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Per i coniugi Renzi la scalata politica del figlio Matteo ha portato in dote guai giudiziari senza fine. Prima l’inchiesta di Genova nel 2014, poi un coinvolgimento nell’inchiesta Consip conclusesi entrambe con l’archiviazione.

Ad ogni modo sembra proprio che qualcosa di poco chiaro ci sia dietro le operazioni che i Renzi hanno portato avanti. Soprattutto sulla Eventi6 e sulla Party srl.

Basti pensare che, come raccolto dalla redazione di Sei di Firenze se, Tiziano Renzi dal 1997 al 2016 ha aperto e chiuso dieci società.

Per vie traverse su questa rubrica si era parlato di una delle persone coinvolte nelle indagini.

Le fatture su cui si è posata la lente riguardano una da 140 mila euro e una da 20 mila per prestazioni a favore di Luigi Dagostino, il re degli oultet di lusso. 

La prima risale al 16 giugno 2015: viene emessa dalla “Party srl in Rignano sull’Arno, di cui era legale rappresentate Laura Bovoli e amministratore di fatto Tiziano Renzi. Ammonta a “euro 20mila più Iva per euro 4mila 400” ed ha a “oggetto “studio di fattibilità commerciale per collocazione area destinata al food nel vostro insediamento nei pressi di The Mall a Reggello””. Uno studio di fattibilità mai effettuato.

La seconda, la più consistente, invece, è del 30 giugno 2015. Viene emessa attraverso la Eventi6 e ha un valore di 140mila euro più 30mila 800 di Iva. Anche in questo caso l’oggetto è un presunto studio di fattibilità che, nelle ipotesi dei pm, non sarebbe mai stato effettuato.

“Lo so benissimo che questo è un lavoro che valeva al massimo 50-60-70 mila euro. Ma se tu me ne chiedi 130 e sei il padre del presidente del Consiglio mi posso mettere a discutere con te e chiederti di farmi lo sconto?” ha detto Dagostino in un’intercettazione.

La Party srl, società che nella propria ragione sociale annoverava (perché liquidata) “amministrazione di immobili per conto terzi” aveva come come amministratore unico Laura Bovoli, mentre il 40% delle quote societarie appartenevano a Tiziano Renzi e un altro 40% a Ilaria Niccolai. La stessa Ilaria Niccolai che con Nikila Invest si era aggiudicata l’ex Teatro Comunale prima delle inchieste. Dulcis in fundo: chi è stato il liquidatore della Party? Luigi Dagostino.

Il 4 marzo si terrà la prima udienza del processo e la sensazione è che sia solo l’inizio.