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Tutte le forze politiche presenti sul territorio fiorentino sono in fibrillazione e si stanno organizzando per le future elezioni amministrative.

Il sindaco Nardella sta costituendo la sua macchina elettorale già da prima dell’estate ed è pronto per una dura e sanguinosa battaglia.
Il centrodestra sta cercando un nome che possa mettere d’accordo Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia (la professoressa Cerrina Feroni?) ma l’accordo sembra ancora essere lontano.

Con l’assemblea di ieri sera anche le forze politiche che si trovano alla sinistra del Pd, o buona parte di esse, hanno dato avvio ad un percorso che possa produrre una candidatura a sindaco unitaria e che possa dare vita ad un progetto di città alternativo.

Organizzatrice dell’incontro è stata l’associazione Firenze Città Aperta, costituita a luglio e già organizzatrice di eventi, importanti e partecipati, come l’incontro con Don Biancalani di settimana scorsa. La sala del Sms di Rifredi è stata completamente riempita. Si potevano, infatti, contare un’ottantina di persone, oltre alle tante personalità presenti: da Mauro Romanelli al coordinatore nazionale di “L’altra Europa con Tsipras”, Massimo Torelli, dal consigliere comunale Tommaso Grassi al consigliere regionale Tommaso Fattori.

Oltre alla nomina di due portavoce (Sandra Capri Lapi e Danilo Conti) e di un tesoriere (Alberto Mariani), ieri sera è stato delineato un nuovo progetto di città e di sviluppo economico per Firenze che possa essere alternativo a quello del Pd di Nardella e delle Destre. Un progetto che possa venire dal basso, essere partecipato, che guardi all’ambiente, alla valorizzazione del paesaggio e del patrimonio culturale e che ponga fine alla dismissione del patrimonio pubblico.

Alle ruspe di Salvini non risponderemo con le ruspe democratiche di Nardella ma con maggiore integrazione e accoglienza

Così sintetizza Giulia Princivalli, responsabile della comunicazione. “Proporremo un’idea diversa di mobilità, che sia sostenibile per l’ambiente e la qualità della vita; un modello di città che non caccia i cittadini dal centro per far posto alle rendite immobiliari e al turismo mordi e fuggi e che abbandona le periferie a loro stesse, ma che rimetta al centro le/i cittadine/i con i loro bisogni”.

“Serve un’idea di città, ma questa idea di città deve stare anche dentro un’idea di mondo. Evitando Scilla e Cariddi, Junker e i fascio nazionalismi, la globalizzazione neoliberista e i fili spinati. Una città aperta che si riprende i beni comuni, che investe in case popolari, ripubblicizza l’acqua. Una sinistra che può vincere se impone la propria agenda e non insegue le agende altrui” ha dichiarato Tommaso Fattori.

Durante l’assemblea c’è stato anche spazio per un commento ai fatti di stretta attualità. Si è, infatti, espressa solidarietà al sindaco di Riace, colpito da una “giustizia debole con i forti e forte con i deboli. Una giustizia che è influenzata dal governo gialloverde”, come dichiarato da Mantelli, presidente del tavolo dell’assemblea.