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Bollo auto: respinta mozione del M5s per abolizione

Dopo un lungo dibattito e il tentativo di Gabriele Bianchi di emendare il testo in extremis, il Consiglio regionale boccia l’atto. Il capogruppo Pd Leonardo Marras prova ad allargare la riflessione, chiede il ritiro dell’atto e propone che sia la Regione a fornire “condizioni effettive e possibilità di manovra”
No all’abolizione del bollo auto in Toscana. Non passa la proposta di abolizione o introduzione di esenzioni presentata dal Movimento 5 stelle in Consiglio regionale. La mozione firmata da Gabriele Bianchi è stata respinta nonostante il tentativo in extremis di emendarla, raccogliendo le molte sollecitazioni dell’Aula.

Il capogruppo Pd, Leonardo Marras ha chiesto il ritiro dell’atto: “Sul tema occorre responsabilità. Sostenere l’abolizione del bollo auto senza pensare a come si colma il vuoto di risorse che ne derivano, è come volere tre volte Natale in un anno”, ha detto provando ad allargare la riflessione. E il tentativo per camminare su un terreno definito “fattibile”, Marras lo ha provato chiedendo il ritiro dell’atto e lanciando un’altra operazione: chiedere alla Regione un quadro dettagliato delle “condizioni effettive e delle possibilità di manovra per intervenire in maniera seria”.

Bianchi ha rispedito al mittente la richiesta di Marras, ricordando come “per ben due volte il Pd abbia messo in campo la stessa manovra”. La mozione, infatti, è stata spostata dall’ordine dei lavori di una precedente seduta di Consiglio per un approfondimento in commissione Affari istituzionali. Approfondimento che tuttavia il consigliere del Movimento 5 stelle ha lamentato “non essersi registrato. Il dibattito di oggi è stato molto più ampio” e anche per questo Bianchi ha provato a proporre un emendamento che spiegasse meglio il “senso del dispositivo”, ossia, come ha rilevato il collega Giacomo Giannarelli, “valutare la rimodulazione del bollo anche per orientare i consumi verso scelte più sostenibili dal punto di vista ambientale”.

Sul tema della tassa di possesso delle automobili, anche la Lega ha presentato un atto di indirizzo al momento all’esame della prima commissione. Lo ha ricordato il consigliere Casucci, che ha anticipato un voto a favore sul testo del Movimento 5 stelle, pur marcando una differenza e un approccio diverso: “Nella nostra mozione siamo precisi su come trovare le risorse. Secondo noi la chiave è spingere sull’autonomia regionale”, ha spiegato. E per dar forza al ragionamento di Casucci e richiamare il Consiglio a ragionare su una “rimodulazione del bollo e la progressiva esenzione”, Roberto Biasci (Lega) ha chiarito: “In Francia le auto private sono esentate, in Germania si paga sulla potenza. Solo in Italia il costo è più alto che altrove”.

Né contrari né a favore della mozione si sono dichiarati, invece, i capogruppo di Fratelli d’Italia e Forza Italia. Secondo Paolo Marcheschi, il nodo è proprio su “come si colma la lacuna derivante dall’abolizione di una tassa così importante”. Per Maurizio Marchetti la tassa “è sì antipatica, ma nella mozione manca una proposta di sostanza che possa compensare la mancanza di una voce di entrata alta”.

Contrarie all’abolizione Monica Pecori (gruppo misto-Tpt) e Serena Spinelli (gruppo misto-Art.1/Mdp). Secondo Pecori “sarebbero tante le voci fiscali da tagliare. Se davvero vogliamo andare incontro a situazioni di debolezza economica, si presenti una mozione più sensata”, ha spiegato. “Se mi spiegate come si colmano le risorse del bollo, che comunque vanno in servizi, allora sono disponibile ad una riflessione”, ha detto Spinelli.

Tommaso Fattori (Sì-Toscana a sinistra) ha parlato chiaramente di “rimodulazione”. “Se la mozione si fosse fermata a questo, avrebbe avuto un senso. Il gettito derivante dal bollo può aiutare la sanità come il trasporto pubblico. Le tasse – ha spiegato – servono a tenere in piedi il sistema del welfare”.

La mozione M5s bocciata dal Consiglio si muoveva sull’interpretazione data dalla Corte costituzionale con la sentenza 122/2019.