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#Mollaloscivolo è l’hastag della campagna ideata da Andrea Mucci per rendere Firenze una città sempre più accessibile

Un gradino può diventare una frontiera invalicabile per alcuni cittadini. Un’automobile parcheggiata distrattamente sulle strisce può creare dei rischi inutili. Una bicicletta può ostruire il transito nel marciapiede.Mollaloscivolo, foto di A. MucciLa campagna #mollaloscivolo, lanciata da Andrea Mucci, studente di Comunicazione, intende sensibilizzare tutti, dalle Istituzioni ai cittadini, sull’importanza di una città accessibile.

Andrea si batte affinché tutti possano accedere ad ogni luogo della città senza restrizioni. Ama la comunicazione ama scrivere e ha creato il blog Contro ogni barriera – Firenze accessibile. Proprio a partire dai nuovi media infatti ha lanciato la sua battaglia e attraverso i social sta ricevendo sempre più adesioni. Basta una foto con un cartello per aderire.

Oltre a documentate tutto e a riportarlo alle istituzioni, con le quali dialoga costantemente, porta avanti una campagna di sensibilizzazione nelle scuole affinché fin dai più giovani, recentemente al Michelangelo e l’anno scorso in Mugello.

Al suo appello ha risposto in tanti. Da semplici concittadini fino a personalità del mondo dello spettacolo.

Andrea, tu documenti tutte le zone critiche, inaccessibili o per le barriere architettoniche o per l’inciviltà degli automobilisti. Sapresti citarne alcune?

“Una di queste l’area limitrofa al semaforo di via Scipione Ammirato. Quando ti trovi l’auto sulle strisce pedonali spesso devi fare un giro che non finisce mai. È il caso anche di via Lanza o via Landucci: quando trovi l’auto sullo scivolo, sei costretto a passare sulla carreggiata sperando di trovare. La nostra campagna vuole far capire quanti muri con l’ignoranza e l’indifferenza si creino”.

“Un altro punto critico è Piazza Santissima Annunziata che ho segnalato spesso. Arrivando da via della Colonna il marciapiede è strettissimo e gli autobus passano molto vicino e tutti, non solo chi si muove con ausilio, devono andare in carreggiata”.

Accessibilità dei mezzi pubblici: tramvia e autobus sono a misura di disabile?

“Ho poca frequenza di utilizzo della tramvia. Sono a favore di linee come la tramvia se non altro perché sono a livello marciapiede. Forse la vedo solo da un punto di vista di accessibilità ma nel mio piccolo ho avuto esperienza di quanto sia difficile muoversi sugli autobus. Spesso le pedane non funzionano, si bloccano. Mi è capitato, specialmente alle medie, che i miei insegnati di sostegno dovevano tirare giù la pedana o ancor peggio che i miei compagni dovevano issare la carrozzina. C’è da dire comunque che ATAF si è impegnata molto per sensibilizzare gli autisti”.

L’attuale governo ha creato il Ministero per la Disabilità. Pensi sia un passo in avanti importante?

“È una buona iniziativa. Sarebbe necessario parlare più di accessibilità. È la prima volta che in Italia viene istituito questo Ministero. Oltre al nome però serve una visione complessiva della disabilità.

Per abbattere le barriere architettoniche bisogna trovare i fondi. Non ci si può sentir dire che i fondi non ci sono o che la burocrazia ha i suoi tempi. I fondi ci devono essere. Non si sta parlando di un’infrastruttura o di un grattacielo ma della vivibilità di ogni giorno

Una città come Firenze, nel 2019 deve essere aperta anche sul tema dell’accessibilità. Le persone devono essere messe in grado di vivere e avere rapporti sociali”.