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Lorenzo Lancellotti, attore napoletano “bello ed impossibile” , ci racconta della sua vita, della sua carriera e dei suoi progetti

INTERVISTA A LORENZO LANCELLOTTI

Lorenzo, come ha iniziato la Sua carriera di attore?

Ho iniziato a considerare questa passione come un lavoro circa tre anni fa, ma avrei potuto farlo anche quando ne avevo nove, di anni; venne organizzato, insieme ad altri ragazzini del quartiere in cui vivevo, uno spettacolo teatrale scritto da Zietta Liù e in cui io interpretavo il protagonista. Ecco, alla fine dello spettacolo, dopo aver superato anche la più classica delle “improvvisazioni tappa-errori”, tutto il pubblico mi dedicò una standing ovation che ancora oggi ricordo con estrema commozione. Ma non avevo ancora capito. La recitazione non era ancora diventata la mia ossessione.
L’anno scorso, da un incontro casuale con Fioretta Mari ho avuto la possibilità di conoscere e di accedere all’accademia di Rossella Izzo, dove ho incontrato diverse persone che hanno fortemente creduto in me e che mi stanno aiutando a tirare fuori quello che ho dentro.

Essendo un attore napoletano, crede di avere una marcia in più rispetto agli altri? Si dice che gli artisti napoletani siano più talentuosi …

Beh, no… E sì! Credo che ogni attore, indipendentemente dalla provenienza, abbia quel misterioso quid che lo renda diverso da tutti gli altri; ma, bisogna dirlo, il napoletano ha la fortuna-sfortuna di recitare sin dalla nascita. Deve farlo. La sua è una città-palcoscenico dove ogni attore interpreta un ruolo ben preciso. Saper recitare è un’arte, vivere a Napoli lo è ancor di più.

Ancora oggi, gli attori sognano Hollywood?


Inutile negarlo, è così. L’Italia, e in generale l’Europa, sta dimostrando, soprattutto dall’ultimo decennio, di voler estendere il proprio sguardo anche a narrazioni meno intimiste e più ricche di azione.
Hollywood, però, rimane pur sempre il gradino più alto al quale un attore possa aspirare nella propria carriera: gli Stati Uniti vantano la maggiore esportazione mondiale di pellicole cinematografiche e di musica. Vincere un Oscar resta l’ambizione di tutti i professionisti del settore.
Certo, dire che è difficile arrivare così in alto è un eufemismo, ma perché non provarci con tutte le forze? Sì, vincerlo è il mio sogno. E non solo in qualità di attore…
Ma lo è anche vedere un’Italia cinematografica che ritorni prepotentemente a fare scuola come un tempo e nella quale io possa ritagliarmi un ruolo: ci mancano quei fondi, ma di certo non il talento e la competenza.

C’è un progetto a cui ha partecipato di chi vuole parlarci e che Le è piaciuto particolarmente?

Tre anni fa volai in Germania con Rupert Everett, aveva bisogno di attori di lingua napoletana per il suo Oscar Wilde; girammo, oltre che a Posillipo, anche in un meraviglioso castello tedesco, in Baviera. Essere sullo stesso set di attori del suo calibro e di quello di Colin Firth e Colin Morgan, beh, mi proiettò improvvisamente in un sogno.
Lo scorso anno ho interpretato il mio primo ruolo cinematografico nel film di Igor Tuveri aka Igort, “5 è il numero perfetto”, nelle sale quest’anno. Nino Lo Cicero, è il figlio di Peppino (Toni Servillo), un guappo “in pensione” in una Napoli anni ’70.  Ho avuto la fortuna di aver conosciuto un artista davvero brillante alla sua opera prima e inoltre, quasi inutile dirlo, girare con Toni è stata un’esperienza fantastica; se qualche anno fa mi avessero detto: “girerai un film con Toni Servillo, Valeria Golino e Carlo Buccirosso”, avrei riso di gusto. Ma ora che è accaduto e che soprattutto ho preso coscienza del mio talento, mi sono piacevolmente costretto a studiare ancor più approfonditamente per migliorarmi, in attesa dei progetti futuri. È un lavoro in cui non ci si può permettere di rimanere fermi e pensare al passato.

C’è un attore o un regista con cui avrebbe piacere di lavorare o collaborare?

Non ci sono preferenze assolute, esistono solo film girati bene e film girati male, ma certamente i registi che apprezzo di più in Italia sono Tornatore, Sorrentino, Martone, Guadagnino,  Genovese, Özpetek, Gabriele Muccino. All’estero, i più bravi li conosciamo tutti, personalmente sono artisticamente innamorato di Christopher Nolan, adoro tutti i suoi film; Mi piacerebbe tantissimo lavorare con uno di loro. Così come mi piacerebbe recitare al fianco di attori come Tom Holland, Jennifer Lawrence, Sergio Castellitto, Pierfrancesco Favino. Ultimamente mi sono accorto di apprezzarli molto, sarebbe bello. Sergio inoltre è anche un bravissimo regista. Chissà…!

Ci sono futuri progetti che ci può anticipare dal punto di vista lavorativo?

È un periodo di provini e di pazzo studio per l’ormai imminente laurea…da buon napoletano, per scaramanzia, non dico altro se non un “incrociamo le dita”!

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Lorenzo Lancellotti in pillole…

Nato a Napoli il 23 Febbraio 1997, si diploma col massimo dei voti al Liceo Classico Jacopo Sannazaro a Napoli ed è prossimo alla laurea in Scienze della Comunicazione in Cinema e TV, all’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli.

Nel 2015 lavora come stagista operatore per “StarWarp”, una serie web pubblicata sul sito ufficiale del giornale “Il Mattino”. Nello stesso anno frequenta la scuola di recitazione cinematografica “La Ribalta” a Napoli e recita in un piccolo ruolo nel cortometraggio dei fratelli Borruto “Strade da amare”.

Nel 2016 recita da protagonista nel cortometraggio di Antonio Buonansegna “Ogni giorno”, finalista nello stesso anno all’Ischia Global Fest. Nello stesso anno vince un provino per partire in Baviera con Rupert Everett per il suo “The Happy Prince”, girato anche a Napoli, nel quale interpreta un pescatore napoletano adescato da Oscar Wilde e il suo amante Bosie.

Continua a studiare dizione, per un anno, con Francesco Campanile e Sara Missaglia.

Nel 2017 entra nell’Accademia “Actor’s  Planet”, di Rossella Izzo, dove vince una borsa di studio per l’anno successivo.

Nel 2018 firma un contratto con l’agenzia romana “Cucchini s.r.l.”. Nello stesso anno interpreta Rodolfo Valentino nei panni di Lawrence d’Arabia nel web-spot di Poste Italiane, “La piccola Emma e il Paese dei francobolli” (online nel 2019) e recita nello spettacolo di Renato Giordano “Il Primo Bacio”, in scena al Teatro Tordinona di Roma.

Nello stesso anno vince il provino per interpretare Nino Lo Cicero, figlio di Peppino (Toni Servillo), nell’opera prima di Igor Tuveri aka Igort “5 è il numero perfetto”, nelle sale nel 2019.

Attualmente frequenta per il secondo anno consecutivo l’accademia “Actor’s Planet”, grazie alla borsa di studio vinta l’anno precedente.