fbpx

Convegno organizzato dall’Ordine Commercialisti di Firenze il 5 aprile a Palazzo Medici Riccardi

Quali sono stati gli effetti sulla società e sulla condizione femminile dell’entrata in vigore nel 2012 della Legge 120 sulla parità di genere, destinata a scadere tra tre anni se non venisse prorogata o aggiornata.

E’ il tema di fondo del convegno “Il ruolo della donna nell’economia – Attualità e risultati della Legge 120/2011”, organizzato dall’Ordine dei Commercialisti e Esperti contabili di Firenze, in programma venerdì 5 aprile alle ore 14 presso Palazzo Medici Riccardi. Un momento di riflessione e di analisi che vede tra i partecipanti Onorevoli, Senatori, Eurodeputati insieme a Silvana Ballotta della Fondazione Bellisario. Le istituzioni locali saranno invece rappresentate dal Presidente del Consiglio Regionale, dall’Assessora al Welfare e sanità del Comune di Firenze, dalla Consigliera della Città Metropolitana di Firenze al Patrimonio, Promozione sociale e Pari opportunità e dal prefetto Laura Lega.

Un’iniziativa organizzata in occasione del decennale del Comitato per le Pari opportunità dell’Ordine dei Commercialisti di Firenze per verificare quanto questa legge sia servita e se siano necessari adeguamenti. “Valutando i dati del Ministero ci si accorge subito come ci sia ancora tanto da fare. Se si guarda alla presenza femminile nelle società controllate dalla pubblica amministrazione a marzo 2019 – spiega la presidente del Comitato, Serena Lanini – ci si accorge ad esempio come nei consigli di amministrazione la percentuale delle donne sia del 28,5%, che scende fino al 12,3% per gli amministratori unici. Nel Nord e Centro Italia la percentuale arriva poco oltre il 30%, ma al Sud siamo appena al 19,7%. Con la legge 120 ci si è data una scadenza di soli dieci anni, che si ritenevano forse sufficienti a conseguire l’obiettivo di rimuovere gli ostacoli che hanno ristretto l’accesso delle donne a ruoli di vertice, stimolando un processo di rinnovamento culturale capace di cancellare le differenze di genere. Ebbene questi dati evidenziano come ancora oggi, nonostante una norma, l’equilibrio fra i due generi non è pienamente realizzato. Bisogna ancora agire per creare le condizioni di vera parità”.