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Dopo il grande successo al cinema, Alessandro Siani si traveste di nuovo da principe e sale sul palco del “Teatro Verdi” per presentare il “Il principe abusivo” in compagnia di Christian De Sica

Una commedia, dal sapore ironico ma con uno sfondo sentimentale assai profondo. Non sono mancati i sorrisi ma nemmeno l’emozione di un fanstasitco “The End”.

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Recensione

La trasposizione dal film cinematografico a quella teatrale, è stata più che eccellente. Alessandro Siani, attore e regista, che a Firenze ha regalato con simpatia e passione la sua “napoletanità”.

Christian De Sica, clamorosa spalla, ha regalato al pubblico un personaggio ambivalente: inizialmente, duro e critico e nella seconda parte della storia, buono, amante e comprensivo.

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Una trama odierna

Una principessa (nel film, interpretata da Sarah Felberbaum), in cerca di notorietà –  tenta attraverso l’aiuto del ciambellano di corte (Christian De Sica) – di trovare uno spasimante ma non uno qualunque.

Se la fanciulla convolasse a nozze con uno del suo rango, sarebbe troppo banale e scontato. Il ciambellano, quindi, le suggerisce una persona del popolo, possibilmente “carino, ignorante e squattrinato”.

Inizialmente, il giovane napoletano scelto dal ciambellano (Alessandro Siani) crede nell’amore della ragazza ma quando si accorgerà del complotto, tenterà di conquistare davvero il suo cuore.

Da brutto anatroccolo a cigno

Il giovane, grazie ai suoi inseparabili amici e al ciambellano di corte, troverà un equilibro diverso e un modo di approcciarsi che non saranno indifferenti alla principessa, che senza nemmeno accorgersene, inizierà ad innamorarsi del giovane napoletano.

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Il Ciambellano, da duro a sdolcinato

Il Ciambellano, in tutta la prima parte della trama, sarà calcolatore e ostile nei confronti del giovane napoletano: doveva essere una semplice pedina nelle sue mani, non un futuro marito per la principessa. Comprendendo, successivamente, il vero amore che il ragazzo proverà per la principessa deciderà di aiutarlo., “sgrezzandolo” dal suo essere.

Il ciambellano insegnerà al giovane, le poesie d’amore (memorabile scena in cui egli reciterà “I ragazzi che si baciano”), un modo di camminare più signorile ed elegante e una capigliatura più adeguata e meno da “scugnizzo”.

Il ciambellano, ormai rassegnato della sua sorte, incontrerà la cugina del ragazzo che riuscirà a dargli una nuova vitalità, facendolo innamorare e fargli apprezzare la vita in modo diverso.

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