Oltre alle decine e decine di monumenti e opere d’arte, il Centro Storico di Firenze riserva alcune chicche dietro le quali si celano storie davvero curiose.
Il diavolo del Giambologna
Tra via de’ Vecchietti e via Strozzi si trova, appunto, Palazzo Vecchietti. Sul muro di questo palazzo si può osservare una scultura davvero singolare: quella di un diavoletto portabandiera (in realtà è una replica, l’originale porta la firma del Giambologna e si trova al Museo Bardini). A commissionare la scultura fu il proprietario del palazzo Bernardo Vecchietti, e la fece erigere nel punto in cui avvenne un episodio legato alla vita di San Pietro Martire. Quest’ultimo venne interrotto mentre predicava da un cavallo imbizzarrito, evidentemente posseduto dal Diavolo. Nonostante questo San Pietro immobilizzò l’animale con un gesto sacro e per ricordare questa impresa è stata realizzata la scultura.
Il volto scolpito da Michelangelo
In Piazza della Signoria, proprio di fronte a Palazzo Vecchio e alla sinistra della rampa d’accesso al Palazzo se si guarda verso il muro al di là del gruppo scultoreo di Ercole e Caco si può osservare un ritratto sul muro: un uomo di profilo. Questo ritratto vanta la firma di Michelangelo Buonarroti ma non si sa esattamente a chi appartenga quel volto. Per alcuni è quello di uno scocciatore che importunava continuamente Michelangelo. Per altri invece rappresenterebbe il volto di un condannato alla gogna.
La finestra sempre aperta
In Piazza Santissima Annunziata, di fronte alla basilica, si trova Palazzo Grifuni. Quest’ultimo sul lato destro ha una finestra sempre aperta. I racconti ci dicono che la moglie di un componente della famiglia Grifuni dovette salutare il marito chiamato alle armi. Quindi, lei si mise proprio davanti alla finestra in attesa del suo sposo che però non fece mai ritorno a casa. Una volta morta la donna, la finestra venne chiusa. Tuttavia, da quel momento iniziarono a manifestarsi strani fenomeni in casa e per questo motivo si decise di riaprire la finestra e di non chiuderla più.