Vi ricordate la fortunata serie tv di Raiuno di “E’ arrivata la felicità” ? Ve le presentiamo ancora meglio noi, le due gemelle Greta e Giorgia Berti, che nelle fiction interpretano le figlie di Angelica (Claudia Pandolfi). Oltre a tanta simpatia e bellezza, ci raccontano della loro esperienza a Firenze e perché amano la nostra città
INTERVISTA A GRETA BERTI
Carissima Greta, grazie per questa intervista. Come stai vivendo il successo della fiction ? Ti capita che qualcuno ti riconosca ed “erroneamente” ti chiami Laura ?
Grazie a te. Sono molto contenta di questa esperienza e in generale del successo che ha riscosso in questi anni. La cosa più complicata, complice la mia timidezza, forse è proprio stata quella di abituarmi ad essere riconosciuta per strada, cosa che capita soprattutto quando sono in giro con mia sorella. Ci riconoscono come “la gemella buona e la gemella cattiva”; non mi è mai capitato di essere chiamata Laura e comunque, quando mi fermano per chiedermi una foto o anche solo per fare i complimenti sono sempre molto content … Anche se mi vergogno tantissimo.
Da studentessa di Ingegneria meccanica, come riesci a coniugare i tuoi impegni universitari con quelli di attrice ?
Non è affatto semplice, però ce la sto facendo. Ho portato i libri sul set e fortunatamente molte lezioni non hanno coinciso con gli orari delle riprese. Nel corso che frequento siamo in pochi e siamo tutti amici: facciamo lavoro di squadra per ogni esame, ci aiutiamo a vicenda. Senza di loro non ce la potrei fare.
Quanto tu, nella realtà assomigli a Laura ? In amore siete simili ?
Ho sempre trovato qualcosa di me in Laura, ad esempio la razionalità (a volte eccessiva), l’amore per lo studio, la passione per lo sport. Devo dire, però, che Il suo essere “Santa” mi appartiene poco: nella vita so essere molto acida e mi faccio prendere troppo spesso dalla rabbia. Anche per quanto riguarda l’amore ci sono punti di somiglianza e non. Io sono romantica, dolce, mi faccio coinvolgere molto dal rapporto, però sono più “passionale” di Laura.
Facendo zapping su internet ho letto che ami aiutare agli altri … Non è poi un valore così scontato nei giovani di oggi. Cosa pensi al riguardo ?
Non penso che il problema sia unicamente dei giovani di oggi. Penso che viviamo in una società caratterizzata da competizione ed egoismo e non è facile e scontato dedicarsi agli altri. Il mondo dei social, che inevitabilmente riguarda i giovani di oggi, potrebbe aiutare, ma non è così; le relazioni sociali si concretizzano in rapporti meno solidi e le amicizie vere sono sempre più rare. Siamo però sicuri che la generazione precedente e quella ancora prima siano state migliori? Secondo me no, ogni generazione ha avuto la sua pecca e come in ogni generazione così anche nella nostra esistono persone capaci di donarsi agli altri e persone concentrate unicamente su se stesse. Non saprei bene dove collocarmi tra queste due categorie, quello che so è che il teatro per me è stata ed è ancora una terapia vincente: insieme con altri ragazzi della mia età oltre ad imparare le basi della recitazione veniamo ogni giorno educati ai sentimenti, all’accoglienza e alla scoperta “dell’altro”, con i suoi difetti e le sue virtù, ed è ogni giorno una scoperta bellissima.
Il rapporto con la nostra città: sei mai stata a Firenze ? In caso positivo un ricordo … Altrimenti, cosa ti aspetti dalla nostra città ?
Ci sono stata anni fa, mi ricordo le lunghe passeggiate per le vie della città e il buon cibo accompagnato dalla simpatia e schiettezza della gente fiorentina. Ricordo di avere avuto la sensazione di vivere in un altro tempo e la cosa che mi è piaciuta di più è stato il Ponte Vecchio, molto romantico e suggestivo. È una città magica, ho in programma di tornarci presto.
INTERVISTA A GIORGIA BERTI
Giorgia, grazie naturalmente, anche a te, per la tua disponibilità ! Nella realtà tu e tua sorella avete lo stesso rapporto di “amore e odio” di Laura e Bea ?
In parte sì. C’è tanto amore, ma capita di litigare. Laura e Bea si vogliono un mondo di bene e sebbene vivano in mondi completamente separati di fronte ai problemi seri sono alleate più che mai. Mi piace pensare sia così anche per me e per Greta: noi due insieme siamo molto più forti; devo dirti però che, rispetto a Laura e Bea, io e Greta ci assomigliamo molto di più.
Come hai costruito il tuo personaggio ?
Con la malattia della madre, Bea ha tirato fuori tutto l’amore che aveva dentro di sé, ma che ha sempre tenuto nascosto. Interpretare questo cambiamento interiore è stato impegnativo. Sono partita innanzitutto dalle esperienze personali mettendomi completamente in gioco. Dopotutto credo che il bello di questo lavoro sia proprio questo: regalarsi agli altri. Spero di esserci riuscita, ho fatto del mio meglio.
Che rapporto hai con la tua mamma televisiva, Claudia Pandolfi ?
Claudia è formidabile. Mi ricordo ancora il mio primo giorno di lavoro tre anni fa. Io non avevo ancora idea di come funzionassero le cose sul set e lei mi ha subito messo a mio agio. È una grande donna, divertente, generosa, ma soprattutto una grande maestra: guardarla recitare è stata una vera e propria scuola. Insomma per me è stata una mamma, le voglio un mondo di bene.
C’è un ruolo che aspiri interpretare ? Ti piacerebbe fare teatro ?
No, non c’è un ruolo in particolare. Mi piacerebbe continuare a migliorare per riuscire ad interpretare ruoli sempre più stimolanti. Il teatro è una mia grande passione e sicuramente rappresenta un’opportunità per imparare e per raggiungere i miei obbiettivi. Non vedo il teatro come un’opzione alternativa, ma come un’attività che inevitabilmente accompagnerà sempre la mia vita e la mia carriera.
Il rapporto con la nostra città: sei mai stata a Firenze ? In caso positivo un ricordo … Altrimenti, cosa ti aspetti dalla nostra città ?
Purtroppo non ho ancora avuto occasione di visitare Firenze ma ho intenzione di farlo presto; però sono stata spesso in Toscana. In particolare ho visitato gran parte della Val d’Orcia e la bellissima città di Siena. Ho adorato gli incredibili paesaggi, le terme, il cibo ed il vino! È una regione meravigliosa e quando organizzo gite fuori porta è il primo posto a cui penso. Da Firenze mi aspetto tanta arte, di calarmi in un’altra era storica e soprattutto tanto cibo!