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Marco Carrai ha parlato dei rapporti tra Italia e Israele.

A margine dell’evento dell’Associazione Italia-Israele “I rapporto tra Italia e Israele”, è stato possibile parlare con Marco Carrai. Queste le sue riflessioni ai microfoni di Sei di Firenze se.

“Le elezioni sono state un referendum su Netanyahu. Non dimentichiamo che Bibi è al governo da 13 anni: ha governato più di tutti in Israele. Come in tutti i Paesi democratici, per chi governa tanto nascono delle esternalità negative. Un logoramento che è naturale ci sia. Non dimentichiamoci che Netanyahu ha fatto molto per Israele. Lo ha trasformato, in linea e in continuità con i suoi eccelsi predecessori, in un paese di punta per la ricerca scientifica e le start-up. Israele è il terzo paese al mondo dopo USA e Cina per società quotate al Nasdaq. Grande crescita economica quindi. Tutti pensano a Bibi come a un guerrafondaio ma ricordiamo che durante i 13 anni di Bibi non ci sono state guerre. Ci sono state risposte ad attacchi come successo negli anni precedenti ma nessuna guerra con Netanyahu. Questo logoramento ha portato ad una divisione nella società che si è manifestata in modo plastico alle ultime elezioni. Adesso il Likud non ha più la maggioranza relativa ma sarà difficile comunque prescindere dalla sua presenza. A meno di strane maggioranze, è possibile un incontro tra Gantz e Bibi o forse Netanyahu e Lieberman. Quindi sebbene non al centro della scena, Netanyahu sarà sulla scena”.

Marco Carrai, manager e imprenditore, da sempre si batte contro l’antisemitismo ed è stato nominato console onorario di Israele a Firenze.