Il 19 luglio la Piazza Ss. Annunziata, si vestirà a festa per uno tra gli eventi più eccezionali, ovvero l’esecuzione di due note Opere della musica classica del Novecento, I Carmina Burana di Carl Orff e il Bolero di Maurice Ravel.
Una gustosa particolarità acquistando il biglietto
Il 19 luglio in occasione della messa in scena di Bolero e Carmina Burana, acquistando il biglietto, si avrà la possibilità prima dell’inizio dello spettacolo, a partire dalle ore 20.00 e fino ad inizio del concerto previsto per le 21.15, di immergersi nei tesori celati di Piazza Ss. Annunziata, con a capo il Museo dell’Istituto degli Innocenti. Inoltre per coloro che lo desiderano è possibile acquistare due tipologie di pacchetto- evento.
Il primo comprende il biglietto di primo o secondo settore, la cena a buffet e il parcheggio riservato per 1 autovettura, personale dedicato e ingresso al museo degli Innocenti.
Il secondo include il biglietto di primo o secondo settore e la cena a buffet.
Un buffet di aperitivi, dessert e Bevande per stuzzicare e preparare tutti i sensi.
Cenni e Trame delle Opere
Il Bolero composto da Maurice Ravel nel 1928, fu commissionato al musicista da Ida Rubinstejn.
È una composizione senza dubbio tra le più conosciute ed eseguite del secolo scorso.
Sui temi che sviluppano l’ostinato del tamburo, vengono scanditi i movimenti della danza come similari battiti del cuore.
Un crescendo di vibrazioni e movimenti che, non serve essere dei musicologi per lasciarsi trasportare da essi, inducono il pubblico quasi ad abbandonarsi alle danze. Per l’esecuzione di questo brano un ruolo fondamentale è costituito dai tre sassofoni; dall’ oboe d’amore e da un gong.
I Carmina Burana musicati da Carl Orff sono un’opera in un unico atto ambientati nell’epoca 1935-1936. La loro prima storica rappresentazione in Italia risale al 1942 al Teatro alla Scala.
Per i curiosi il loro titolo completo è: Cantiones profanae cantoribus et choris cantandae convitandibus instrimentis imaginibus magicis.
Ma Carmina Burana basta di suo!
Il testo è composto dalle lingue latina, provenzale e alto tedesco medio.
Essi costituiscono una cantata scenica composta da Orff, basata su 24 poemi tra quelli trovati nei testi medievali anonimi, opera di goliardi e clerici vagantes.
Il pezzo di apertura è il celebre O Fortuna, che consiste in una serie di improperi contro la sorte che governa secondo il proprio capriccio il destino degli uomini.
Suddiviso in vari brani che scandiscono i vari momenti, si snodano le turbolenti, catastrofiche, sregolate e seducenti arie dove viene fatto sfoggio dei vizi della vita, dal gioco d’azzardo al buon bere e buon mangiare, fino a giungere ad inneggiare l’amore sensuale in un crescendo di piacere estatico.
Come iniziano così si concludono, il tema finale affidato al coro, come per l’apertura è O Fortuna Imperatrix Mundi. Essa rappresenta qualcosa di potentemente apocalittico e drammatico, colei che fa ruotare le sorti umane.
Sul palco saliranno 200 elementi dell’Orchestra della Toscana e del Coro di Roma, diretti dal giovane ed apprezzato Maestro Daniele Rustioni, una delle giovani ed apprezzate leve della direzione orchestrale. E infatti lui è magistralmente il direttore dell’Orchestra della Toscana.
Il ritmo trascinante di queste due note composizioni, non ha ulteriori necessità di spiegazioni, poiché laddove il linguaggio non sa, la musica può e fa!