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Chi è Frederick Stibbert?

Il museo, che si trova nel Quartiere 5 della città di Firenze, è nato dalle collezioni appartenute a Frederick Stibbert (1838-1906). Stibbert, imprenditore e collezionista d’arte britannico, di madre toscana, aveva fatto fortuna con il business ferroviario nel Regno Unito. Nel 1849, dopo la morte del padre, Thomas Stibbert, avvenuta nel 1847, si trasferisce nella città del giglio (dove era nato) insieme alla madre, Giulia Cafaggi (1805-1883) , e con le due sorelle Sophronia ed Emilia.

Qui aveva deciso di restaurare ed ingrandire Villa Montughi, residenza della famiglia Davanzati, facendone la propria villa di famiglia. La Firenze del XIX secolo è caratterizzata dalla presenza di una ricca comunità britannica, che arriva nella città del giglio spinta dall’amore per la sua storia e per la ricchezza del patrimonio artistico che contiene al suo interno. Dopo la sua morte, la villa fu donata alla città, insieme al parco e alle importanti collezioni presenti al suo interno.

La villa

La villa (ora adibita a museo) è costruita in pieno stile ottocentesco, al suo interno le sale sono state progettate in stile neogotico e neorinascimentale. L’edificio è stato progettato dall’architetto Giuseppe Poggi, mentre le sale sono state decorate dagli affreschi dei pittori Gaetano Bianchi ed Annibale Gatti e dalle sculture dello scultore lucchese Augusto Passaglia. La collezione presente nella villa è molto ricca, si parla di 50mila pezzi tra oggetti d’arte, dipinti, porcellane, arredi antichi, ventagli a bottoni e armature.

Armi e armature sono una componente importante della collezione. Le sale del museo sono percorse da un corteo di cavalieri italiani e tedeschi dotati di armamenti risalenti al XVI e XVII secolo. Al ‘600 appartengono anche gli armamenti dei cavalieri ottomani, sistemata in una sala decorata con affreschi ed incrostazioni che richiamano alla cultura moresca. Fondamentale è la sala dedicata agli armamenti giapponesi, la più grande collezione di articoli militari nipponici presente fuori dal Giappone, all’interno della quale sono presenti le katane e le armature degli ultimi samurai, sconfitti nelle guerre di Satsuma dall’esercito imperiale, acquistate da Stibbert alla fine dell’800.

La passione di Stibbert per la cultura giapponese non si limita all’ambito militare. Nel museo, infatti, sono presenti: una raccolta di favole, volumi di poesie, canzoni e calendari giapponesi di Takejiro Hasegawa.

E’ anche presente un’importante raccolta di dipinti rinascimentali, vi sono opere di: Sandro Botticelli, Carlo Crivelli (tra le opere presenti va segnalato il Polittico del Duomo di Camerino, datato 1490), Domenico Beccafumi, Luca Giordano, Alessandro Allori, Pieter Brueghel il Giovane, Neri di Bicci e Pietro Lorenzetti.

Importante è anche la collezione di mobilio antico: sono presenti cassoni risalenti al ‘400, vetrine e tavoli risalenti al ‘700 e un tavolo in malachite. Tipiche della villa sono le tappezzerie in cuoio che ne ricoprono le pareti.

In una delle sale era ospitata una delle più antiche collezioni di drappi del palio di Siena, risalenti al XIX secolo, che adornavano il soffitto.

I restauri

Durante gli ultimi lavori di restauro, che hanno riguardato il muro di confine tra la strada pubblica e l’ingresso del parco, gli operai hanno provveduto a smontare il cancello monumentale in ferro, per pulirlo dalle ossidazioni, applicare la protezione anticorrosiva e riverniciarlo. I due pilastri in pietra arenaria sono stati puntellati grazie al supporto di una struttura metallica. I lavori sono continuati con la realizzazione di una sottofondazione e con l’inserimento di una trave che potesse fungere da collegamento.

Successivamente sono intervenuti sul muro demolendo le parti deteriorate, sia su Via Stibbert sia all’interno del parco stesso. Dunque è stato completamente rifatto l’intonaco e le pareti sono state ritinteggiate. All’interno della scalinata attigua al muro all’interno del parco, sono stati sostituiti alcuni cordonati in pietra.