La Toscana brucia; non è certo l’anno peggiore ma per i Vigili del Fuoco e i volontari è stata un’estate bollente in tutti i sensi: le chiamate sono state decine al giorno. Sono stati innumerevoli gli incendi dolosi o casuali che hanno purtroppo bruciato ettari della nostra bellissima flora che contraddistingue il nostro paesaggio come uno dei più belli al mondo.
La Toscana va in fumo. Non è una novità purtroppo, anche nel passato la nostra splendida Regione ha dovuto contare centinaia di migliaia di ettari di vegetazione bruciati. Questo fortunatamente non è stato l’anno peggiore ma le cifre fanno veramente pensare.
I dati sugli incendi
Secondo i dati riportati da “La Nazione” di lunedì 22 agosto, in un articolo di Stefano De Biase, dal 15 giugno al 20 agosto, in 67 giorni, ci sono stati 1195 incendi, circa 18 al giorno. Di questi, 155 hanno riguardato boschi, 502 zona con vegetazione e 538 parte di territorio coperta da sterpaglie. A causa di questi incendi, sono stati bruciati purtroppo 1314 ettari di territorio creando oltre al danno alla fauna anche notevoli problemi economici. Oltre ai problemi creati al turismo, ci sono state anche alcune imprese economiche, come il “vivaio Principina”, a Principina a Mare in provincia di Grosseto, che proprio a causa di un incendio ha subito gravissimi danni.
Gli incendi purtroppo continuano
Purtroppo però i dati sono solo provvisori, ancora la stagione degli incendi pare non voler finire. Recentemente sono stati segnalati altri focolai a Castellina Marittima (provincia di Pisa) e Roveta (sopra Scandicci) e nonostante l’impegno di uomini e mezzi non volevano saperne di essere domati, aiutati anche dal vento forte che sospingeva le fiamme e le alimentava.
Il problema degli incendi durante il periodo estivo non è solo un problema esclusivamente toscano, ma riguarda l’Italia intera e in maniera particolare il Sud Italia, con tre sue regioni che salgono sul triste podio, seguite a ruota dalla nostra Toscana. La mano dei piromani purtroppo agisce con sapienza, utilizzando il meteo a proprio vantaggio (aspettando i venti giusti che possano propagare le fiamme o i giorni più caldi per far appiccare meglio il fuoco) e si aiutano con inneschi e acceleranti.
I Vigili del Fuoco, le Guardie Forestali, i volontari, fanno del proprio meglio per riuscire a domare le fiamme e contenere i danni, con l’utilizzo massiccio di Canadair ed elicotteri, ma tutto ciò purtroppo non basta. Non basta nemmeno la prevenzione; purtroppo, come gli attentati, gli insospettabili possono agire con piena libertà senza che le Forze dell’Ordine possano intervenire. Quello che serve è più cultura a livello ambientale, capire che i danni ingenti che causano questi incendi non si ripercuotono solo sul territorio, non uccidono solo animali, ma creano terreno favorevole per frane e crolli. Uccidono la biodiversità. Danneggiano il turismo, petrolio del nostro territorio e ammazzanno imprese che danno lavoro a interi nuclei famigliari.
In questa guerra, dai singoli cittadini ai piromani, tutti hanno solo da perderci e niente da guadagnarci.