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Venerdì 17 Novembre alle ore 21:15 –  presso il Teatro della Limonaia di Sesto Fiorentino –  in scena “Influenza” un meraviglioso spettacolo di danza curato dalla coreografa olandese e fiorentina d’adozione Floor Robert

Il Teatro della Limonaia di Sesto Fiorentino ,ospiterà lo spettacolo di danza “Influenza”, in scena Venerdì 17 Novembre alle ore 21:15.

E’ un viaggio fatto all’interno di una stanza ma è possibile anche ritrovarsi improvvisamente su un prato, in un bosco o nello spazio. E’ un viaggio fatto per vedere tutto quello che non esiste ma che – nonostante questo, o forse proprio per questo – alla fine ci influenza.

Chi c’è dietro lo spettacolo “Influenza” ?

Uno spettacolo di inQuanto Teatro; ideazione e coreografia di Floor Robert; con Floor Robert, Giacomo Bogani, Francesco Michele Laterza; musiche Manuele Atzeni; tecnica Monica Bosso; maschera Eva Sgrò; foto Guido Mencari; organizzazione e comunicazione Julia Lomuto.

Intervista alla danzatrice e coreografa Floor Robert

Floor, olandese e fiorentina d’adozione. Quanto, entrambe le culture, hanno confluito nel Suo lavoro di coreografa ?

In realtà è da poco che mi sono resa conto che effettivamente rappresento un miscuglio di culture diverse. Non sempre siamo consapevoli mentre ci muoviamo di quello che mostriamo e di come chi ci vede dall’esterno è influenzato dal tuo aspetto e dalla tua provenienza. Io, per esempio, ho ovviamente l’aspetto di una del nord europa, ma di fatto, penso, sogno, scrivo e ragiono in italiano. La maggior parte dei miei studi gli ho fatti in Italia e vivo e lavoro in Italia. Una parte di me è diventata italiana perché mi sono adattata a questo paese, nel bene e nel male. Ma ovviamente è impossibile scordarsi delle proprie radici, e c’è un grande valore nel riconoscere da dove si viene. Ci saranno sempre cose che per via della mia mentalità e della mia educazione continuerò a vedere e vivere in modo diverso. Mi sento di dire che le differenze devono essere solamente accolte e fatte fluire insieme per dare vita a qualcosa di nuovo.

Il titolo “Influenza”, richiama a qualcosa che in qualche modo guida la nostra vita. Mi conferma questa impressione ?

Si, confermo questa impressione e aggiungo che il nome che abbiamo dato a questo lavoro intenzionalmente vuole deviare come l’opera stessa. Si può pensare al raffreddore certo. Si può pensare al vento che ci scompiglia i capelli e ci fa venire l’influenza. Per me è importante che passi la sensazione che qualunque cosa che noi interpretiamo e viviamo è frutto della nostra immaginazione e della nostra esperienza personale. Nessuno ci può obbligare a non sognare, a non avere opinioni uniche. Il mio lavoro in fondo cerca di fortificare questa importante libertà che ognuno si dovrebbe prendere.

Venerdì 17 Novembre, sarete al Teatro della Limonaia di Sesto Fiorentino, si sente emozionata ?

Si, sono sempre emozionata prima di entrare in scena. É così facile essere fraintesi. E la preoccupazione è tanta, soprattutto perché ormai sono tanti anni che salgo sul palco e la consapevolezza cresce, quindi per rimanere freschi bisogna auto-sorprendersi, crederci e meditare. Per essere al servizio di quella scena occorre avere, oltre alla concentrazione, tanta pulizia mentale e una fede primordiale verso qualcosa di ignoto. Siamo soltanto degli strumenti, l’ego va tolto e non è sempre facile. Il mio lavoro poi ha un andamento talmente tanto dolce, tranquillo e surreale che per sostenerlo tutte le volte ci dobbiamo immergere totalmente.

Nella Sua coreografia, quanta importanza ha dato alla memoria della Sua vita ?

In realtà non molta. Anche se sono partita da sensazioni e desideri intimi, mi sono poi allontanata, per prendere la giusta distanza. Quella distanza che permette ad ogni spettatore di viaggiare liberamente e costruire la propria impressione sulle mie azioni.

Dopo “Influenza”, lavorerà ad un nuovo progetto ?

Si, ci stiamo già lavorando, si intitola Fireball. Il pretesto di questo nuovo lavoro sarà l’energia esplosiva delle emozioni più cupe che si annida dentro di noi. Come dare un corpo a queste emozioni? Come sostenere il rischio di quelle esplosioni? Queste sono alcune delle domande iniziali che accompagnano questa nuova creazione. Al fianco di quello che è un mio percorso autonomo, di cui Influenza è il primo esito e Fireball un secondo capitolo, con la mia compagnia inQuanto teatro continuiamo la nostra attività quotidiana che ci vede impegnati nella produzione di spettacoli, nella realizzazione di progetti artistici sul territorio che ci hanno visto spesso collaborare con il Comune di Firenze, ad esempio, per Estate Fiorentina e infine nella didattica teatrale, con molti laboratori originali realizzati nelle scuole pubbliche e in quelle private.

La foto in preview è del fotografo Guido Mencari