficienti: siamo negli anni della Seconda Guerra Mondiale e del Dopoguerra e l’arte viene accantonata a causa di problemi più gravi. Il musicista fu forzato a passare gran parte della sua vita all’estero, dove ottenne riconoscimenti maggiori, entrando in contatto con grandi nomi della musica, che riconobbero in lui una prodigiosa scintilla di innovazione.
Quella del Conservatorio Cherubini è una prima, importante iniziativa per riconoscere i meriti di Cavallini e per consentire alle meravigliose partiture manoscritte, gelosamente conservate dal Maestro, di prendere vita ed animarsi. Per l’occasione sarà presentato il Fondo Cavallini, raccolto alla morte del Maestro sia dalla sorella, ma soprattutto da una sua allieva, Alessandra Baccellini, e in seguito donato al Conservatorio in tre diverse fasi: 1978, 1999 e 2017. Solo ora, grazie all’intervento della Dottoressa Viapiana, in un percorso condiviso con il professor Giovanni Pucciarmati e la professoressa Elena Zomparelli, è stato possibile ricostruire e riordinare ex novo tutto il complesso archivistico. Si va dalla corrispondenza istituzionale e privata, alle bozze delle sue composizioni, opere autografe, edizioni musicali, strumenti musicali, fino ad interventi stesi dal Maestro in occasione di conferenze, attestati, locandine, critiche coeve, foto sue e dei suoi dedicatari: una documentazione unica al mondo, che fornisce uno spaccato importante sulla vita pubblica e privata del Maestro e sulla musica italiana e mondiale del ‘900.