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Questo sabato ci sarà l’inaugurazione della sede storica della bottega della famiglia Penko in via Zannetti

Sabato 23 marzo dalle 12:00 alle 19:00 si terrà l’inaugurazione della sede storica in via F. Zannetti 14r ristrutturata in occasione dei 60 anni di attività della famiglia Penko.

Alle 12:30 previsto il taglio del nastro alla presenza di rappresentanti delle Istituzioni, di Confartigianato Imprese Firenze, dell’associazione Esercizi Storici di Firenze e di Fondazione CR Firenze.

Proprio grazie a Fondazione CR Firenze, Banca CR, Intesa San Paolo attraverso Bando New One è stato possibile realizzare l’intervento di restauro, volto a conservare le caratteristiche uniche della bottega unitamente a svilupparne le capacità laboratoriali.

Paolo Penko, inaugurazione sabato

“La nostra è la prima bottega scuola di oreficeria” ci racconta Paolo Penko. “Negli anni ’60 nel negozio storico di via Zannetti la nostra famiglia si occupava di commercio di francobolli. Già da allora curavamo oggetti che hanno una storia”. La stessa cura che oggi i Penko ripongono nei gioielli realizzati, nei quali rivivono forme e dettagli della tradizione fiorentina.

Insieme a Paolo, al negozio di via delle Oche lavorano la moglie, Beatrice, gemmologa e anche il figlio Riccardo che si sta dedicando a sviluppare una nuova linea di gioielli soprattutto con una tecnica tutta particolare, il penkato. “Stiamo sviluppando sempre di più la linea dei gioielli penkati: è un modo per acquisire una crescente riconoscibilità”.

Nell’altra sede, quella storica, della famiglia Penko, lavora il figlio Alessandro invece, impegnato nel progetto di internazionalizzazione del marchio.

Una bottega storica che si apre ai giovani. “Per i giovani che vogliono apprendere questo mestiere, oltre alla passione, la formazione è indispensabile. Anche noi abbiamo sviluppato dei progetti formativi già a partire dalle medie. Il fatto che molti giovani siano interessati a questo mestiere ci dimostra che l’oreficeria è in salute. Non c’è niente di più innovativo della tradizione”.