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Dopo Francesco Torselli di Fratelli d’Italia per il secondo appuntamento della nostra rubrica abbiamo intervistato la capogruppo del Movimento 5 Stelle in Consiglio comunale a Firenze, Arianna Xekalos.

Arianna Xekalos è stata sicuramente una dei consiglieri comunali più giovani eletti alle scorse amministrative. Classe 1991, è alla prima esperienza politica e oltre a rivestire la carica di consigliera è anche la neo capogruppo del Movimento 5 Stelle a Palazzo Vecchio. Nonostante i numerosi impegni, tra le riunioni che freneticamente riempiono la sua giornata, gli esami universitari e la sua vita privata, ci ha concesso la possibilità di raccontarsi sul nostro giornale.

In un tweet, raccontaci di te oltre al ruolo di consigliera comunale.

Sono Arianna, una studentessa di giurisprudenza, ho quasi 27 anni e mi piace molto parlare con le persone, ascoltare i loro problemi e cercare di conseguenza delle soluzioni. Soprattutto mi piace la legge, infatti la studio all’università. Adoro, inoltre, gli animali. Può bastare? (ndr. ride)

Si, credo di sì, rientriamo nei 280 caratteri. Ti piacciono gli animali, quindi presumo che ne abbia qualcuno a casa.

Si, ho un gatto, più altri gatti a casa della famiglia d’origine.

Ci puoi raccontare l’origine del tuo cognome?

Mio babbo è greco, di Creta, mentre mia mamma è fiorentina. Nessuno riesce mai a pronunciare il mio cognome correttamente, è da quando son piccina che ci lavoro. Prenderò quello del marito alla fine (ndr. ride).

Perché hai cominciato a fare politica?

Ho cominciato a seguire la politica quando ero ancora piccolina, andavo alle elementari, avrò avuto 9 o 10 anni. Sentivo i miei genitori sempre arrabbiati perché ogni volta c’era qualcosa che non andava. Mi ricordo che allora pensavo: “Voglio poter fare qualcosa almeno così saranno felici”. Crescendo, mi sono appassionata della politica in maniera più seria rispetto a quando ero bambina ma non riuscivo a trovare un partito o un gruppo politico in cui rivedermi.

Poi è nato il Movimento 5 stelle e ho iniziato a partecipare alle loro riunioni, mi sono rivista in molte delle battaglie che portavano avanti, a partire dall’inceneritore. Nel 2011 ho così cominciato l’attività di semplice attivista politica e nel 2012 mi sono iscritta ufficialmente.

Ti citerò due date. La prima è il 25 maggio 2014, giorno delle elezioni amministrative a Firenze. Momento per te importante perché, giovanissima, entri in Consiglio comunale. Quali sono stati i tuoi sentimenti, cosa hai provato a sederti nel Salone dei Duecento?

Ero emozionatissima perché non me l’aspettavo. C’erano, infatti, in lista tante persone competenti che conoscevo e che avevano molte chance di essere elette. Emozionatissima, quindi, ma anche consapevole della responsabilità che l’incarico mi riservava. Ero inoltre felice di poter contribuire a cercare di migliorare questa città.

Seconda data, importantissima, è il 24 luglio 2016, giorno del tuo matrimonio. Ti sei sposata giovanissima. Dalla politica alla vita privata hai bruciato le tappe.

Ho conosciuto il mio attuale marito che ero molto giovane, avevo 14 anni. Con il tempo ci siamo conosciuti meglio e tra una cosa e l’altra ci siamo messi insieme. Siamo poi andati prima a convivere per vedere se poteva funzionare veramente e poi, siccome le cose andavano bene, abbiamo deciso di sposarci. Al momento delle nozze stavamo insieme ufficialmente da 6 anni. Mi ritengo molto fortunata, perché ho incontrato la persona giusta con cui vivere ogni giorno.

Secondo me, quando capisci che la persona con cui vuoi passare la vita è quella non penso che ci sia un’età giusta o sbagliata per sposarsi, può essere a 20 anni come a 60.

Cerco sempre informazioni sulle persone che vado ad intervistare, provo sempre ad arrivare preparato. Ho tentato di fare la stessa cosa su di te, ma ho trovato veramente poco. Quindi, raccontaci, oltre la politica, quali sono le tue passioni, i tuoi hobbies.

Mi piace molto leggere anche se ora che ho ripreso gli studi universitari mi è più difficile dedicare del tempo a questa attività. Ho tanto da studiare e poco tempo libero. Mi dispiace aver dovuto accantonare un po’ la lettura, ma non ce la faccio fisicamente.

Continuo a comprare libri che rimangono sulla scrivania. Sto aspettando di finire l’università per poter recuperare.

Mi piacciono molto gli animali, tento di contribuire alla loro tutela oltre al mio ruolo politico. Mi piace molto, inoltre, guardare film. Non ho un genere che prediligo ma mi piace variare.

Hai scelto di fare Giurisprudenza all’università, perché ti piace la legge. Come mai questo tuo interesse, è stato acceso da un fatto particolare?

In realtà non c’è stato un episodio particolare. Ho iniziato a studiare diritto alle scuole superiori, ho infatti il diploma da ragioniera, e mi appassionai tantissimo a questa disciplina grazie ad una professoressa che ho avuto in terza superiore. Lei spiegava veramente bene, ci faceva entrare nella materia. Almeno, a me è successo così, con altri non ha avuto lo stesso esito (ndr. Ride). Per farti capire il rapporto che si è creato con questa insegnante ti confesso che ogni tanto la sento ancora oggi.

Una volta diplomata, dovendo scegliere cosa fare, volevo continuare a studiare andando all’università. Il dubbio era tra due facoltà: scienze politiche o giurisprudenza. Mi hanno sempre interessato entrambe ma, alla fine, ho deciso di frequentare la seconda, pensando: “Al massimo posso sempre cambiare”. Una volta iniziato però non ho più voluto abbandonare giurisprudenza.

Ho avuto problemi in questi anni da consigliera a conciliare il lavoro e l’università e ho dovuto sospendere gli studi per tre anni. Una volta entrata in Consiglio comunale ho dovuto impiegare tanto tempo per capire tutti i meccanismi di funzionamento dell’amministrazione.

Ho deciso di riprendere il mio percorso di studi solamente l’anno scorso perché ho la ferma intenzione di laurearmi, penso sia la cosa più giusta. Oramai mi mancano solo due esami, o meglio, forse uno solo. Sono infatti in attesa del risultato dell’esame di ieri (ndr. Lunedì 23 luglio).

Hai una parte, una via, una piazza di Firenze a cui hai legato un tuo ricordo e che ti porti nel cuore?

Non ce n’è solo uno, ma sono due luoghi e sono legati allo stesso evento: uno è il Multiverso e uno è un circolo vicino a Campo di Marte. Questi due posti sono stati e sono importanti per me perché è dove ho cominciato a partecipare alle prime riunioni del Movimento 5 Stelle. Ancora studiavo all’università e mi ricordo che gli incontri duravano fino a tarda sera. Parlavamo delle problematiche di Firenze, gli aspetti relativi all’ambito sociale e ambientale, che ho sempre seguito con attenzione. Mi ricordo gli accesi dibattiti tra le persone che partecipavano.

Mi ritornano alla mente con molto piacere questi due luoghi perché là abbiamo tenuto le prime riunioni quando all’inizio eravamo solo pochi partecipanti. Con lo scorrere del tempo siamo però piano piano aumentati, arrivando fino anche a 60, 70 partecipanti. La passione, sia mia che di quelli che avevano intrapreso questa avventura con me, che potevi respirare in quegli incontri non la potrò mai dimenticare.

Questione tramvia: visto che siamo oramai a più di una settimana dall’entrata in funzione dell’ampliamento della linea T1 Leonardo, vorrei una tua opinione generale sul progetto. Cosa ne pensi? Favorevole o contraria? In un’ipotetica giunta sotto l’insegna del Movimento 5 stelle verranno costruite le restanti linee o i lavori si fermeranno a quelle già esistenti o in costruzione?

Quando siamo entrati in Comune abbiamo sempre detto che questa tramvia, così com’è stata progettata, nasce male, vecchia e costosa. Io, personalmente, ma anche il Movimento è per la mobilità sostenibile. Abbiamo fatto molte battaglie sul trasporto pubblico locale e sulle piste ciclabili e su questi si deve puntare per una visione futura della mobilità che non danneggi l’ambiente. La nostra società, almeno in Italia si caratterizza per la troppa arroganza. Non ci rendiamo conto delle conseguenze che le nostre azioni hanno sulla nostra salute e sull’ambiente.

Nelle riunioni che noi cinque stelle abbiamo portato avanti e che abbiamo aperto alla cittadinanza, abbiamo discusso tantissimo della tramvia: è necessario capire che cosa bisogna fare con questo progetto che ha dei problemi enormi, basti pensare alla zona della stazione o dello Statuto. Ci sono persone, ad esempio, che a mala pena riescono ad uscire di casa. Oppure le persone con disabilità hanno vari difficoltà anche solo ad attraversare alcuni semplici marciapiedi. Questi problemi andranno sicuramente risolti. Bisogna capire se si possono risolvere con costi bassi rispetto alle spese che l’amministrazione attuale ha già affrontato.

Di per sé, non siamo contrari a cercare di realizzare una tramvia che funzioni. Per questo abbiamo chiesto i progetti relativi all’ampliamento della tramvia sia verso Rovezzano che Bagno a Ripoli. Per poterli studiare al meglio e proporre delle alternative. Per ora, però, ci sono più che altro progetti preliminari, siamo in attesa della documentazione. Vogliamo dimostrare che noi non siamo quelli degli slogan, non siamo a priori quelli che dicono “sì, si farà” o “no, non si farà”.

Ribadisco che noi 5 Stelle vogliamo una mobilità sostenibile e una società meno strutturata sulle macchine e più sui mezzi pubblici o sulle biciclette.

Se ci rendiamo conto che il sistema tramviario potrà funzionare allora, sicuramente, cercheremo di realizzarlo.

Parliamo di futuro: siamo a meno di un anno dalle prossime elezioni amministrative. Ti ricandiderai, continuerai a fare politica?

In generale penso che la politica non smetterò mai di farla, a prescindere se sarò mai in altre istituzioni o in questa, perché la politica si può fare anche nella vita quotidiana, la politica ci circonda. Per le prossime amministrative ci stiamo organizzando, stiamo stilando il programma aperto con tutta la cittadinanza. Oramai siamo a fine, l’ultima riunione l’avremo giovedì.

E’ ancora tutto aperto, ma nel Movimento abbiamo sempre avuto una regola: prima il programma e poi la scelta dei candidati. Da settembre si comincerà a parlare anche delle persone e delle candidature.

Un tuo giudizio sul tuo lavoro in consiglio comunale. Da quello che ritieni di aver fatto bene a quello che magari avresti voluto fare meglio. Dai un giudizio su questa tua esperienza.

Vedendola con gli occhi di oggi posso dire che le proposte che ho fatto non le rinnego perché sono andate nei confronti della collettività e nel rispetto della legalità e dell’ambiente. Sicuramente sarebbero da rivedere le modalità con cui ho presentato certi atti ma sono più questioni di forma che di sostanza. La forma non perfetta ha però una giustificazione, ossia l’inesperienza. E’ doveroso ricordare che quando siamo entrate in Consiglio comunale siamo state le prime tre, poi due, consigliere del Movimento 5 stelle nel Salone dei Duecento nella storia. Era per tutte una novità e da sole abbiamo dovuto capire ogni funzionamento della macchina comunale, l’amministrazione non ci ha aiutato molto in questo.

Le battaglie che rifarei sicuramente sono tutte quelle legate alla tutela degli animali anche se non hanno avuto l’esito che speravo, almeno non tutte, a causa d un’amministrazione sorda.

Qual è stata una soddisfazione, una vittoria, un obiettivo tuo personale raggiunto durante questa legislatura?

Quando siamo entrati c’era una forte arroganza da parte della maggioranza per i voti che aveva ottenuto. Qualunque proposta, anche la migliore, mia o di qualsiasi altro consigliere di opposizione, che potesse essere fatta, non veniva mai stata presa in considerazione.

Una battaglia che ritengo una nostra vittoria è stata la lotta contro l’amianto. Abbiamo fatto un enorme battaglia per poterlo rimuovere dalle case popolari in zona viale canova e dalla scuola Leonardo da Vinci. All’inizio, l’amministrazione sembrava un po’ sorda alle nostre richieste ma successivamente si è resa conto del grave problema che comporta l’amianto e ad oggi è stato rimosso totalmente dalla scuola Leonardo da Vinci. Abbiamo fatto tantissimi sopralluoghi come commissione, come Movimento e anche con i consiglieri regionali dopo la loro elezione nel 2015. Sulla salute non si può scherzare ed è per questo che abbiamo fatto questa lotta che abbiamo vinto per i cittadini.

Purtroppo, per quanto riguarda le case popolari, solo ad alcune è stato rimosso l’amianto e quindi stiamo continuando a tartassare di domande e comunicati l’amministrazione.

Qual è il tuo giudizio sull’attuale amministrazione?

È un’amministrazione molto arrogante. Anche se adesso lo è un po’ meno perché ha perso due consiglieri, tale rimane. La sua mancanza di ascolto delle opposizioni deriva proprio da questa sua arroganza.

Molto spesso ci siamo sentiti dire “Noi abbiamo vinto, abbiamo ottenuto il 60% e quindi andiamo avanti per la nostra strada”.

Questo non è democrazia, si deve ascoltare il parere diverso che ti può insegnare qualcosa. E’ un’amministrazione che va troppo dietro alle campagne elettorali e agli spot. Dovrebbe seguire meno quelle che sono le vicende elettorali e seguire di più le esigenze di questa città.

Ultima domanda: un consiglio che daresti alla te del passato e un augurio che ti fai per il futuro.

Alla me del passato consiglierei di seguire i propri sogni e cercare di realizzarli consapevolmente al fatto che dovrà fare tanti sforzi per raggiungere i propri obiettivi. E’ sempre giusto provare a realizzare i propri sogni soprattutto in una società come quella di oggi in cui è difficile per i giovani oramai anche sognare.

Tra 10 anni spero di poter allargare la mia famiglia con un figlio, e spero di vivere in una società diversa, più rispettosa dell’ambiente e meno individualista. Siamo troppo individualisti. Avendo il babbo greco, infatti, vedo cosa succede in Grecia e ho potuto constatare che là c’è un senso maggiore della collettività.

Da noi, in Italia, invece ti capita che acquisti un appartamento e dopo dieci anni che ci vivi ancora non conosci il tuo vicino di casa.

Vorrei, inoltre, un paese più sicuro anche in vista del figlio. Vorrei lasciargli un paese più giusto da tutti punti di vista: meno corruzione, più legalità dalle piccole alle grandi cose. E meno arrogante.