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Spazi sociali da quando è nata segue le trasformazioni del tessuto urbano fiorentino e le sue ricadute sulla comunità.

Il 2018 ha visto prendere corpo alcuni progetti importanti di rigenerazione urbana per alcuni spazi. Per altri si prospetta un nuovo anno di incertezza.

La rigenerazione urbana rappresenta la sfida principale per le città che devono fare i conti con la deindustrializzazione o con la dismissione del patrimonio pubblico.

La Manifattura Tabacchi

Esempio di rigenerazione urbana di successo è indubbiamente quello della Manifattura Tabacchi. Il Capodanno alla Manifattura è solo il coronamento di un percorso di rilancio iniziato nei mesi scorsi. Una rinascita scandita da eventi di rilievo quali Creative MANI-factory (8-9 dicembre), un mercatino di Natale con prodotti artigianali o Many Possible Cities nel quale si è trattato proprio di sviluppo urbano e rigenerazione dello spazio. Tutto questo e non solo: tanti eventi e laboratori animano la Manifattura. Il bel complesso in stile razionalista, dopo anni di abbandono e incertezze, torna ad essere fruibile per i cittadini con un progetto di respiro internazionale. Finalmente.

Caserma Perotti

Qualcosa si muove per la Caserma Perotti. Grazie a un accordo raggiunto tra Uffizi e Agenzia del Demanio, la Galleria avrà infatti a disposizione 1400 metri quadrati tra cui due grandi capannoni ed altri edifici di supporto da utilizzare come deposito di materiali. La concessione di questi spazi consentirà lo smaltimento di una serie di interventi connessi ai nuovi Uffizi. L’ex area militare è stata subito messa in uso. Al suo interno, infatti, sono stati trasportati materiali per allestimenti, parti di pavimentazioni non più adoperate, portali in pietra, oltre ad una gran massa di documentazione burocratica risalente agli anni ’70-’80. Non vi saranno ospitate opere od oggetti di valore artistico. Non è una soluzione definitiva ma un punto di inizio.

Sant’Orsola

Futuro ancora nebuloso invece per Sant’Orsola. Di buono c’è l’inizio dei lavori di riqualificazione finanziati dalla Città Metropolitana: 600 mila per le coperture e 2,8 milioni per tutte le facciate. Nel frattempo il 30 novembre sono scaduti i termini per presentare offerte di valorizzazione. Spunti interessanti provengono dall’Ordine degli Architetti di Firenze, da sempre attento agli sviluppi del complesso. In un incontro, al quale ha partecipato anche Dario Nardella, è stato lanciato il Laboratorio San Lorenzo, un percorso partecipativo che intende coinvolgere cittadini, comitati, associazioni, istituzioni nel rilancio del complesso. Nota indubbiamente positiva il coinvolgimento dei cittadini che in quanto appartenenti ad una comunità che ha ereditato i beni devono poter decidere del loro utilizzo. Per adesso però molte sono le ipotesi, pochi i fatti e il degrado è senza fine.