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A Palazzo Strozzi, dopo i record di presenze per Ai Wei Wei è giunto il momento dell’artista contemporaneo Bill Viola”

Firenze, dal 10 marzo al 23 luglio, torna ad essere palcoscenico privilegiato per l’arte contemporanea. Dopo i  record macinati dalla mostra “Ai Wei Wei libero”  incoronata la mostra d’arte contemporanea più visitata in Italia, la Fondazione punta sul maestro della videoarte Bill Viola. Inizialmente questo nome potrebbe rimanere indifferente, ma in realtà si tratta di un artista tra i più importanti della scena contemporanea e soprattutto inevitabilmente legato a Firenze. Conosciamolo meglio.

La vita

Bill Viola nasce nel 1951 nel Queens a New York e come è intuibile ha origini italiane, il nonno paterno era della provincia di Pavia. A soli sei anni avviene un evento cruciale, anche per quella che sarà la sua vicenda artistica, durante una vacanza si tuffa in un lago e rischia di affogare prima che lo zio lo salvi. Da adulto si riferirà a questo episodio dicendo:

“fui così incantato dalla bellezza di ciò che vidi sotto, da allora l’acqua è centrale nel mio mondo[…] mi aiuta a dire «vai oltre la superficie delle cose»”.

Infatti ritroveremo spesso nei suoi video l’acqua. Come nell’autoritratto donato alla Galleria degli Uffizi, Submerged, esposto nella ex chiesa di San Pier Scheraggio nel 2013 e che sarà parte della mostra.

Ma cosa si intende per videoarte?

Questa nasce per esprimere un linguaggio artistico attraverso immagini in movimento, suoni e strumentazioni video. Ha origine negli anni settanta negli Usa per poi diffondersi e imporsi anche in Europa. I lavori di videoarte sono realizzati come veri e propri sceneggiati cinematografici, con un set, tecnici e comparse.

Firenze diventa importante per la videoarte dai primi anni settanta, con la fondazione di uno studio di produzione di Maria Gloria Bicocchi, art/tape/22. La fondatrice nel 1974 incontra Bill Viola in Germania, da quel momento inizia il periodo fiorentino del video artista, che sarà produttore e direttore tecnico dello studio in via Ricasoli 22. In città vedrà i grandi capolavori dell’arte, a partire dal ciclo di affreschi di Giotto nella basilica di Santa Croce. Il contatto tra l’artista e le opere del Rinascimento e altri artisti come il Pontormo e Bosch, ha dato origine ad un dialogo tra passato e presente. Il tutto nel segno di una nuova declinazione, ma non imitazione, dei capolavori che lo hanno ispirato.

A tal proposito The Greeting (Il Saluto 1995) è un elemento fondamentale di questo dialogo; l’opera è nata dopo che Viola rimane folgorato dalla sgargiante Deposizione del Pontormo, all’interno della chiesa di Santa Felicita, un’opera grandiosa che inaugura il Manierismo fiorentino. The Greeting in realtà riprende un altro capolavoro del Pontormo, la Visitazione oggi a Carmignano.

Botticelli, Beato Angelico, Paolo Uccello

Sono i grandi maestri che hanno dato vita alla videoarte di Viola. Conosciuti e vissuti attraverso un intenso viaggio interiore e un ininterrotto rapporto con Firenze e la sua storia.

The Emergence (2002), l’opera nella locandina della mostra, riprende il Cristo in pietà realizzato da Masolino da Panicale per una chiesetta di Empoli, che oggi si trova al museo della collegiata di Empoli. Il video di dieci minuti fu anche proiettato nella Galleria dell’Accademia in occasione del restauro della Pietà da Palestrina di Michelangelo nel 2010.

La mostra sarà collegata grazie a un biglietto congiunto con altre istituzioni, come il Museo dell’Opera del Duomo e la Galleria degli Uffizi,  in modo da costituire un percorso secolare attraverso Firenze.