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Dalla rubrica della domenica Florentinae Antequitates: “Firenze e i suoi santi (I parte)”

Nello scorso articolo, parlando della Firenze tardoantica, ho brevemente accennato a due santi, Miniato e Zanobi, che hanno contribuito all’evangelizzazione della città. Tuttavia Firenze, come molte altre città italiane ed europee, può contare un gran numero di santi e sante, che hanno contribuito allo sviluppo religioso, sociale e per certi verso artistico della città.

San Giovanni Battista e Santa Reparata

Iniziamo con il dire che il santo Patrono, San Giovanni Battista, e la santa a cui era dedicata la prima cattedrale di Firenze, Santa Reparata, non sono fiorentini: il primo infatti era della Giudea e cugino di Gesù; la seconda invece veniva da Cesarea Marittima (attualmente in Israele) e fu martirizzata nel III secolo d.C durante le persecuzioni dell’imperatore Decio. Il suo legame con Firenze è dovuto al fatto che (leggenda vuole) nel 406 Radagasio, il re dei Goti che assediava Firenze, fu sconfitto dal generale romano Stilicone nel giorno dedicato alla santa; i fiorentini allora, per ringraziarla della vittoria, decisero di dedicarle la loro nuova cattedrale,che fu consacrata alla presenza di San Zanobi.

San Miniato

Tolti questi due santi “stranieri”, il primo santo propriamente fiorentino fu San Miniato, al quale è dedicata la famosa chiesa vicina a Piazzale Michelangelo. Martirizzato durante le persecuzioni ordinate dall’imperatore Decio (era quindi un contemporaneo di Santa Reparata), si racconta che fosse un soldato romano (o addirittura un re armeno!) che, rifiutatosi di adorare gli dei pagani, fu torturato e condannato a morte.

Gli agiografi medioevali gli attribuiscono vari miracoli, tra i quali l’invulnerabilità ai ferri arroventati usati per la tortura, la liberazione dai ceppi e l’ammansimento dei leoni nell’anfiteatro di Firenze mediante il segno della croce. Essendo sopravvissuto a tutte queste torture,venne infine decapitato,ma anche qui si racconta che il corpo decapitato del santo abbia raccolto la propria testa e si sia recato sul “Mons Florentinus”, dove, nell’XI secolo, venne fondata l’omonima chiesa.

San Zanobi

Il secondo santo fiorentino che incontriamo è San Zanobi,vissuto tra IV e V secolo d.C. Di lui sappiamo che nacque a Firenze e che intraprese la carriera ecclesiastica, che lo condusse a Roma, dove l’allora papa Damasio I lo nominò diacono e lo mandò in missione a Costantinopoli presso la corte imperiale. Tornato a Firenze, fu nominato a furor di popolo vescovo della città; durante il suo episcopato si impegnò ad evangelizzare la città e i dintorni,organizzando per la prima volta la diocesi fiorentina, a costruire chiese (tra le quali San Lorenzo,consacrata nel 393 alla presenza di Sant’Ambrogio,vescovo di Milano in stretti rapporti con San Zanobi) e a combattere l’aria esimo, un eresia dell’epoca che nevaga la consustanzialità di Gesù. Per l’impegno e l’abnegazione con la quale esercitò la sua carica venne soprannominato dai contemporanei “l’apostolo di Firenze”.

Fu sempre lui, tra l’altro, a sostenere i fiorentini durante l’assedio dei Goti di Radagasio, nel 406. Quando poi morì, nel 417 (o 429,secondo alcune fonti), venne solennemente sepolto in San Lorenzo, la prima chiesa da lui fondata. Anche a lui gli agiografi medioevali attribuiscono molti miracoli, come la resurrezione di un bambino investito da un carro, svariati esorcismi e guarizioni miracolose, episodi che sono stati raffigurati innumerevoli volte dai pittori fiorentini (è il caso delle tre predelle dipinte dal Botticelli, esposte in vari musei del mondo).

Il miracolo più famoso del santo però avvenne quasi tre secoli dopo la sua morte: si racconta infatti che durante la traslazione della salma in Santa Reparata le reliquie del santo toccarono un vecchio olmo orami secco,il quale miracolosamente rifiorì. A memoria dell’evento,infatti,venne poi posta una colonna, che tutti noi possiamo ancora ammirare nei pressi del Battistero,ad eterna memoria dell’olmo miracolato.