A Firenze, abbiamo i cassonetti intelligenti ? | NEWS

Qualche settimana fa è stato pubblicato dall’istituto superiore per la ricerca ambientale (Ispra) un rapporto sui rifiuti urbani che prendeva in analisi la produzione e lo smaltimento della spazzatura di 8.000 comuni italiani

Scorrendo i dati elencati, si scopre che il primo comune in Toscana per raccolta differenziata è Lucca con un’invidiabile percentuale del 77 %. Al secondo posto, distanziato di ben 20 punti, Prato e Firenze con il 52%.

Il capoluogo toscano, nella classifica che mette a confronto le grandi città (quelle con una popolazione superiore ai 200mila abitanti), appare come quinto, subito dietro a Venezia, Milano, Verona e Padova.
Il rapporto però sottolinea, anche, come Firenze sia una delle prime città per produzione pro capite di rifiuti differenziati. Ogni cittadino, infatti, ne produce circa 600 kg, al pari con Catania e Venezia.

Da questa analisi si può capire quanta strada ci sia ancora da fare per poter raggiungere gli obiettivi prefissati ma la nostra città, paragonata alle altre realtà toscane e nazionali, si è incamminata sul sentiero giusto. Tutto questo, oltre dell’amministrazione, è merito anche del senso di responsabilità dei singoli cittadini, che hanno recepito l’importanza di dividere i rifiuti.

Obiettivo del Comune di Firenze

Per poter raggiungere l’obiettivo prefissato dall’ articolo 205, comma 1 del D.Lgs. 152/2006 e dalla Legge 27 dicembre 2006, n. 296, ossia che la raccolta differenziata raggiunga almeno il 65% totale dei rifiuti (che doveva essere raggiunto il 31 dicembre 2012), il Comune ha deciso di puntare ancora di più sui cassonetti tecnologici. Questa tipologia di cassonetti, provati nel corso degli anni in zone come nell’area di Pontignale e alle Bagnese e poi in San Jacopino, saranno adesso installati nel Q5 a Novoli. In che cosa consiste questa nuova tipologia di raccolta differenziata?

Cosa ne pensa la Quadrifoglio ?

La Quadrifoglio allestirà nella zona una serie di postazioni di cassonetti ognuna composta da cinque campane: plastica, vetro, carta e cartone, organico e rifiuti indifferenziati.

Al contrario dei primi quattro, che si aprono normalmente, per poter aprire quest’ultimo cassonetto deve essere inserita una chiavetta elettronica, che sarà nominativa. La nettezza gettata sarà quindi successivamente pesata da una calotta posta nella parte superiore.

Questa nuovo tipo di raccolta ha avuto una diffusione sempre maggiore in tutta Italia, dando buoni risultati. Ma non tutto è oro quel che luccica. Un caso significativo è quello della provincia di Forlì, che dopo l’introduzione di questo sistema ha visto la diminuzione della raccolta differenziata nonostante tutti i finanziamenti ricevuti dalla regione.

La chiavetta per i cittadini

Questo sistema si preannuncia molto complesso per i cittadini più anziani e la chiavetta, essendo non molto grande, è facile da perdere. Inoltre, non essendoci controlli, chi può assicurare che un cittadino malandrino, non getti la sua indifferenziata in altri cassonetti?

Il tempo sarà testimone, intanto qualche dubbio rimane.