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Chiunque pensi a Giovanni Verga, ripensa alla scuola, alle interrogazioni e ad un uomo a tratti noioso, che non faceva altro che parlare di contadini e pescatori accomunati  da disgrazie. E di donne molto spesso vittime del loro desiderio di essere amate.

Qui vi sarà presentato un Verga diverso. Era sì uno scrittore che amava viaggiare, circondarsi di belle cose e di belle donne, che incontrava durante le sue frequentazioni in salotti letterari. Tra le città che più amava si colloca Firenze e la sua eleganza.  Città  in cui si stabilì nel gennaio 1865 (fino al 1870, con sprazzi di ritorni qua e là), quando la città venne proclamata capitale del neo Regno d’Italia.

Per questo speciale incontro ho  intervistato Rita  Foti, una fine conoscitrice di Giovanni Verga, amante del bello, del look curato e alla moda, oggi lo definiremo un perfetto curatore degli outfit.

Ciao Rita, intanto grazie per la tua disponibilità. Prima di addentrarci nella nostra discussione, ci farebbe piacere che ti presentassi e che presentassi il tuo progetto. Chi sei e di cosa di occupi?

Grazie a te Angela. Sono Rita Foti, mi occupo della gestione e valorizzazione del Museo Casa del Nespolo che si trova ad Aci Trezza (in provincia di Catania).

Questo piccolo Museo costituito da due piccole sale, ha la peculiarità di accogliere i visitatori attraverso i 5 sensi, cioè si fa immergere il visitatore in quell’atmosfera tardo Ottocentesca, che ha ispirato e solleticato il pensiero e l’animo del Verga.

All’interno di queste due sale, non è  allestito il classico museo che possa riproporre la ricostruzione della casa dei  Malavoglia, sarebbe stato troppo facile, dire che quello era il letto di Padron ‘Ntoni, piuttosto che quello era il lume di Compare Alfio. Sarebbe stato come raccontare una favola e non era il nostro intento.

Il visitatore che viene alla Casa del Nespolo, non lo fa come quando visita un  grande museo come può essere la Galleria degli Uffizi. Chi viene qui non trova opere d’arte di grande valore, ma ci viene perché è motivato. La prima volta viene perché incuriosito, la seconda ci vuole semplicemente ritornare . Qui si celebrano gli usi, i costumi e le tradizioni legate al nostro passato e territorio.

Vorresti dirci cosa trova il visitatore all’interno di questo particolare Museo?

Diversamente da tutti gli altri Musei,  qui il visitatore non trova vetrine, bacheche e didascalie. Vi sono due sale, nella prima il turista è  accolto in un ambiente semplice, dove può guardare,  toccare, sentire e respirare l’aria di quegli oggetti in uso ai pescatori, come le reti, le ceste e  così via. Ecco il percorso dei 5 sensi, cioè il visitatore, toccando quegli oggetti può immaginare i  pescatori intenti nel loro lavoro e  le mogli ad attenderli. La seconda sala è dedicata al film documentario La Terra trema, con l’intento di fare un omaggio a Luchino Visconti. Lui fa parte della storia del nostro Paese e anche gli stranieri che magari non conoscono Verga, sanno chi era Visconti. Un regista che ispirandosi al romanzo I  Malavoglia, ha girato ad Aci Trezza un docufilm prendendo proprio la gente del posto, veri pescatori e grossisti.

Insomma chi viene a trovarci avrà di fronte oggetti di uso quotidiano che racchiudono la memoria di un epoca che non c’è  più, per questo acquistano un valore nel tempo, al pari di un dipinto di Raffaello.

Sappiamo che Verga si concedeva spesso dei soggiorni . Tra i più lunghi c’è quello nella città di Firenze. Cosa ci puoi dire di Verga a Firenze?

Sì, Verga visse vari anni a Firenze e frequentò vari salotti mondani, che gli servivano per promuovere i suoi scritti e poterli pubblicare. Lui amava l’eleganza fiorentina e la sua raffinatezza, tanto che prelevo’ diversi mobili della casa fiorentina e li fece pervenire in quella di Catania, che oggi è  un Museo.

C’è da dire che il Verga era Giovanni di nome e don Giovanni di fatto. Amava le donne e nel corso della sua vita ne ha amate tante. Qui si annovera Giselda Fojanesi, una giovane della borghesia fiorentina. Il Verga la conobbe durante una serata mondana. La Fojanesi era una bella ragazza fiorentina che fece innamorare Verga e che a sua volta si innamorò di lui. A tal punto che con la madre lasciò la sua città per andare a trovare il suo amato a Catania. Anche il Verga era molto preso sia dalla bellezza di Giselda che dalla sua eleganza, la ragazza faceva sfoggio di numerosi cappellini con fiori variopinti che, solleticavano le fantasie dello scrittore catanese. Si dice che la donna gli ispirò una delle Novelle Rusticane dal titolo Di là  dal  mare.

La cosa poco conosciuta di Giovanni, era la sua fitta  corrispondenza con le sue donne, oltre 300 lettere d’amore tra cui parecchie alla Fojanese. Lettere che furono raccolte in un testi, oggi praticamente introvabile, dal titolo Verga Innamorato, in cui emerge un uomo quasi ragazzino innamorato, con un linguaggio esplicito e sensuale. Nulla a che vedere con l’articolo autore di Novelle e Romanzi.

Ho letto dell’associazione Culturale Fantasticheria. Come è  nata e con quali obiettivi? E a chi si rivolge?

Intanto noi eravamo un gruppo di tutte donne che, nel lontano 1999, giovani e animate dalla passione per la tradizione del nostro territorio, abbiamo cercato di prendere in mano una situazione lasciata a . E con incoscienza e tanto sacrifici abbiamo cercato un posto che potesse corrispondere a quello che era l’ambiente cerchiamo. Oggi delle 12 persone che quasi 20 anni fa hanno portato avanti questo progetto, ne siamo rimaste 3 a cui si sono aggiunti nuovi ragazzi che volontariamente collaborano per l’Associazione, occupandosi di varie mansioni.

Noi non vogliamo far passare la Casa del Nespolo come la casa dei Malavoglia, noi abbiamo cercato una casa che si avvicinare in tutto e per tutto a quella descritta dal Verga, con l’intento di dar voce al mondo dei pescatori, ai loro usi e tradizioni del passato. Il nostro intento  è  dare un’identità culturale al nostro territorio. Quindi abbiamo creato da noi l’associazione Culturale Fantasticheria. Abbiamo cercato aiuto al Comune che, purtroppo non ha voluto o potuto scommettere su qualcosa in cui non  credeva. Così abbiamo chiesto solo di darci solo i locali di questa casa, che noi da sole abbiamo sistemato, con l’aiuto delle famiglie di pescatori che, ci cedevano gli oggetti appartenuti ai loro nonni o familiari, di cui volevano disfarsi e a bordo di un’ape raccattavamo ogni cosa. Per i primi tre anni siamo andate avanti senza un biglietto, con le libere offerte dei visitatori, stando senza porte e al freddo. Oggi il costo del biglietto è di 1.50 euro ma dobbiamo rendere al Comune il 40% del costo.

Piano piano abbiamo creato dei percorsi turistici, collegando il Museo alla scuola e la scuola al Museo, per far conoscere la nostra realtà alle scuole, dopotutto Verga si studia a scuola, per cui abbiamo legato la Figura di Verga al nostro Museo e il nostro Museo alla scuola. Creando  dagli 8 o 10  itinerari, che personalizziamo secondo le esigenze delle scuole.

Tante scuole arrivano qui da noi, anche dal nord Italia. Noi non siamo le classiche guide che narrano qualcosa. La figura principale è  quella del cantastorie, infatti durante queste passeggiate che facciamo, viene improvvisamente interrotta da  personaggi che sbucano come da una finestra temporale, che ci introducono alle novelle del Verga. Ci avvaliamo anche di musiche dal vivo con gruppi musicali, per particolari occasioni.

Molti sono i personaggi del mondo della cultura, politica e della televisione, che sono venuti a visitare il Museo Casa del Nespolo, tra questi Vittorio Sgarbi, che in forma privata è  venuto a vedere questa realtà. Poi anche il Ministro Angelino Alfano, sempre in forma privata e con la famiglia. E ancora Osvaldo Bevilacqua, che ha registrato una puntata di Sereno Variabile e Manila Nazzaro, che ha fatto un collegamento per la trasmissione Mezzogiorno  in famiglia. E in ultimo come visite private, Luciana Littizzetto e John Turturro. Questo ci rende orgogliosi del nostro lavoro e dei nostri sforzi.

Un’ultima nota che vorrei segnalare ai lettori è  la Casa Museo Giovanni Verga di Catania, che merita di essere visitata. Qui si ha la fattezza dell’atmosfera in cui viveva Verga.  Il tutto è  arredato in stile Liberty ed è  stato proprio il Verga a dare disposizioni su come sistemarlo. E si possono  trovare tutti gli oggetti legati al Verga, come la sua libreria, lo scrittoio e il leggio che si fece realizzare appositamente perché aveva l’abitudine, a differenza di altri, di leggere e scrivere in piedi. Inoltre amava molto il mistero, la magia, l’aspetto noir e gotico. Ultime due chicche, la prima è  il vassoio originale, che vi  troviamo, che fu usato per la prima  rappresentazione di Cavalleria Rusticana al Teatro di Torino e che fu tenuto da Eleonora Duse. E infine un marchingegno, voluto proprio dal Verga perché  nell’ultimo periodo si era stancato di salire le scale per pranzare, così si fece costruire un portavivande che al suono del campanello, la cuoca metteva il vassoio con le pietanze e lo faceva scendere nella sala da pranzo dove si trovava l’autore catanese.

Porgo un grazie a Rita e  sua sorella Loredana che con passione mi ha accompagnato durante la mia visita al Museo Casa del Nespolo e a tutti i collaboratori che si avvicendano per rendere alta la testimonianza di questa bella realtà.

Grazie a te  Angela e a tutti voi lettori, che avremmo il piacere di intrattenersi presso la Casa Museo del Nespolo di Aci Trezza

Info e contatti

Museo Casa del Nespolo, via Arciprete De Maria, 15  95026 Aci Trezza (CT)

Info e prenotazioni

Associazione Culturale “Fantasticheria” Tel e fax 095 7116638 cellulare 328 6855328

www.museocasadelnespolo.info

museo_casadelnespolo@yahoo.it

Orari da Ottobre a Marzo 9.30/ 12.30;  16.00/18.00

Aprile Maggio Giugno e Settembre 9.30/12.30 ; 16.00/19.00

Luglio e Agosto 9.30/13.00; 17.00/21.00

Aperto domenica e festivi

Costo del biglietto  € 1.50

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