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Un giorno lessi una frase su un muro e diceva così: “Gli occhi parlano come nessuna bocca potrebbe fare, ascoltali e non ferirli”

 

In quel lento e ciclico correre dei giorni, per le strade, nei negozi e sugli autobus che costellano la città di Firenze, ho incontrato la gente più disparata, uomini, donne, bambini e forse quest’ultima categoria è tra le più autentiche senza filtri, né condizionamenti, tipici degli “usurati” adulti che vedono la vita come una corsa, molto spesso non sapendo per cosa. Noi abbiamo dimenticato proprio questa loro fiduciosa spontaneità nelle cose e nelle persone.

In questi momenti di incontro, ho messo a segno un mio personale pensiero, secondo cui, nonostante la fretta e la vita frenetica, tutti abbiamo di sorridere. la felicità è contagiosa è per essere tale, gli occhi e come si illuminano sul tuo volto, apportano una grande comunicatività.

A tale proposito, ho appurato, che realmente la felicità di un sorriso, un saluto detto con quella luce magica negli occhi, può cambiare davvero il corso della giornata di una persona e le spontanee e sane risate sono la medicina migliore, in nostro possesso.

Ebbene,su un campione di quello che gli psicologi definiscono materiale umano, ho condotto, la mia semplice e personale indagine, partendo dalla vista.  Durante le lunghe file alla coop, o durante le estenuanti attese alle fermate del bus e della tramvia, mi avvicinavo a persone ovviamente sconosciute, gli osservavo il volto, gli occhi che cercavano di dirti qualcosa. Così, pensai che uno scontato buongiorno potesse essere la parola giusta per testare davvero quello che i loro occhi mi davano a vedere. Ma la differenza non è nella parola ma per come la dici, allora il mio buongiorno, partiva dallo sguardo, gli occhi iniziavano ad illuminarsi e poi il tono allegro faceva la sua parte. 

E’ stato così che gente a cui non avresti dato un centesimo, ti sorprendeva e da una timida e semplice risposta di saluto, al mio sorriso, iniziavano a dire della giornata, del traffico, della lunga fila al supermercato, delle cose che non funzionano, fino a parlarmi anche delle loro vite personali. Insomma, non ho certo scoperto l’acqua calda, solo che molto spesso lo dimentichiamo, dimentichiamo ciò che siamo e per quale scopo ci troviamo nel mondo, più che per sgomitare e far cadere gli altri siamo su questa terra per fare del bene  e aiutare, senza fingerci buonisti! 

Pach Adams, ne fu un esempio, era un medico sui generis, strano e stravagante, ma con la sua terapia del sorriso, dell’ironia e dell’andare oltre le apparenze, ha esercitato più che una professione e ha curato persone e non malattieSe si  cura una malattia, si vince o si perde, ma se si cura una persona,  si vince sempre“. Dopotutto è vero, diamine se lo è.

Ci sono troppi occhi in giro, desiderosi di parlare, perché lo sanno fare bene nel silenzio del loro desideroso sguardo, alla ricerca di un sorriso, di un autentico “Buongiorno”, di una sana risata fatta di cuore. Dopotutto la giornata inizia sempre, o meglio dovrebbe cominciare con un sorriso e un dolce buongiorno, proferito prima con gli occhi e poi con le labbra.