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In un mondo di citazioni, molte delle quali senza sapere chi le ha pronunciate, anche a me in questo contesto, mi piace tirar fuori una saggia e datata frase:

Disse John Lennon  “La  vita è quello che ti succede mentre sei impegnato a fare altri programmi”

Sempre azzeccate e mirate, le citazioni quando sei a corto di parole oppure quando non sai come esordire un tuo discorso, sia scritto che verbale. Poi Coelho è il più citato di tutti, il Guru delle citazioni, che chiunque almeno un paio di volte ha schiaffato, sopra la sua home page di facebook, talvolta anche a casaccio!

E tra i più grandi misteri della vita, ve ne sono due che, se oggi non li palesi ai social sei proprio un preistorico! Amicizia e Amore, termini generici, usati e abusati, le cui vesti si sono più volte stracciate a suon di foto, link e parole soffiate sull’etere di un vento confuso e beffardo!

In questi lunghi mesi, ho sondato, personalmente le dinamiche delle altrui vite, osservando attentamente senza invadere, come un chirurgo, asettico e preciso. Osservatrice presente, dentro un mondo che sonnecchia da assente.

L’amicizia oggi pare sia racchiusa dentro un numero, quello dei contatti che, si presume, dovrebbero interagire con te

Dal Manzanarre al Reno, dalle Alpi alle Piramidi, tutti uniti sotto la bandiera universale “Hai un nuovo contatto di amicizia”, oppure “Persone che potresti conoscere”. Che meraviglia! E nel frattempo, con chi sta a pochi passi da noi ci guardiamo bene dal riprendere quell’amicizia interrotta ai tempi della scuola o  sospesa per  chissà per quale inutile ragione…

Siamo animali sociali, disse qualche filosofo, un giorno che non aveva niente da fare e magari qualche altro sostenne che siamo nati e destinati a vivere in gruppi, per cui mi sono sempre chiesta, ma costoro non avevano altro da fare?…

Scherzi a parte, dopotutto, chi sceglierebbe oggi di vivere da solo, quasi beandosi e facendo di essa una bandiera sventolante? Ve lo dico io: Nessuno!

La solitudine non è una condizione sana della vita, a meno che tu non opti di fare il monaco tibetano o il frate certosino!

Nessuno cederebbe ad una vita in solitaria, e quando qualcuno sostiene di star bene da solo, sappiate che mente, sapendo di mentire, come quando chiedi a dieci persone se amano la cioccolata e solo nove su dieci dicono di sì… il decimo mente, sappiatelo! Infatti per timore di farsi scoprire languido e lascivo ai piaceri e desideri goduriosi, che un cioccolatino sa infliggergli, preferisce celarsi dietro una diplomatica e non propriamente vera risposta.

Parimenti, quando per un certo lasso di tempo, la vita lo tiene da solo, questi pur di non farsi commiserare dagli altri, ed evitare così che ogni tre per due, gli si ponga quella fatidica domanda,  si professa “Sereno e felice con se stesso”. Bugie sociali, di una vita troppo social!

E intanto con una specie di lente alla monsieur Poirot, lungo l’Orient Express, ci sentiamo autorizzati, dal  meccanismo dei social, a curiosare, spiare, vedere e leggere quanto i miei amichevoli contatti pubblicano, per vedere cosa fanno, dove vanno e soprattutto  con chi sono, con il celato desiderio di essere loro un giorno ad aggiornare il loro “status”, cosicché tutti possano commentare, mettendo quel desiderato like, ad un aggiornato status. Ma nel frattempo, si dichiarano bastevoli a loro stessi, pieni di una vita lavorativa e social molto attiva e come degli adolescenti giocano velatamente ad innescare una papabile curiosità nella tizia che magari gli ha fatto capire un certo interesse e da scaltro social qual è, sa che farsi desiderare, far ingelosire è una buona mossa. Prima o poi il ragno deve entrare nel buco!

Per cui se prestiamo attenzione alle nostre dinamiche, siamo tutti l’occhio osservante di quel grande fratello, costantemente sotto i riflettori del più noto Thruman Show, svuotati del senso di riservatezza che viene vista, dagli esseri più social, come volersi nascondere alla innata curiosità! 

Ebbene, lungo i miei percorsi spesso a piedi, da via de’ Cerretani fino a Piazza della Repubblica, o  scendendo da un bus per salire sulla tramvia, che collega i passi di un’esistenza mia, mi imbatto sempre casualmente, in volti sconosciuti, materiale umano direbbero gli psicologi, semplici persone, che portano negli occhi il cammino di una intera vita e poco importa quanti anni abbiano,  perché dovete sapere che, eccezionalmente le esperienze cozzano con i dati anagrafici.

A volte mi capita di vedere, quindicenni o meglio ancora adolescenti che si lasciano trasportare da effusioni e mentre lo fanno, si scattano un selfie che puntualmente lo affidano ai social, la nuova bibbia dei popoli, il nuovo surrogato oppiaceo.

E ti fanno tenerezza, perché guardandoli con occhi maturi, rivedi te stessa, i tuoi palpiti al cuore e riconosci anche il sapore di quella delusione dietro l’angolo.

L’esperienza, non l’età, conferisce maturità.

Una di queste giovani coppie, l’ho vista per molto tempo, era come se ci seguissimo a vicenda, mi facevano compagnia lungo il tragitto, spesso in serata, che mi riconduceva tra le mie mura domestiche. Poi pochissimo tempo fa, ho visto solo lui, con un manipolo di amici e da una becera discussione, ho capito dov’era finito tutto quell’amore fatto di hastag e cuoricini.

L’esperienza, di un’ex adolescente, che non ha mai scordato di esserlo, mi fece sentire quell’amarezza che lui esprimeva e il fatto che si scusasse con uno di loro, presumo fosse il suo più caro amico, lo dipinse ai miei occhi con una tenerezza senza pari.

Scordare l’amicizia per l’amore riscoperto e ritrovato è secondo me, il peggior reato

Col tempo impari che l’amore è entusiasmo, è una risata che ti risolleva l’umore, è quella volontà di fare le cose per il fatto che ci credi. E’ una persona che sa farti sorridere mentre vorresti piangere e lo fa per cancellare quel velo dai tuoi occhi. Ma l’amore è anche tacere, per parlare al momento opportuno, è saper interpretare i silenzi specialmente  di un lui che si rifugia per natura nel suo essere un pò grizzly e un pò Bubu, soprattutto, perché grazie al cielo, la chiacchiera che abbiamo noi, oltre che logorroica è logopedica e terapeutica. L’amore è fatto di sguardi, di attese silenziose, ma anche di verità dette senza mezze misure.

E tra questi pensieri…

Mi sono imbattuta in una coppia, che credo fermamente non sappia cosa siano Instagram e Facebook, anzi magari è probabile li scambino per flaconi di lassativi, io ero da poco salita sulla tramvia dalla fermata Careggi, c’era un piccolo posto di fronte  a loro, era tardo pomeriggio e nonostante la stanchezza, i miei occhi scorsero un particolare: le mani di entrambi intrecciate in una stretta, visibile solo a loro e quegli sguardi che teneramente si cercavano.

Ah! L’amore, quello vero, che non ha bisogno di hastag e cuori lampeggianti, che ha fatto probabilmente più percorsi nella cattiva che nella buona sorte, e  che di certo per questo è riuscito a nutrirsi nel silenzio di due mani che teneramente sanno tenersi e sostenersi.

Dopotutto, con il tempo e soprattutto le brutte esperienze, ho imparato che l’amore è sì un fatto sociale, ma la società è formata dalle due persone che lo vivono, il resto è contorno social, ombra e polvere.

 

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