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La guerra dei numeri. Quante volte ai telegiornali si sente annunciare che per gli organizzatori di una certa manifestazione i partecipanti sono una certa cifra mentre poi gli oppositori ridimensionano di molto il numero?

Una di queste guerre avverrà anche nei prossimi giorni, se non è già partita. Quanti saranno stati i sostenitori alla presentazione del candidato a sindaco Bocci avvenuta a Firenze, in piazza dei Tigli all’Isolotto? Sui social si possono trovare post degli elettori e di esponenti di Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia che, festanti, annunciano una piazza piena, allegando foto di persone in estasi sotto al palco. Da sinistra e dal centrosinistra invece arrivano commenti sibillini: la piazza è semivuota, Salvini non è riuscito a riempire una piazza così piccola.

La verità sta nel mezzo. Di gente presente ce n’era nonostante l’evento sia stato organizzato in nemmeno tre giorni, per di più di lunedì, lavorativo per eccellenza, e sull’ora di pranzo (la domanda vera è: non c’era un giorno migliore?). Ma è anche innegabile che muovendosi per la piazza si trovavano una decina di contestatori, un centinaio di forze dell’ordine, tra cui diversi in borghese, giornalisti e curiosi.

Non è certo con la presentazione che si può predire il futuro successo o insuccesso di Bocci come candidato sindaco, c’è ancora tutta una campagna elettorale da giocare. La guerra dei numeri è assolutamente inutile, urge invece pensare alle questioni serie per il futuro della nostra città.

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