fbpx

Villa Favard, sede dell’istituto nel cuore di Firenze, ha aperto le sue porte per l’evento la presentazione delle collezioni dei suoi studenti. Le sale ottocentesche hanno preso vita sotto la regia del casting director di fama internazionale Piergiorgio Del Moro e il sound design curato da Kim Ann Foxman, eclettica artista dell’elettronica underground, divenuta un’icona di stile dopo il successo planetario con gli Hercules and Love Affair.

“Children should be seen and not heard” questo il nome della collezione vincitrice del premio “The Best Collection for 2017″ consegnato durante la rassegna di spicco per la Moda nella città di Firenze: la 92 edizione di Pitti Immagine uomo durante lo fashion show “Tell Me About You” organizzato da Polimoda, il filo conduttore che lega le collezioni è un forte bisogno di espressione di un’identità, slegata da stereotipi di genere, provenienza geografica o appartenenza sociale. La moda è la manifestazione dell’io, attraverso la narrazione del proprio io personale condizionato dagli eventi della vita anche in relazione al rapporto con gli altri. Aprendosi al mondo e traendo ispirazione da ciò che è più sconosciuto: l’altro.

Foto di Matteo Venturi

L’evento era la presentazione delle collezioni di diciannove studenti diplomandi dell’ultimo anno di corso del Undergraduate in Fashion Design, un percorso di studi durato quattro anni.

A giudicarli una giuria composta da nomi importanti nel campo della moda: Christiane Arp, David Fischer e Diane Pernet.

Ogni studente ha portato un campionario composto da 8 modelli nelle collezioni menswear e womenswear estrema sintesi ultima della propria creatività, passando da studenti a designer ed entrando così nel vortice del mondo della moda.

La vincitrice è Shania Matthews, 22enne dal Regno Unito, cio che meglio la rappresenta è il colore. Una collezione composta da capo di maglieria dove il colore fa da padrone.

Ispirata dalla storia del suo paese e delle vixense familiari, la madre ha vissuto nell’Irlanda del nord negli anni difficili tra il ’60 e il ’70 dove gli scontri  erano all’ordine del giorno.

Un periodo nero che si opponeva alla realtà dell’infanzia della madre, che invece era sempre circondata da natura e colore.

Ecco la chiave di svolta: il colore può rendere “bello” ciò che in realtà nello non è. Ogni abito ha una sua storia e un suo perché:il giardino, la caccia, la campagna.

Degni di nota sono i lavori Federico Cina per la collezione maschile.

La giuria completa:

La giuria era composta da fashion insider, giornalisti, aziende e professionisti del settore: Christiane Arp (Editor-in chief, Vogue Germany), Simone Cipriani (Head and Founder, Ethical Fashion Initiative), Fabrizio Fabbro (Senior Vice President of Creative Operations, Burberry), David Fischer (Founder and CEO, Highsnobiety), Simonetta Gianfelici (Fashion Consultant and Talent Scout), Sara Kozlowski (Director of Education & Professional Development, CFDA), Hirofumi Kurino (Co-Founder & Senior Adviser for Creative Direction, United Arrows), Linda Loppa (Advisor for Strategy and Vision, Polimoda), Michel Maffesoli (Sociologist and Emeritus Professor, La Sorbonne), Sara Maino (Senior Editor, Vogue Italia and Head of Vogue Talents), Kanya Miki (Associate Professor of the Faculty of Fashion Science, Bunka Fashion College), Diane Pernet (Founder, ASVOFF), Gioconda Rafanelli and August Kaciuruba (Photographers and Founders, Gioconda & August), Etienne Russo (Founder, Villa Eugénie), Francois Schweitzer (General Manager and Head of Business Development, Chalhoub Group Retail), Akiko Shinoda (Director of International Affairs, Japanese Fashion Week), Riccardo Vannetti (Tutorship Director, Pitti Immagine) e Danilo Venturi (Director, Polimoda).

Partecipanti: 19 studenti che sono diventati a tutti gli effetti nuovi designer.

Claudia Genco, Yunjin Cho, Sofia Mollberg, Shania Matthews, Federico Cina, Xi Luo, Fabio Bigondi, Elizaveta Burtseva, Ilaria Tosti, Daisy Ramer, Margherita Banti, Mirco Arena, Olga Vasyukova, Maximiliano Ruelas, Miranda Hochkoeppler, Lai Shu Lin, Max Anish Gowriah, Ning Yang e Peirong Jiang.