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A meno di 150 giorni dalle elezioni amministrative di Firenze cerchiamo di fare il punto della situazione sui candidati sindaci e sugli schieramenti in campo. Al termine dell’articolo, un focus tutto incentrato sul centrodestra con interviste esclusive.

Sinistra

Alla sinistra del Pd lo scenario appare ancora magmatico, con tutte le varie associazioni, sigle e partiti (Potere al Popolo, Firenze Città Aperta, Punto e a capo etc…) che si studiano guardinghi cercando di capire se poter andare in coalizione o, come vuole la tradizione della sinistra, presentarsi divisi. Tante sono le antipatie, inimicizie e le avversità da superare per poter trovare un comune programma e uno stesso candidato sindaco. Le percentuali di una riuscita sembrano basse, ma mai dire mai.

 Centrosinistra

Il Partito democratico, invece, ha in Nardella il suo candidato e a sostegno dell’attuale sindaco, oltre la lista di partito, ci sarà anche “Lista Nardella”. Sono ancora top secret i nomi di chi l’andrà a comporre.
Con molta probabilità nascerà una lista di candidati di sinistra a sostegno del primo cittadino e anche una lista di moderati. Questi, sotto la guida dell’on. Toccafondi e del consigliere metropolitano Semplici, sono i più attivi sullo scenario politico. Da settembre sono stati numerosi gli incontri organizzati (dalla sicurezza all’aeroporto fino allo sviluppo economico), sotto lo slogan “Difendi Firenze”. Vi è stata anche una cena di Natale che ha visto il tutto esaurito (200 persone circa), di cui vi avevamo parlato tempo addietro.

 M5S

È una ferita che ancora sanguina l’addio della consigliera e capogruppo Xekalos, che è anche stata seguita da sostenitori e attivisti grillini. Nel frattempo, qualche giorno fa, la nuova capogruppo Noferi ha precisato che il candidato sindaco sarà scelto dagli iscritti sulla Piattaforma Rousseau ma ancora non si sanno tutti i nomi dei candidati e non si sa la data secondo cui dovrebbe avvenire la consultazione. In sintesi: niente di nuovo sul fronte pentastellato.

Casapound

Da venerdì scorso è ufficiale la candidatura a sindaco di Saverio Di Giulio, basata su un programma incentrato su cinque parole d’ordine: tradizione, efficienza, sicurezza, solidarietà e fiorentinità. Si propone come unica forza politica alternativa al centrodestra, al centrosinistra e al Movimento 5 Stelle.

Centrodestra

Anche nel centrodestra la situazione è abbastanza intricata.

In consiglio comunale, Fratelli d’Italia ha visto l’ingresso della lista “Firenze in Movimento” fondata dalla ex pentastellata Xekalos. La consigliera, intervistata, ha dichiarato le sue motivazioni: “Negli incontri istituzionali, con portavoce di vario livello, ci siamo chiesti che cosa volesse fare il Movimento per le amministrative. C’era chi voleva fare una sorta di contratto di governo, come avvenuto a livello nazionale, con il centrodestra, ma la risposta è stata negativa, per coerenza con i principi del Movimento. Comprensibilissimo, certo. In caso di ballottaggio, però, ci è stato anche detto di non sostenere il centrodestra. Questo, di conseguenza, avrebbe voluto dire lasciare a Nardella un secondo mandato e non potevo accettarlo, visto le battaglie che ho portato avanti e sto portando avanti nel corso di questi cinque anni. Ecco perché ho lasciato. Ma è stata una scelta non facile, perché ho passato più di otto anni della mia vita nel Movimento”. Per quanto riguarda l’indiscrezione di una trattativa tra i pentastellati e il Partito democratico, Xekalos ha preferito non fare nomi ma “chi l’ha fatta deve assumersi le proprie responsabilità e avere il coraggio, nel nome della trasparenza e dell’onestà, di parlare. Posso però dire che la trattativa non è avvenuta solo a livello locale ma anche ad un livello più alto”.

Fratelli d’Italia ha, inoltre, proposto un suo candidato sindaco, il consigliere regionale Marcheschi. Secondo il capogruppo in consiglio comunale Torselli questo fatto non determina la fine del centrodestra unito, anzi ha riferito che le trattative per il candidato sindaco unitario sono “tutt’altro che chiuse. Con Susanna (Ceccardi n.d.r.) e con Forza Italia ci sentiamo praticamente tutti i giorni. Stiamo lavorando tutti insieme per trovare un nome unitario, che, per far vincere il centrodestra, deve avere un proprio consenso personale, oltre al sostegno storico dei partiti della coalizione. C’è, comunque, la necessità di fare un piano b. Non ci prendiamo in giro: siamo a fine gennaio e se non si dovesse trovare un nome civico che ci unisce e porta consenso, dovremmo scegliere un politico. Se così fosse, noi abbiamo messo le mani avanti: Paolo Marcheschi, secondo noi, è il miglior politico ed è a disposizione di tutto il centrodestra”.

Forza Italia, nel frattempo, non solo si sta preparando per le prossime elezioni amministrative ma sta organizzando i congressi per la scelta dei coordinatori. Per Jacopo Cellai, capogruppo in consiglio comunale, i congressi “sono sempre una cosa importante da fare nei partiti nella misura in cui, ovviamente, non sia soltanto una conta di persone legate ad un “capobranco”, bensì un confronto e anche scontro di idee diverse per quanto riguarda la visione di città, di alleanze politiche, di comunicazione e di aggregazione. I congressi sono sempre una buona notizia”. Per quanto riguarda, invece, la scelta del candidato sindaco “Forza Italia ha fatto un ragionamento razionale: non vuole spendere un nome individuale di bandiera ma ha ritenuto che la cosa più utile da fare fosse quella di cercare una candidatura che potesse raccogliere il consenso non solo degli elettori dei partiti della coalizione ma che guardasse anche oltre, individuando una candidatura civica. Nel caso in cui, si dovesse andare su una candidatura politica, come hanno già fatto altri partiti, Forza Italia dovrà essere pronta ad indicare il suo uomo o la sua donna di riferimento. Non mi dispiacerebbe, se si avverasse questo scenario, fare delle primarie di coalizione. Probabilmente non ci sarebbero i tempi tecnici ma sarebbe un modo per far parlare anche il programma elettorale. Ai fiorentini si chiede un voto non contro Nardella ma per essere alternativi al centrosinistra, bisogna quindi spiegare cosa fare una volta vinto Palazzo Vecchio”.

Alla domanda di una sua eventuale ricandidatura o candidatura a sindaco in caso la scelta dovesse cadere su un politico, Cellai si rimette alla scelta del partito: “Sarà il partito a fare le dovute valutazioni e a chiedere e proporre quali cose siano più importanti o utili da fare. La strada della candidatura civica è quella che unisce più facilmente. Abbiamo un’occasione unica per battere la sinistra a Firenze e dimostrare che siamo capaci di governare la città. Comunque la politica è la mia passione, ho inoltre maturato la mia esperienza e sono a disposizione per una candidatura a sindaco. Per la mia ricandidatura al consiglio, vediamo. Spetta al partito scegliere cosa è più utile fare. Io sono pronto a correre di nuovo. Le preferenze sono, infatti, il modo per testimoniare che colui che ottiene i voti ha il contatto con la realtà cittadina”.

Da diverso tempo, comunque, si rincorrono voci insistenti che vogliono Ubaldo Bocci candidato unitario del centrodestra. Pare che la Lega Nord abbia individuato nell’uomo forte di Azimut la figura civica ideale. Uomo cattolico, oltre al suo ruolo nella società che si occupa di consulenza patrimoniale, è anche impegnato in Unitalsi (Unione Nazionale Italiana Trasporto Ammalati a Lourdes e Santuari Internazionali). Fratelli d’Italia e Forza Italia non disdegnerebbero la sua candidatura.
Il centrodestra rischia però di bruciare il suo nome logorando la sua credibilità a candidato unitario visto che l’indiscrezione è uscita troppo presto sulla stampa e ancora non si è concretizzata la sua candidatura. Inoltre, visto il suo impegno in un’associazione che tanto si sta spendendo per i migranti, la sua figura potrà andare bene al centrodestra fiorentino e, soprattutto, alla base leghista o rischia di essere vista come una candidatura contraddittoria?