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Fin da sempre le opinioni sono state molto divise. C’e’ chi la legalizzerebbe e c’e’ chi la condanna. Vediamo la storia della prostituzione a Firenze.

Fin dal Medioevo e Rinascimento a Firenze ci ponevamo la fatidica domanda legalizzare o bandire la prostituzione?. Ma e’ gia’ da allora che si distinguevano le meretrici dalle prostitute.

Nel 1300 nacque l’espressione il mestiere piu’ antico del mondo. A Firenze si distinguevano le prostitute (ovvero coloro che sotto uno sfruttatore sono costrette a prostituirsi) e le metrici (coloro che lo fanno per scelta propria).

Nonostante la mentalita’ conservatrice di quel tempo, il meretricio a Firenze era tollerato ma grazie alla religiosita’ di quel tempo, molte donne finivano per convertirsi e cosi’ nacquero alcuni conventi destinati a queste persone.

C’era chi si prostituiva perche’ aveva una situazione coniugale disastrata (molto spesso costrette dai mariti che ritraevano proventi da questo sfruttamento) e chi veniva abbandonata dai propri mariti e doveva mantenere dei figli.

Erano diversi i conventi che accoglievano queste donne convertite tra cui : il convento di Santa Elisabetta del Capitolo, convento di San Francesco al tempio de’ Macci e  Santa Maria Maddalena de’ Pazzi.

La Firenze di quell’epoca era una Firenze economicamente benestante e di conseguenza i prostiboli erano una cosa comune. Questi prostiboli venivano gestiti da famiglie nobili, come ad esempio i Medici che possedevano un prostibolo in Via dei Medici.

Altri prostiboli della zona si trovavano nelle vicinanze di Piazza della Repubblica e nei vicoli.