81° Festival del Maggio Fiorentino: Cardillac è “social” con una diretta video sulla pagina Facebook @maggiomusicale e un live con l’hashtag #neverlandOF sugli account Twitter e Instagram (sempre @maggiomusicale) in cui si mostrerà anche il backstage dello spettacolo
L’opera di Paul Hindemith che inaugura il festival verrà trasmessa in versione integrale
sulla pagina Facebook del Teatro del Maggio con inserti della giornata inaugurale ripresi alla Lectio Magistralis all’Università di Firenze e i concerti alla Fondazione Zeffirelli e Loggia dei Lanzi e verrà raccontata sui profili Twitter e Instagram con l’hashtag #neverlandOF e, inoltre verrà trasmessa in diretta radio su Rai Radio 3
Firenze, 4 maggio 2018 – Il Maggio è anche social. Domani, a partire dalle 19, sarà possibile seguire la prima di Cardillac di Paul Hindemith, opera che inaugura l’81° Festival del Maggio Fiorentino – e vede sul podio il maestro Fabio Luisi con l’Orchestra e il Coro del Maggio e la regia di Valerio Binasco – sulla pagina Facebook @maggiomusicale del Teatro, e attraverso gli account Twitter e Instagram (sempre @maggiomusicale) con l’hashtag #neverlandOF. 10 ragazzi/blogger e anche novizi dell’opera racconteranno il backstage e l’opera stessa con foto, video, dirette e storie. L’opera verrà trasmessa anche in diretta radiofonica da Rai Radio 3.
“Il teatro è una creatura viva e come tale segue le consuetudini figlie della contemporaneità – spiega il sovrintendente Cristiano Chiarot -. Per questo abbiamo deciso di proporre, oltre alla diretta radiofonica della Rai, una nostra diretta video tramite Facebook, in parallelo con il nostro progetto #neverlandOF, il nostro “palco social” . Tutto ciò consentirà anche a chi si trova a casa, fuori città o dall’altra parte del mondo, di assistere alla prima di Cardillac ed essere così partecipe di una giornata molto importante per la città di Firenze e per il Maggio. Per noi è un momento emozionante, speriamo che lo considerino tale anche i tanti giovani che vorremmo si avvicinassero di più all’opera e al teatro in genere”.