Firenze ha ospitato un grande evento come quello organizzato da Il Foglio, Le Giornate dell’Ottimismo. Tanti i personaggi, politici e non solo, che si sono alternati per due giorni nel Salone dei Cinquecento. Un evento sicuramente imperdibile.
Il Foglio, guidato dal direttore Cerasa, sbarca a Firenze con una due giorni, “Le Giornate dell’Ottimismo”, pieni di interviste, tavole rotonde, personaggi di spicco e tanta voglia di seminare ottimismo in un paese, come l’Italia, che invece sembra immerso nel pessimismo cronico.
Il giorno più atteso di questa due giorni era il sabato, che doveva vedere la partecipazione di due tra i leader più importanti dello scenario politico quali Silvio Berlusconi e Matteo Renzi. Due esponenti di spicco, del centrodestra e del centrosinistra, che sanno come muoversi in pubblico, sanno come catturare l’attenzione, incantare l’uditorio, convincere e rendere un comizio politico uno spettacolo teatrale.
Il direttore Cerasa, insieme al suo staff, ha tentato di compiere un’impresa tutt’altro che facile, portarli entrambi nello stesso luogo (a orari diversi).
L’impresa è riuscita a metà, purtroppo. Silvio Berlusconi, non è una novità, all’ultimo (anche se all’interno dell’ambiente Forza Italia Firenze questa indiscrezione girava ormai da qualche giorno) ha deciso di non presentarsi.
Non possono però dispiacersi lo staff, i giornalisti, il direttore del Foglio per come si è sviluppata la due giorni. Hanno portato a termine un evento mastodontico che ha visto una grande partecipazione di lettori del giornale, semplici cittadini, esponenti politici (da consiglieri comunali a parlamentari) di più colori e di loro colleghi delle testate giornalistiche e delle televisioni più importanti del paese.
In un momento di diffidenza nei confronti del mondo politico, in un periodo ove i giornalisti e i quotidiani vengono sempre più mal visti dai cittadini, che imputano loro di essere dei mercenari, proni ai cosiddetti “poteri forti”, Cerasa e i suoi sono riusciti a riempire uno spazio tanto grande quale il Salone dei Cinquecento.
Il loro merito non si ferma qui.
Non sono solo riusciti a riempire la sala. Alla quantità sono riusciti a coniugare la qualità delle riflessioni degli ospiti che hanno preso la parola. Hanno dato la possibilità all’uditorio di vedere il mondo con occhi diversi rispetto a quelli con cui siamo abituati dopo anni caratterizzati da Grillo e dai grillini.
In fondo, l’Italia, non è un paese totalmente da buttare.