Domenica 5 maggio alle ore 16,30 per il ciclo integrale delle quindici sinfonie di Šostakovič, al suo terzo appuntamento, il Maggio Musicale Fiorentino, invita per dirigere l’Orchestra del Maggio il maestro Henrik Nànàsi il programma comprende la Sinfonia n. 10 in mi minore op 93 e, di Robert Schumann, il concerto in la minore per violoncello. Solista allo strumento, il primo premio Chigiana 2017, Ella von Poucke. Il concerto schumanniano è organizzato in collaborazione con l’Accademia Musicale Chigiana, Siena.
Collateralmente al ciclo integrale delle sinfonie, il Maggio propone una serie di appuntamenti di approfondimento: due cicli di conferenze tenute del foyer della galleria del teatro, il primo partito nel mese di ottobre si è e appena concluso e il secondo con nove incontri nel 2018, è previsto dal 17 gennaio al 28 marzo; gli incontri sono tenuti il mercoledì alle ore 16. Inoltre tutti lunedì fino al 27 novembre alle ore 17, saranno proiettati al cinema La Compagnia di Firenze, a cura di Gabriele Rizza, alcuni film in lingua originale con musiche di scena composte da Šostakovič. Le prossime due proiezioni sono in calendario il 6 novembre con il film “Nuova Babilonia” (regia di Grigorj Kozincev e Leonid Trauberg) del 1929 e il 13 novembre con “L’uomo col fucile” (regia di Sergej Jutkevič) del 1938.
I programmi di sala di tutti i concerti sono riuniti in un unico volume con importanti contributi critici, notizie storiche, la discografia delle esecuzioni, i testi delle liriche e le biografie degli interpreti. Il volume è in vendita presso il Bookshop del Teatro al conveniente prezzo di 15 euro.
La sinfonia n.10 in mi minore op.93 che si articola nei quattro movimenti di prammatica, è la prima partitura di Šostakovič del dopo-Stalin e in quanto tale è stata spesso interpretata come una denuncia della personalità del dittatore che riservò al compositore censure, reprimende e critiche ideologiche come ad esempio la cancellazione dai repertori del suo capolavoro operistico Una lady Macbeth del distretto di Mzensk.
La complessità di questa composizione tuttavia non si presta a chiavi di lettura così automatiche e semplicistiche. Il rapporto con la figura di Stalin esiste certamente soprattutto nella contrapposizione tra il tiranno e il compositore , ma va ricercato anche altrove: nella nuova libertà creativa, come una fiammata, e nel taglio fortemente introspettivo della partitura, non scevro da riferimenti autobiografici.
Una curiosità per l’appunto: nell’allegretto che funge da terzo tempo, ma anche nel finale il compositore cita il proprio nome con una certa insistenza, secondo un “motto” musicale che circola liberamente anche in altre partiture, quali il Concerto n. 1 per violino e orchestra, il Concerto n. 1 per violoncello e l’Ottavo Quartetto ma mai con tanta frequenza come nella Decima. Il motto in questione si ispira all’uso simbolico della notazione anglosassone, per cui le note vengono definite, anziché con i nomi attribuiti alle note da Guido d’Arezzo, con le lettere dell’alfabeto, a partire dal la. Di qui l’impiego che Bach fece del proprio nome come crittogramma (B-A-C-H, ovvero si bemolle-la-do-si naturale) e, sulla scorta di Bach, l’impiego che Šostakovič fece del proprio nome con le iniziali scritte secondo l’alfabeto tedesco: D[imitri] SCH[ostakovic], ovvero D-eS-C-H, re-mi bemolle-do-si. (Fonti per questa nota: Arrigo Quattrocchi per l’Orchestra Virtuale del Flaminio e Franco Pulcini per il programma di sala del ciclo di concerti del Maggio)
Il romantico e intimo concerto in la minore per violoncello di Robert Schumann, in tre movimenti senza soluzione di continuità, fu composto in due settimane dal 10 al 24 ottobre 1850 e non fu mai eseguito durante la vita dell’autore.
Più che di un concerto “per” violoncello e orchestra si può dire che si tratti di un concerto per violoncello “con” accompagnamento di orchestra, in quanto lo strumento solista assurge a ruolo di protagonista e afferma le sue prerogative in modo preponderante. Al Maggio verrà eseguito da Ella von Poucke, Primo premio Chigiana 2017. Il concerto è in collaborazione con l’Accademia Musicale Chigiana, Siena.
Ella von Poucke
Nata ad Amsterdam nel 1994 da una famiglia di musicisti, inizia a suonare il violoncello a 6 anni e, a 10, entra al Conservatorio Reale dell’Aja, continuando quindi gli studi al Conservatorio della sua città. In seguito partecipa a masterclasses e lavora, fra gli altri, con Sir András Schiff, Daniel Barenboim, Christoph Eschenbach, Yuri Bashmet, Gidon Kremer, Anner Bijlsma, Mischa Maisky e con l’Emerson Quartet. Dal 2009 al 2016 studia con Frans Helmerson alla Kronberg Academy Masters in Germania e quindi è Artist in residence alla Queen Elisabeth Music Chapel di Bruxelles, diretta da Gary Hoffman. Dopo il suo debutto a 10 anni al Concertgebouw, si è esibita nelle più prestigiose sale da concerto in Olanda, Europa, Stati Uniti e Asia. Come solista ha suonato con celebri orchestre, quali Netherlands Philharmonic Orchestra, HR-Sinfonie Orchester, Rotterdam Philharmonic Strings, Orchestra della Toscana, Varsovia Chamber Orchestra e Leopoldinum Chamber Orchestra. Nel 2012 ha eseguito in prima assoluta il Concerto per violoncello, scritto per lei dal compositore finlandese Uljas Pulkkis. In ambito cameristico ha collaborato, fra gli altri, con Sir András Schiff, Gary Hoffman, Christian Tetzlaff, Gidon Kremer, Philippe Graffin e i Quartetti Prazak, Kelemenn e Schumann, mentre suoi partner abituali nei recital sono il pianista Jean-Claude van den Eynden e suo fratello Nicolas. Invitata da numerosi Festival internazionali, fra cui: Festspiele Mecklenburg Vorpommern, Chigiana International Festival, Festival di Utrecht e Cello Biennale Amsterdam, è membro della Amsterdam Chamber Music Society e Direttore artistico del Chamber Music Festival Amsterdam, che ha fondato nel 2010 insieme al fratello. Ha vinto numerose competizioni per violoncello quali: Princess Christina Competition, Prix Academie Maurice Ravel 2012, Prix Nicolas Firmenich 2013, Elisabeth Everts Award 2014, Leopoldinum Award 2015, International Isang Yun cello competition 2015 e recentissimo il Premio Chigiana (2017), mentre, nel 2012 è stata Dutch Musician of the Year.
Henrik Nánási
Nato a Pécs in Ungheria, dopo aver studiato pianoforte e composizione al Conservatorio Béla Bartók di Budapest, si iscrive alla Universität für Musik und darstellende Kunst di Vienna, dove studia direzione d’orchestra e composizione. Lavora come assistente musicale al Covent Garden con Antonio Pappano e all’Opéra di Monte-Carlo, oltre a sviluppare un’intensa attività concertistica in qualità di pianista e accompagnatore di Lieder. Dopo i primi impegni allo Stadttheater di Klagenfurt e al Teatro di Augsburg, diventa Direttore Principale allo Staatstheater am Gärtnerplatz a Monaco di Baviera. Dal 2012 è Direttore Musicale Generale della Komische Oper di Berlino, dove dirige numerose nuove produzioni e riprese. Dalla sua nomina, la Komische Oper è stata proclamata “Opera House of the Year” dalla rivista Opera World nel 2013 e ha vinto il premio come “Opera Company of the Year 2015” agli Opera Awards. Nelle ultime stagioni ha diretto nei più importanti palcoscenici internazionali, tra cui Covent Garden, Bayerische Staatsoper, Arena di Verona, Opernhaus di Zurigo, Palau de Les Arts di Valencia, Liceu di Barcellona, Opera di Amburgo, Opera di Francoforte e Semperoper di Dresda. Come direttore sinfonico, ha collaborato con la Radio-Symphonieorchester Wien, l’Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino, e le orchestre della Fenice, del San Carlo e del Massimo di Palermo. Nelle Stagione 2015/2017 ha debuttato alla Lyric Opera di Chicago con Le nozze di Figaro e all’Opéra de Paris con Die Zauberflöte. Fra gli impegni della stagione 2017/18, i debutti all’Opera di San Francisco e all’Opera di Roma, oltre a Salome al Covent Garden. In concerto, dirigerà l’Orchestra Sinfonica Nazionale della RAI, la Yomiuri Nippon Symphony e le Orchestre della Fenice e del San Carlo. Fra i numerosi riconoscimenti che gli vengono assegnati ricordiamo: la “Scholarship of the Alban Berg Foundation for Composers“, il “Richard Wagner Foundation Bayreuth Prize“ e la “Recognition of the Dr. Martha Sobotka – Charlotte Janeczek Foundation for Outstanding Artistic Talent“.
Prezzi:
Platea 1: € 35/ Platea 2:€ 30/Platea 3: € 25/ Platea 4: € 20/
Palchi: € 18/ Galleria: € 15/ Visibilità limitata: € 10/ Solo ascolto: € 5
La biglietteria è aperta dal lunedì al sabato dalle 10 alle 18.