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Si sta avvicinando la Pasqua. A Firenze, la domenica di festa è caratterizzata da eventi come la sfilata del Corteo Storico fiorentino, il sorteggio delle partite del Calcio Storico e lo “Scoppio del Carro”. Sapete la storia che sta dietro alle 3 scaglie con cui si appicca il fuoco sacro che accenderà la Colombina e dove sono conservate?

 

La domenica di Pasqua, in piazza Duomo, davanti a Santa Maria del Fiore avviene il cosiddetto “Scoppio del Carro”.

Questa tradizione risale fin dai tempi della prima crociata quando, nel 1099, i crociati, sotto la guida di Goffredo di Buglione, espugnarono Gerusalemme dopo un assedio durato alcuni mesi. La tradizione narra che il primo a salire sulle mura della città santa fu il fiorentino Pazzino de’ Pazzi e, per questo atto di coraggio, il duca della bassa Lorena decise di donargli 3 scaglie di pietra del Santo Sepolcro.

Con queste scaglie, secondo una cerimonia che i crociati svolgevano a Gerusalemme e che fu successivamente tramandata a Firenze da Pazzino, la domenica di Pasqua si accende, tramite lo sfregamento delle pietre stesse, il sacro fuoco che sarà portato in processione fino a Santa Maria del Fiore. Durante la messa, grazie a questa fiamma verrà accesa la Colombina che incendierà il “Brindellone”.

Queste scaglie, in origine, venivano conservate nella chiesa di Santa Maria sopra Porta, poi intitolata a San Biagio. Dal momento in cui questo luogo di culto fu soppresso (1785), le scaglie vengono conservate nella Chiesa dei Santi Apostoli.

Questa basilica è una delle più antiche di Firenze e le prime notizie documentate che la riguardano risalgono addirittura al 1075.  E’ un edificio di stile romanico che si dice abbia influenzato talmente tanto Brunelleschi che l’architetto ne riprese certi elementi stilistici per poi riportarli in altre sue costruzioni.

E’ veramente una chiesa molto caratteristica che, a causa della sua posizione, non tutti i fiorentini conoscono. Quello che possiamo consigliarvi è di passare da piazza del Limbo, fermarsi per vedere la facciata di questo edificio e di entrare per poter ammirare l’interno a tre navate sorrette da colonne di marmo verde di Prato. E’ una di quelle Chiese che, proprio per il suo stretto legame con la tradizione di Firenze, non si possono non visitare almeno una volta.