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Ieri sera successo al “Teatro Puccini di Firenze” per la commedia di Augusto Fornari, Toni Fornari, Andrea Maia e Vincenzo Sinopoli, “FINCHE’ GIUDICE NON CI SEPARI”. Per la Regia di Augusto Fornari ci cui ne è anche l’interprete, insieme al fratello Toni, Luca Angeletti, Simone Montedoro e Laura Ruocco.

UN TEATRO PIENO E PARTECIPE

Lo spettacolo porta in scena il tema della separazione, con toni ironici e dinamicamente divertenti,senza perdere quella nota di reale drammaticità che per una persona può significare il crollo di un matrimonio, di un progetto di vita in cui hai creduto. E la cosa che ha colpito la mia attenzione è questa visione da parte di un uomo(interpretato da Augusto Fornari) che non si rassegna alla separazione e soprattutto al fatto di vedersi precluso il diritto perfino di parlare con la figlia, senza darsene una lucida spiegazione e rifugiandosi, sbagliando, tra flaconi di psicofarmaci sparsi dentro uno squallido appartamento di 35metri quadrati. I quattro attori uomini danno vita alle vicende di quattro amici che fanno di tutto per andare oltre, secondo dei metodi più o meno discutibili,nell’affrontare la società. Fino a che non si palesa la presenza della vicina di casa, che stravolgerà il loro precario equilibrio fondato spesso sulle loro preconcette convinzioni.

A tal proposito ho avuto il piacere, nonostante la raucedine, di uno dei protagonisti, che ha fatto slittare sia per il loro peregrinare tra una città e l’altra che per questo problema vocale, il bravo e soprattutto galante e simpatico Simone Montedoro, che dà vita ad un uomo separato, che senza abbandonarsi alla sorte, si dà alla pazza gioia con tutte le donne che gli capitano a tiro, reagendo così, con spirito leggero, alla disgregazione di un rapporto.

INTERVISTA A SIMONE MONTEDORO

Ciao Simone, intanto grazie per il tempo che mi ai dedicato. Allora, in questa commedia che portate a Firenze, cosa vedrà il pubblico su qualcosa che racconta del divorzio. Ce ne potresti parlare?

Si, questa storia ci racconta di quattro amici separati, che vivono la situazione a modo loro, l’ultimo che approda alla separazione , appunto è Massimo( interpretato da Augusto Fornari), che è il fratello di Roberto, che poi nella realtà sono davvero fratelli(Augusto e Toni Fornari). Poi c’è Paolo interpretato da Luca Angeletti, e poi c’ è il mio personaggio, Mauro. Ognuno ha vissuto la separazione in modo diverso, a seconda delle condizioni economiche e del motivo che li ha condotti alla separazione. Mauro è l’uomo un po’ più superficiale, un po’ più sopra le righe, che cerca di sdrammatizzare tutto, di colmare il suo vuoto con la passione per le donne è un latin lover, uno che ci prova con tutte e vive agiato, perché la sua è una condizione di famiglia benestante che gli ha sempre permesso di dichiarare cose false, come il fatto di dire che guadagnava poco, pur di non dare soldi alla moglie. La storia però ha una sua evoluzione, tutti i personaggi hanno un appuntamento con la propria coscienza, ma di questo non ti posso dire, altrimenti ti svelo… e ti aspetto questa sera, anche perché ti voglio conoscere personalmente e scusarmi per questa slittatura di intervista …

Questa non è la prima volta che ti cimenti in uno spettacolo teatrale. Dunque, tra il cinema, la fiction, la televisione e il teatro, in quale contesto ti senti a tuo agio e tra tutte, vedi anche la tua partecipazione a Ballando con le stelle, quale tipo di produzione di piace?

La mia opinione sul teatro è che l’esperienza è più pratica, è un’emozione diversa, perché tu sei un raccontatore che, per un ora e mezza, due ore circa, racconti di una storia, di un personaggio, in una concentrazione e immedesimazione al 100% e sei in diretta. Mentre la televisione e il cinema, sono strutturate con scene montate, quindi hanno la loro difficoltà, ma la presa diretta è tutta un’altra cosa. Personalmente mi piace il cinema, mi piacerebbe farne tanto ed è molto difficile anche perché c’è sempre il dio denaro che governa un po’…

In “Don Matteo 11” c’è stato l’ingresso di un capitano donna, interpretato dalla bravissima e talentuosa Maria Chiara Giannetta. Hai avuto modo di vedere qualche puntata e se sì, potresti darci un tuo parere su questo nuovo ingresso nella fiction? E Inoltre è probabile un tuo ritorno nel cast di Don Matteo?

Guarda come ti raccontavo, vivo tra la Spagna e l’Italia, e in casa lì dove siamo, non abbiamo il satellite e quindi non è mai capitato, poi sono stato in turnè, essendo in scena tutte le sere, per cui ho avuto modo di vedere una puntata l’altra volta quando siamo ritornati a Roma, l’ho visto. Personalmente “Don Matteo” è un prodotto che funziona, certo il cambiamento è stato un po’ drastico, ma hanno fatto bene a mettere una donna nel ruolo del capitano. Quanto un mio ritorno, io non ne so niente, perché non ho deciso io di abbandonare la fiction ma è stata una decisione della produzione, perché a livello drammaturgico, “il mio capitano” (Giulio Tommasi) , aveva fatto tutto ... Naturalmente, ho accettato la loro decisione e li ringrazio per l’opportunità che mi hanno dato. 

In ultimo ti chiedo di Firenze e Simone, cosa provi quando vieni a Firenze, qual è il tuo rapporto da uomo piuttosto che da artista, quando vieni qui e cosa ti piace della città?

Firenze è bella anzi bellissima! Ci sono stato, e ti dico che vorrei starci una settimana cosa che non mi è capitata, perché la vivo sempre per lavoro, tournée eccetera , quindi mi piacerebbe conoscerla meglio perché è una città stupenda. La cosa che mi piace di più, per quello che ho potuto vedere, è il centro di Firenze e la notte. La città immersa nella notte è stupenda e apprezzi molte più cose che di giorno.

Bene, cari amici, come sempre, quando scrivo i miei pezzi, vi lascio una mia personale chiusa dell’articolo. Anzitutto,invito i lettori che avranno il piacere , di andare a vedere in giro per i teatri italiani, la commedia dei fratelli Augusto e Toni Fornari, perché in primo luogo ho letto la trama e cosa più importante ho visto lo spettacolo al Teatro Puccini. Una commedia, fatta con tutti quei tempi dinamici teatrali e battute ironiche, che tutti, da Luca Angeletti, passando per i fratelli Fornari, da Laura Ruocco a Simone Montedoro, si scambiano con autenticità, senza risparmiarsi, tanto che il pubblico ha partecipato con vivo entusiasmo, riservando applausi a scena chiusa e a scena aperta. Segno che il Teatro e il mondo dell’arte italiana sono più che mai vivi.

E in ultimo, permettetemi di dire grazie all’artista Simone Montedoro, che con abnegazione e professionalità è andato in scena con una voce piuttosto afona e rauca, ma non si è assolutamente risparmiato, come non si è risparmiato di intrattenersi personalmente con me, con una galanteria e una professionalità come pochi. Questi sono gli artisti e gli uomini che ci piacciono. Un grazie anche agli altri componenti per la stessa gentilezza che hanno avuto con me e con il pubblico.

Gallery a cura di Angela Pensabene