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Articolo estratto da TaxiNews (edizione Giugno 2019): rivista cartacea a distribuzione gratuita su tutti i Taxi di Firenze

Cortesia, rapidità ed efficienza. Sono i tre punti cardine di Cristiano Becagli, tassista dal 2002 e attualmente responsabile commerciale, responsabile della centrale operativa e grandi utenti per il 4390

Prima di essere tassista, ha lavorato insieme al padre in un’azienda di falegnameria. Grazie ad alcuni amici ha conosciuto l’ambiente e ha scoperto la passione per questo lavoro. Otto anni nel consiglio del 4390, un modo dice Cristiano di conoscere le dinamiche del tassismo fiorentino. Da 4 anni cura il commerciale e i grandi utenti. “Un’esperienza che mi ha dato tanto” confida. “I nostri servizi non sono solo una macchina. Offriamo una vettura con dai 6 agli 8 posti, una vettura per i disabili, siamo diventati molto più smart (non c’è paragone con dieci anni fa) perché abbiamo la possibilità di accettare pagamenti elettronici e con ogni tipo di carta, senza dimenticare anche una guida turistica a bordo. Abbiamo cercato di costruire un rapporto umano con gli altri operatori”.

Il tuo incarico ti porta ad essere a stretto contatto con altri soggetti e operatori. Cosa state facendo?

“Abbiamo puntato a migliorare l’immagine del tassista fiorentino verso clienti e strutture concentrandoci su cortesia e gentilezza. Con Taxi Firenze 4390 ho fatto in modo di migliorare l’efficienza del centralino: non siamo un semplice call-center ma siamo un servizio che coniuga velocità, cortesia ed efficienza. Non solo una centrale automatica ma manuale perché la persona fa la differenza nel rispondere alle esigenze del turista e del cittadino”.

Restando al tema del turismo hai qualche proposta che può essere raccolta?

“Sarebbe bello riuscire ad avere un coordinamento nell’offerta turistica cittadina. A tal proposito per esempio, i flussi turistici dovrebbero essere spalmati su tutto l’anno, anche nei mesi cosiddetti morti, e non solo d’estate. Pensiamo solo ad una fetta importante come il turismo congressuale che però è mancato negli ultimi anni. Il turismo mordi e fuggi non avvantaggia né noi né gli altri operatori del settore. I grandi numeri servono ma sarebbe meglio puntare anche su una qualità diversa di turismo”.