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Cosa serve per imparare una lingua? È solo  questione di grammatica e studio o c’è altro?

 
Fin da bambini siamo abituati a studiare inglese. Cominciamo con alcune piccole attività alla scuola dell’infanzia e continuiamo ad apprendere suoni, regole di grammatica e struttura nei diversi gradi scolastici. Durante le lezioni impariamo anche alcune nozioni di cultura. Inoltre, a partire della scuola secondaria siamo tenuti a scegliere una seconda lingua straniera. Alcune volte tale scelta viene fatta dai genitori pensando a quale potrebbe essere più utile al futuro dei propri figli, altre invece la decisione è frutto dell’attrazione che una lingua esercita sugli alunni. Qualunque sia il soggetto che esprima tale preferenza nel modulo scolastico, solitamente l’apprendimento di un nuovo linguaggio viene considerato come una delle tante discipline presenti nella scuola. 

 

C’è poi chi si appassiona e decide di continuare gli studi, ma purtroppo imparare una lingua seduti di fronte a un banco o a una scrivania non si può ritenere “abbastanza”. La grammatica è sicuramente importante, ma ciò che ci fa realmente apprendere un altro idioma è la pratica.  

In Italia non siamo abituati a guardare film e serie tv in lingua originale, ma questo è sicuramente un ottimo esercizio, così come leggere. Ciò che però fa realmente la differenza è vivere a contatto con persone madrelingua, specialmente nel paese in cui la lingua scelta è quella nativa del luogo.  

Molte sono le iniziative volte a dare ai giovani la possibilità di andare a vivere per un po’ di tempo in un altro paese e migliorare l’idioma studiato. All’inizio l’impatto può essere abbastanza duro. Al principio ci si rende conto che la realtà e l’interazione con le persone è completamente diversa da tutto quello che abbiamo imparato tra i banchi di scuola. La pronuncia spesso è talmente tanto deformata che le persone di quel luogo si rendono conto che siamo italiani. L’accento fiorentino, con le sue “c” e “t” aspirate, è assolutamente inconfondibile. Per non parlare poi delle molte figuracce che si possono fare, ma che in fondo, grazie ad una grassa risata, sono la maniera migliore per imparare parole nuove. 


Nonostante le prime difficoltà però stare continuamente a contatto con persone che parlano un’altra lingua fa sì che, senza neanche rendercene conto, il nostro vocabolario si arricchisca e la pronuncia migliori. Quando questo cambiamento comincia ad avvenire, capita di ritrovarsi a pensare in una lingua diversa da quella materna e ci sorprendiamo di noi stessi. Certe volte tale processo porta con sé un piccolo effetto collaterale come il mal di testa che piano piano svanisce col passare del tempo. La più grande sorpresa però arriva quando cominciamo a sognare nell’altro idioma e cominciamo a renderci conto di aver interiorizzato quel nuovo linguaggio.  

Ad un certo punto, senza neppure rendercene conto saremo in grado di passare da una lingua all’altra, di pensare prima in un modo e poi in uno completamente differente.