Gli effetti del cambiamento climatico in Toscana dall’inizio del secolo si stanno facendo sentire con cicliche siccità che uccidono la nostra agricoltura e creano enormi disagi per la cittadinanza. Urgono soluzioni radicali, strategie a lungo termine, ma soprattutto idee innovative.
La Toscana si trova ad affrontare una nuova emergenza siccità, come quelle che sono avvenute negli anni 2003, 2007 e 2012. Anche nel resto d’Italia il problema si sta presentando con la stessa gravità.
Il problema è veramente angosciante e merita una riflessione approfondita. Nel giro di 17 anni, questa è la quarta estate senza acqua. Il cambiamento climatico si fa sentire: piogge dimezzate e temperature che sono schizzate a quasi 2 gradi in più rispetto alla media.
Il sole picchia e oltre a creare gravi problemi alle persone anziane e ai bambini, facendo quindi aumentare il numero dei ricoveri al pronto soccorso, asciuga fiumi, laghi e bacini e i campi agricoli soffrono la sete. Le colture sono irrimediabilmente distrutte, demolendo l’agricoltura toscana.
La regione ha già dichiarato lo stato di emergenza. Il presidente Rossi aveva già lanciato un primo allarme quasi tre mesi fa, le piogge invernali e primaverili non avevano rimpinguato le riserve idriche toscane. Lo stesso presidente si è mobilitato creando un tavolo con tutti i soggetti interessati per poter discutere della vicenda.
La situazione, come da anni ci stanno raccontando gli scienziati di tutto il mondo, purtroppo non andrà quasi sicuramente a migliorare e la politica è quindi chiamata a guardare al futuro e cercare soluzioni che possano attutire il cambiamento climatico.
Ecco che, allora, si prenda, come esempio, Israele. Dopo la terribile siccità del 2008, ha, con la tecnologia e l’ingegno, in pochi anni attuato una serie di politiche che faranno in modo che simili catastrofi non accadranno più.
Hanno, ad esempio, aperto un impianto di desalinizzazione tra i più innovativi che rifornisce d’acqua, proveniente dal mare, milioni di persone. Ma non si sono ridotti soltanto a questo: hanno fatto una campagna nazionale di sensibilizzazione, hanno diffuso servizi igienici e docce a basso flusso d’acqua e oltre l’85% delle acque di scarico vengono riutilizzate grazie a impianti di trattamento all’avanguardia.
Da questa emergenza si vedrà lo spessore della nostra classe politica. Come diceva De Gasperi: “Un politico guarda alle prossime elezioni. Uno statista guarda alla prossima generazione.”