fbpx

Curiosità su Santa Maria del Fiore (III parte)

Quest’oggi, a conclusione del ciclo di articoli dedicati alla cattedrale cittadina (qui il primo: QUALCHE ANEDDOTO SUL DUOMO DI FIRENZE CHE FORSE NON CONOSCI è qui il secondo LA TASSA SULLE BESTEMMIE, AD UFO E DUOMO DI FIRENZE ), parleremo del fiore all’occhiello di tutta la struttura, per la quale è conosciuta e rinomata in tutto il mondo: la cupola del Brunelleschi.

L’idea di Arnolfo di Cambio

Innanzitutto, dobbiamo precisare che l’idea della cupola non venne a Filippo Brunelleschi, ma era già presente dall’inizio della costruzione della chiesa, la quale ricordiamo essere iniziata nel 1294. Arnolfo di Cambio, il primo architetto del duomo, aveva già pensato a coprire la zona absidale del duomo con una cupola, ma la sua morte nel 1302 e l’assenza di un progetto ben definito mise da parte l’idea, che però non venne mai accantonata definitivamente.

La realizzazione della cupola, quindi, divenne un grave problema per gli architetti di allora, che nel corso dei secoli pensarono a svariate soluzioni, che tuttavia non riuscivano a risolvere i problemi causati dalla grandezza della base di appoggio della cupola (ricordiamo che il tamburo su cui la struttura si poggia ha un diametro di 45 m) e dall’inadeguatezza delle tecniche di costruzione di allora,inadeguate per una struttura di tali dimensioni. Tuttavia,possiamo ipotizzare che ci fosse almeno un’idea generale di quale potesse essere la struttura ipotizzata da Arnolfo e dai suoi “successori”, in quanto in Santa Maria Novella, nel Cappellone degli Spagnoli, si trova un affresco del 1355 (noto come “Via Veritas”) nel quale è dipinta una chiesa che molti critici e storici dell’arte hanno identificato come un possibile modello di Santa Maria del Fiore, con già una cupola, senza tamburo e a tutto sesto.

Il concorso per la costruzione della cupola del Duomo di Firenze

Nonostante tutto ciò, l’abside del duomo rimase senza copertura, anche mentre i lavori del cantiere continuavano ad andare avanti senza sosta. Agli inizi del XV secolo i lavori della navata e della zona absidale erano quasi finiti e quindi l’Opera del Duomo (l’istituzione cittadina preposta alla costruzione della cattedrale) nel 1418 bandì finalmente un concorso per la costruzione della cupola.

In molti si presentarono e con i progetti più assurdi: un tale, addirittura, propose di riempire tutta l’abside di terra mista a fiorini d’oro, per sostenere la struttura, e poi invitare la cittadinanza a toglierla con la speranza di potersi tenere i soldi trovati. Tra i tanti che si presentarono,però,ve n’era uno che brillava per ingegno e doti artistiche: Filippo Brunelleschi.

Brunelleschi,considerato uno dei principali artisti del Rinascimento, aveva passato da giovane un periodo a Roma insieme allo scultore Donatello, suo grande amico,con il quale aveva studiato l’architettura e la scultura degli antichi Romani. Basandosi proprio sulle tecniche romane, propose di realizzare una doppia cupola, con una cupola interna autoportante costruita con mattoni posizionati a spina di pesce. Nonostante l’avvenirismo del progetto, l’Opera del Duomo affidò i lavori a Brunelleschi, coadiuvato però da Lorenzo Ghiberti, lo scultore e orafo che realizzò la Porta del Paradiso del Battistero di San Giovanni.

I lavori iniziarono nel 1420,con una solenne colazione a base di fave e formaggio offerta dall’Opera del Duomo agli operai (cosicché essi furono i primi a mangiare “a ufo”) e furono subito segnati dai continui litigi tra i due Architetti, che non si sopportavano minimamente.

Brunelleschi si finse malato per dimostrare l’inadeguatezza di Ghiberti

La costruzione della cupola quindi rallentò subito e Brunelleschi, per far capire la sua importanza per la realizzazione del progetto, decise di fingersi malato, lasciando alla guida dell’opera il Ghiberti, che non riusciva a portare avanti la costruzione da solo. Così,  nel 1425, Ghiberti venne estromesso dai lavori, che passarono quindi totalmente in mano a Brunelleschi, il quale riuscì a finire la cupola nel 1436.

Mancava ancora la lanterna, che venne ultimata su progetto del Brunelleschi solo nel 1461,quando Brunelleschi era già morto da quindici anni.

Nonostante la cupola fosse completata, mancava ancora da decorare il tamburo:anche qui, vennero proposti molti progetti, ma solo nel 1512, sotto la guida di Baccio d’angolo, vennero iniziati dei lavori. Nel 1515 era già stato completato un tratto sul lato che dava su via del Proconsolo,ma la costruzione si interruppe misteriosamente: si pensa che ciò sia dovuto ad una frase di Michelangelo, che definì la struttura una “una gabbia per grilli”; Baccio d’angolo, venuto a conoscenza della frase, si offese e decise di lasciare incompiuto il progetto.