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“Il Marchese del Grillo”: Montesano a teatro racconta una “vera attualità” | NEWS E RECENSIONE

Enrico Montesano, grande attore e comico d’eccezione,  ha portato anche al Teatro Verdi di Firenze “Il Marchese del Grillo”, in scena fino all’8 Gennaio

L’attore romano, non solo ha fatto riassaporare l’originalità della pellicola del regista Mario Monicelli, ma ha donato al protagonista, un tocco di originalità e attualità.

Ruolo, che a suo tempo, fu affidato all’intramontabile Alberto Sordi.

Un copione scritto ma anche recitato e dedicato ai giorni nostri: due ore e quaranta minuti di puro divertimento ma anche di momenti emozionanti, dedicati ad un’attenta riflessione sulla vita.

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Il Marchese del Grillo, una trama odierna

La storia, ambientata in una Roma del 1809, narra la vita del marchese Onofrio del Grillo, che passa la maggior parte del suo tempo ad oziare e scherzare:  mira delle sue innumerevoli burle, la sua famiglia di origine, sua madre, sua sorella e sua cugina.

Alla corte di Papa Pio VII, tradisce il pontefice (durante la guardia alla sede papale) per far visita a Faustina, una giovane popolana con cui trascorreva notti di passioni. Visita che gli mostrerà la mala fede della fanciulla, in quanto colta in compagnia di un altro uomo.

Il Papa, dopo aver subito l’infedeltà del marchese, decide di punirlo condannandolo a morte.

Il nobile romano, decide a questo punto di sostituirsi a Gasperino, un povero carbonaio alcolizzato a lui molto somigliante e di portarlo a palazzo per imbrogliare i suoi parenti.

Nessuno si accorge che al posto del marchese, c’è un altro uomo, nonostante i suoi modi e i suoi atteggiamenti siano completamenti diversi.

Gasperino, a questo punto, è condannato a morte al posto del marchese ma proprio nel momento in cui il carbonaio stava per essere sacrificato, Onofrio arriva sul luogo, raccontando tutta la verità.

E’ rammaricato di tutto ciò che aveva combinato e amareggiato che un povero innocente, stava andando alla gogna al posto suo.

Il marchese decide quindi di andare incontro a quello che sarebbe stato il suo amaro destino: morire ma grazie alla clemenza di Papa Pio VII, viene graziato, riappropriandosi così della sua libertà.

Commovente il finale, che dovrebbe farci riflettere e riportarci ai giorni nostri: la verità deve essere, sempre e comunque, un principio vitale, rigoroso.

Il rammarico e la tristezza sono ripagati da qualcosa di inimmaginabile: Onofrio si pente del suo passato e la sua vita viene miracolosamente salvata.

Un cast stellare per “Il Marchese del Grillo”

Doveroso, richiamare e ricordare tutti i protagonisti che hanno preso parte a questa grandiosa avventura:

Dal film di MARIO MONICELLI, regia MASSIMO ROMEO PIPARO

Scritto con PIERO BENVENUTI, TULLIO PINELLI, LEONARDO BENVENUTI, 
BERNARDINO ZAPPONI

Commedia Musicale di
GIANNI CLEMENTI – ENRICO MONTESANO – MASSIMO ROMEO PIPARO
Su licenza di MP Produzioni con Musiche originali composte da EMANUELE FRIELLO

Scene TERESA CARUSO; Costumi CECILIA BETONA; Coreografie ROBERTO CROCE

Cast: Giulio Farnese, Monica Guazzini, Dora Romano, Tonino Tosto, Michele Enrico Montesano, Ilaria Fioravanti, Benedetta Valanzano, Andrea Pirolli, Roberto Attias, Gerry Gherardi, Igori Petrotto, Ambra Cianfoni, Giacomo Genova, Gloria Rossi, Fabrizio Caiazzo, Sergio Spurio, Francesca Rustichelli, Oreste Capoccia, Rocco Stifani, Sandro Bilotta, Sebastiano Lo Casto

Enrico Montesano: un uomo, una carriera

Biografia tratta dal suo sito ufficiale

Enrico Montesano è nato a Roma il 7 giugno 1945 e può essere considerato figlio d’arte, o meglio, ‘nipote d’arte’: la vocazione per lo spettacolo ha infatti saltato una generazione, passando direttamente dal nonno a lui.

Ma quella dei Montesano era da tempo una famiglia di artisti; a cominciare dal bisnonno Michele che, con il fratello Achille, creò a Roma una compagnia di operette, fino al nonno Enrico, noto direttore d’orchestra.

Nel 1966 con il noto umorista Vittorio Metz debutta nel piccolo Teatro Goldoni come attore imitatore nella commedia “Humor Nero”.

Nella stagione 67/68, con la collaborazione di Leone Mancini e Maurizio Costanzo, inizia la sua attività di cabaret al Puff, teatrino in Trastevere, di Lando Fiorini.

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Se il debutto in televisione porta la firma di Castellano e Pipolo e si intitola “Ma che domenica amici” varietà che va in onda nel ’68 per la regia di Vito Molinari, l’attività teatrale prosegue con la stagione del “Bagaglino” dove è ospite fisso insieme a Gabriella Ferri nel felicissimo spettacolo “Tiette la cica”.

Nonostante la ‘atavica’ passione per il teatro gli abbia dato grandi soddisfazioni anche come autore (ci riferiamo al successo di “Homo cras?”, la divertente commedia da lui scritta e interpretata, al Puff nella stagione 1971/72), Montesano ha portato avanti parallelamente una proficua carriera cinematografica cominciata trent’anni fa con un trittico di film realizzati per Dino De Laurentis e recitati al fianco del compianto Alighiero Noschese, al quale l’attore non nasconde di dover molto.

Le tappe principali della sua attività per il grande schermo lo hanno visto cimentarsi nei ruoli brillanti di aspirante suicida nel film di Giorgio Capitani “ARAGOSTA A COLAZIONE” di ‘magliaro’ palestinese nel “IL LADRONE” e di vetturino romano in “QUA LA MANO”, questi ultimi due diretti da Pasquale Festa Campanile.

A confermare il successo sancito in Italia arrivano tre David di Donatello e un Premio Sandro Giovannini come Migliore attore dell’anno, ci sono i riscontri delle critiche americane che accolgono molto benevolmente ‘Mr. Montesano’.

Anche in Europa le recensioni sono molto lusinghiere: “IL LADRONE” è considerato da ‘Le Monde’ “un gran bel film, nel quale si scopre un giovane e straordinario attore comico italiano”, mentre ‘Le Figaro’ intravede nella comicità di Montesano “la fantasia ironica di Arlecchino”.

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Cresciuto professionalmente di anno in anno, l’attore romano sa conquistarsi un posto di rilievo nel mondo dello spettacolo italiano, grazie anche ai successi teatrali del Sistina, che lo ospita nella stagione ’78 ’79 con “Rugantino” , la commedia musicale di Garinei e Giovannini e nella seguente con “Bravo”, il ‘musical’ di cui è coautore che registra un’impressionante serie di ‘tutto esaurito’ (bissata l’anno successivo da ripetuti record d’incassi) fruttandogli la ‘Maschera’ dell’Istituto del Dramma Italiano (1980/1981)

E’ di questi anni anche la sua attività radiofonica e le tre serie di “Gran varietà’” nelle quali crea i personaggi dei gagà napoletani Dudù e Cocò e della romantica donna inglese.

La Rai lo ha accolto come mattatore di uno special intitolato “Io non c’entro”, mentre in coppia con Gabriella Ferri ha sancito il successo di “Dove sta Zaza’” e di “Mazzabubu’” spettacoli che sperimentano il cabaret in video.

Con Quantunque io, nel 1977, coautore dei testi con Ferruccio Fantone, inaugura con successo una nuova formula di varietà televisivo che rinuncia ai classici apporti della grande orchestra e dei grande balletto per puntare su gag fulminanti, caricature, brevi sketch, personaggi, e satira politica e di costume. Con questo spettacolo la nuova rete RAI 2 ottiene il premio TV Montreux. Questa nuova formula di varietà televisivo si impose poi negli anni ’80 per il lancio dei ‘nuovi comici’.

Sul fronte cinematografico c’è da segnalare nel 1982 il suo ruolo de “IL CONTE TACCHIA”, il film di Sergio Corbucci recitato accanto a Vittorio Gassman e a Paolo Panelli seguito da “PIU’ BELLO DI COSI’ SI MUORE”, di Pasquale Festa Campanile.

Il 1985 è una data importante per Montesano: dopo essere stato diretto ancora una volta da Steno in “MI FACCIA CAUSA”, è di nuovo vincitore dei Premi: David di Donatello e del Nastro d’Argento per “A ME MI PIACE”, che lo gratifica nell’inedita veste di regista esordiente. Nello stesso anno inizia la collaborazione e l’amicizia con Carlo Verdone che lo dirige ne “I DUE CARABINIERI”, campione d’incasso e vincitore del ‘Biglietto d’oro AGIS’.

Il successo teatrale di “SE IL TEMPO FOSSE UN GAMBERO”, rappresentato nelle stagioni ’86 ’87 e ’88 ’89 e terminato a teatro esaurito, è intervallato dalle parentesi cinematografiche de “I PICARI”, di Mario Monicelli e de “IL VOLPONE”, di Maurizio Ponzi. Si ricorda ancora in viale Mazzini l’edizione 1988 89 di “Fantastico”, che, presentata insieme ad Anna Oxa, ha battuto ogni record di audience, e di vendita di biglietti della lotteria Italia “Record tutt’ora imbattuto”.

Successivamente è tornato al Sistina con “CERCASI TENORE”, lo spettacolo di Garinei e Giovannini che è stato campione d’incassi al botteghino nella stagione 1990/91. A seguire nelle stagioni 1992-93-94 con lo spettacolo teatrale Beati Voi! ottiene il riconoscimento dell’istituto del Dramma Italiano, il premio IDI.

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Nella stagione 1999/2000 ottiene il record di incassi con lo spettacolo E MENOMALE CHE C’E’ MARIA! Lo stesso spettacolo è bissato nella stagione successiva ottenendo nuovamente il record stagionale di incassi e numero di spettatori. Continua il suo successo teatrale nelle stagioni 2001-02-03 con lo spettacolo MALGRADO TUTTO BEATI VOI.

Siti web di riferimento:

http://enricomontesano.com/

http://www.teatroverdionline.it/

Pagina Facebook ufficiale di Enrico Montesano

https://www.facebook.com/Enrico-Montesano-Pagina-Ufficiale-160377830695390/