fbpx

NORME COMPLESSE, TROPPE INFORMAZIONI RICHIESTE E PA LENTA I PRINCIPALI PROBLEMI. PERSI DA OGNI IMPRESA DA 3 A 5 GIORNI LAVORATIVI AL MESE

Da CNA un decalogo antiburocrazia

Nonostante il tema della semplificazione come contributo alla crescita economica sia entrato nell’agenda dei Governi da almeno venti anni, la burocrazia continua ad opprimere le micro e piccole imprese esistenti e ad ostacolare la nascita delle nuove.

È quanto emerso qualche giorno fa nel corso dell’assemblea dei soci di CNA Firenze Metropolitana, tanto che il Sindaco di Firenze, Dario Nardella, ha scelto l’occasione per annunciare il lancio del “progetto Burocrazia zero” per il capoluogo e la Città Metropolitana e il Presidente del Consiglio Regionale, Eugenio Giani, ha proposto la creazione di un Osservatorio antiburocrazia coordinato dallo stesso Consiglio.

“Segnali positivi” per Giacomo Cioni, Presidente dell’associazione degli artigiani “visto che i più recenti tentativi di semplificazione (dalla Delega Fiscale al Jobs Act fino alla Riforma della PA) non sono stati risolutori perché provvedimenti adottati solo dal livello centrale, mentre per l’efficacia c’è bisogno, con quello dello Stato, degli interventi di Regioni ed Enti locali”.

I dati dell’indagine sulla burocrazia

Per descrivere l’entità del problema, CNA ha reso noti alcuni dei risultati di un’indagine a tema condotta su un campione dei suoi associati. Per il 62,4% degli intervistati la burocrazia è uno tra i vincoli principali alla competitività delle imprese, causa complessità delle norme (indicata al 67,8% come il problema principale alla base del carico burocratico), numero elevato di informazioni richieste e lentezza della PA.

Una complessità, data da norme poco chiare (la tecnica legislativa è per lo più comprensibile solo agli addetti ai lavori) e stratificate nel tempo in diversi provvedimenti (molto spesso frutto di interventi normativi d’urgenza e non sistematici per settori) che alcuni comparti, quelli più regolamentati, come edilizia e servizi, soffrono di più, indicandola come “bestia nera” nel 74,3% e 71,4% dei casi.

“Un vero e proprio costo per le imprese – commenta Fabrizio Cecconi, Direttore generale di CNA Firenze – Indiretto come tempo sottratto al lavoro (3 giorni al mese per il 41,3% delle imprese e fino a 5 per il 32,2%) e diretto visto che per il disbrigo delle pratiche burocratiche il 16,5% delle imprese ricorre a personale qualificato esterno”.

“Ciò di cui c’è bisogno e quello che le imprese chiedono è una PA efficiente, qualificata, informatizzata, semplice e veloce, un partner e non un ostacolo nello svolgimento dell’attività – prosegue Cioni – Lo ribadisco, per far questo è necessaria una trasformazione che coinvolga tutti i livelli di governo, da quello centrale a quello periferico. Fino ad oggi, infatti, difformità dei tempi, delle procedure, delle piattaforme informatiche e della modulistica, anche all’interno di una stessa area, hanno soffocato gli effetti delle riforme che si sono succedute nel tempo. Il progetto di Nardella per l’intera Città Metropolitana, monitorato dall’osservatorio proposto da Giani, potrebbe essere, in tal senso, un buon banco di prova”.

I 10 punti antiburocrazia

Per promuovere un’azione sinergica a tutti i livelli tra istituzioni, imprese e cittadini, CNA ha elaborato un decalogo antiburocrazia:

  1. migliorare la qualità della legislazione attraverso una più attenta analisi d’impatto dei provvedimenti che tenga conto soprattutto delle micro e piccole imprese;
  2. prevedere il monitoraggio con cadenza annuale dell’efficacia delle misure adottate, al fine di introdurre tempestivamente eventuali interventi correttivi;
  3. adottare semplificazioni autoapplicative (che non richiedono l’approvazione di norme attuative nei diversi livelli di governo);
  4.  potenziare l’informatizzazione delle PA attraverso siti più accessibili con contenuti facilmente fruibili anche utilizzando format standard;
  5. favorire lo scambio di informazioni già in possesso delle PA attraverso l’interoperabilità delle banche dati pubbliche, che oggi spesso non dialogano tra loro;
  6. dematerializzare attraverso il potenziamento della compilazione esclusivamente telematica delle istanze;
  7.  consentire il pagamento online di bolli e tariffe riferiti alle pratiche amministrative;
  8. proseguire l’opera di standardizzazione della modulistica;
  9. accrescere la qualificazione del personale alle dipendenze della PA;
  10.  applicare le sanzioni previste per il personale delle PA in caso di inadempimento degli obblighi connessi alle pratiche amministrative.